Dipendenza da videopoker

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 24 anni, come da oggetto il mio problema riguarda il gioco alle slot.
Tutto è cominciato 2 anni fa quando giocando il resto del caffè ogni tanto mi accontentavo di vincere(quando capitava) 15 o 20 euro. Poi un giorno ne vinsi 200, e da quel punto a distanza di 2 anni non ho piu smesso, e giocato sempre di piu. Non posso dire di essermi rovinato fortunatamente, però mi accorgo di avere un grosso problema, mi sento uno schifo dopo aver buttato magari 150 euro come un deficiente, eppure mentre lo faccio non riesco a smettere, puntualmente finisco col buttarci dentro tutti i soldi che mi porto appresso, che siano tanti o pochi. Mi sento uno supido gni volta che succede ma ci ricasco in continuazione.
Ho provato ad analizzare il mio problema ed ho capito sostanzialmente due cose:
Quando sono a casa o non frequento il bar (o luoghi dove sono presenti le slot) non ne sento particolarmente la mancanza, anzi sono contento di riuscire a non buttare soldi; l'altra cosa che ho notato, e che piu mi spaventa, è che quando invece le ho intorno non riesco a resistere, mi convinco che non è poi cosi grave provare qualche spicciolo, che poi diventa sempre qualche decina di euro (a volte è capitato anche di piu). Ci ho riflettuto e sono giunto alla conclusione che sono ad un punto in cui gioco solo per il "piacere" di giocare o per ammazzare il tempo, anche senza vincere, e piu perdo piu gioco.
Mi ritengo una persona intelligente e non riesco ad accettare di avere una debolezza stupida e dispendiosa come questa. Mi sento un'idiota se solo penso a quante altre belle cose potrei fare con quei soldi.
Ciò che volevo chiedervi è qualche consiglio per affrontare questo problema e cominciare ad usare la testa a riguardo.
Vi ringrazio cordialmente,

Nicholas
[#1]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

quella che Lei definisce <<una debolezza stupida e dispendiosa>> è stata classificata tra le cosiddette "nuove dipendenze", non perché siano una novità di per sé, ma perché solo recentemente le si sta considerando come patologie dal punto di vista psicologico.

Da ciò che scrive, sembra che la "testa" non Le manchi, e quindi anche la necessaria volontà per smettere.

L'ASL di Sondrio ha un dipartimento specifico per problemi come il Suo, quindi sarebbe opportuno per Lei rivolgervisi.