Esperienza con l'altro sesso

Gentili dottori,

A scrivervi è un ragazzo di 25 anni. La mia è, in parte, una felice storia di riscatto personale. Sono stato sempre timido e chiuso; ricordo con particolare spiacevolezza il periodo della prima adolescenza.. I rapporti con le ragazze sono sempre stati caratterizzati da una grande paura ad espormi, a farmi conoscere.. la paura del rifiuto insomma.

Un disturbo ossessivo mi portò, oramai quasi 3 anni fa, ad iniziare un percorso di terapia che per me è stato un po' come rivedere tutto quello che fino ad allora ero stato e mi ero sentito.

Oggi sto bene, e - globalmente - sento di migliorare man mano che passa il tempo. A livello personale, sono passato da una situazione in cui mi reputavo una nullità, ad un'altra in cui ho scoperto di essere apprezzato e in cui - perbacco - se invito le ragazze ad uscire, queste accettano.

Mi sento tuttavia ancora immaturo in questo campo. Immaturo e un po' "diverso"; vivo queste cose con la testa e col corpo di un adulto ma l'esperienza di un adolescente di primo pelo.. sono quasi 10 anni in ritardo.. e ogni tanto il gap si fa sentire.

Io ci metto la volontà, ma non nascondo che è un po' "faticoso" e alle volte mi scoraggio. Le ragazze di oggi sono sgamate, secondo me fiutano la mancanza di esperienza, e alle volte questo rende meno attraenti... ma è una mia idea questa.

Secondo voi è veramente possibile "recuperare" in materia di relazioni affettive? O la fase dell'adolescenza rimane fondamentale e ciò che non si è imparato durante questa condiziona sempre un po' la persona?

Mi piacerebbe in particolar modo sentire l'opinione, da donna, di qualche dottoressa.


Grazie.
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

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Oggi sto bene, e - globalmente - sento di migliorare man mano che passa il tempo-----------------------
La terapia seguita ha dato i suoi frutti e lei è cambiato.

Credo che lei non debba recuperare nulla a livello di relazioni affettive;
la fase dell'adolescenza passa e con essa le incertezze che aveva.
ora lei è un adulto e le esperienze che farà d'ora in poi l'arricchiranno interiormente, qualsiasi esperienza sia bella che brutta.

L'adulto che è oggi e che sarà domani sarà il frutto di queste assimilazioni ed elaborazioni;
Non stia a pensare alla fase adolescenziale, e vada avanti sereno.

Mi sembra dalle sue parole che se invita delle ragazze ad uscire quest'ultime accettino la sua compagnia.
Prosegua tranquillamente e faccia tesoro di ogni relazione.

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
Ogni individuo , che sia maschio o femmina, ha tempi soggettivi di crescita psico- sessuale.
La qualita' delle relazioni affettive e sessuali, non e' quantita' di rapporti correlata, ma correla con tantissimo altro.
Buone cose .
Se desidera, nel mio blog e sito, trovera' tanto materiale in merito ad affettivita' , sessualita' , ecc....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie :)
[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
non si tratta di recuperare l'apprendimento di un'abilità che è deficitaria, ma solo di provare ad entrare in relazione con l'altro e con le emozioni che essa ci suscita, lasciandosi attraversare dall'esperienza del "qui ed ora", il resto verrà da sé senza bisogno di calcoli e strategie.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Secondo voi è veramente possibile "recuperare" in materia di relazioni affettive? O la fase dell'adolescenza rimane fondamentale e ciò che non si è imparato durante questa condiziona sempre un po' la persona?"

Se Lei ha avuto modo di rileggere la Sua storia di vita in una psicoterapia della durata di ben tre anni, avrà compreso e assimilato che cosa Le ha impedito di fare queste esperienze prima e di giungere da adulto "immaturo", "diverso" e "in ritardo di dieci anni".
Questo deve esserLe chiaro. Ma soprattutto dovrebbe guardare con l'aiuto del terapeuta (se da solo non riesce) alle difficoltà che ha incontrato quel ragazzo nel fare le prime esperienze relazionali, sentimentali e sessuali con le ragazze.
Soltanto Lei può sapere di quali difficoltà stiamo parlando, e sempre solo Lei può guardare oggi -con gli occhi di un uomo adulto- quell'adolescente incerto e timoroso con occhi diversi, cioè con tenerezza.

Per "recuperare" Lei che cosa intende? Se può diventare "abile"?
O se, non avendo fatto determinate esperienze durante l'adolescenza (per qualunque ragione), potrà avere un futuro altrettanto appagante?

Diciamo in generale che ci sono persone che fanno tali esperienze nell'adolescenza, altri più tardi... ma ci sono anche persone che si sottraggono per tutta la vita a determinate esperienze e non ci arrivano mai.

E' anche vero che l'adolescenza è il momento per ampliare i propri gradi di libertà, per provare ad allontanarsi dai genitori, per negoziare le relazioni sentimentali con l'altro sesso, ecc...

Ma l'adolescenza non coincide con la fine della nostra crescita. Fortunatamente possiamo apprendere, sperimentare, sbagliare e imparare, rimescolare le carte, ecc... anche da adulti. Abbiamo tutta la libertà di cambiare idea su qualunque questione. Lo sviluppo di un essere umano da questo punto di vista non è affatto lineare. Se così non fosse, saremmo del tutto uguali agli altri mammiferi che hanno pochi o pochissimi gradi di libertà. Noi invece siamo mammiferi molto complicati e molto raffinati; la nostra mente deve diventare estremamente raffinata. Questo spiega, ad esempio, come mai l'essere umano viene accudito e protetto dai genitori per tantissimi anni, a differenza degli altri animali che diventano autonomi e indipendenti in poco tempo. Quindi per noi ci sono delle regole che valgono (es. il mandato molto antico di riprodursi), ma -a differenza degli altri mammiferi- un essere umano che non procrea non ha fallito lo scopo della propria vita.

Infatti, l'essere umano è anche molto flessibile. E probabilmente, se Lei non ha fatto queste esperienze allora, ci sono una ragione e una logica. Magari non era pronto prima per fare quelle esperienze che sta facendo adesso. Magari se avesse fatto allora ciò che vive ora, ne sarebbe stato "bruciato" perchè non era il momento giusto.

Comunque, secondo me, la cosa importante è arrivarci: adesso Lei sta cominciando a vivere le Sue relazioni e a verificare che riesce a superare le paure e timori e ad avere successo in ciò che fa.

Una cosa che può renderci la vita difficile è proprio l'evitamento delle situazioni temute: se Lei da ragazzino si percepiva "una nullità" e di conseguenza evitava di corteggiare le ragazze o anche solo di avvicinarle, è chiaro che la logica conseguenza è percepirsi come incapace, brutto e di scarso valore. Ma se Lei ha modo di provare a capire come si fa, anche per prove ed errori, e soprattutto ha modo di sperimentare che gli altri non la vedono come una nullità, ma come un ragazzo interessante e simpatico, allora riesce a memorizzare questa informazione e a modificare la percezione che ha di se stesso.

E, per questa ragione, adesso non mi preoccuperei molto di questo. Perchè con questo tipo di dubbi, rischia solo di creare un problema dove non c'è.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie anche per il suo contributo, Dottoressa Camplone.


Dottoressa Pileci, la ringrazio per le riflessioni estremamente stimolanti.

"Ma l'adolescenza non coincide con la fine della nostra crescita".

Questo è vero. Si tende invece a pensare, erroneamente, che dopo l'apprendistato giovanile/adolescenziale i giochi siano fatti e la personalità sia cristallizzata.

Ammetto che i miei timori sono animati da uno stereotipo di fondo, trasmesso dalla nostra cultura, secondo cui il livello di virilità del maschio è direttamente proporzionale alla quantità di relazioni avute, alla precocità degli stimoli e delle esperienze, alla facilità di proporsi come partner: E' in questo senso che mi sento, appunto, "diverso", nonostante senta di star migliorando. E forse c'è, anche, un pelino di rimpianto..

Grazie ancora :)

[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Bè, quanto al rimpianto, comprensibilissimo, sappiamo che non possiamo modificare il passato. Ma torno a ripetere che non possiamo sapere cosa sarebbe accaduto e che tipo di persona sarebbe Lei oggi se nel passato avesse fatto altre scelte.
Le scelte che Lei ha compiuto nel passato sono state per Lei le migliori, cioè in quel momento era la cosa migliore che riusciva a fare. Chiaramente, guardandole oggi con gli occhi di una persona adulta, potrebbe dire che se tornasse indietro, farebbe diversamente...
Le serve questa considerazione?
Guardi al futuro, facendo tesoro dell'esperienza fatta (o non fatta!), nel senso che se Lei non ha fatto determinate esperienze per timori o paura del giudizio/rifiuto, sono queste paure che adesso deve superare. Quindi Le è ugualmente utile il passato. In che modo? Nellla consapevolezza di poter/dover affrontare le Sue paure, perchè -non facendolo- La porta nella stessa condizione del passato. Tale condizione da una parte Le è stata utile per abbassare il livello di ansia, ma non Le è affatto servita per imparare a gestire tali emozioni.

Quanto agli stereotipi, sono molto diffusi, soprattutto nelle relazioni uomo-donna.
E' vero che ci sono alcuni segnali -anche nell'uomo- del comportamento del corteggiamento e -nella donna- della seduzione. Alcuni di questi sono addirittura innati (ad esempio anche le ragazze non vedenti dalla nascita si coprono la bocca con la mano automaticamente se corteggiate, pur non avendolo appreso nè visto da nessuno). Però si tratta di modalità che per l'essere umano hanno un peso molto parziale. Infatti, come dicevo prima è vero che noi siamo individui che debbono diventare molto raffinati e abbiamo un repertorio decisamente più vasto e sofisticato degli altri mammiferi, oltre alla possibilità di compiere delle scelte. Nelle relazioni sentimentali ci sono persone che preferiscono farsi rincorrere per tutta la vita e persone che preferiscono inseguire, solo per fare qualche esempio. I gradi di libertà sono molto ampi. E anche queste dinamiche sono giochi che apprendiamo durante la vita.

Quindi, poichè le variabili in gioco sono davvero molte e, molto in generale, possiamo dire che ogni individuo porta con sè l'apprendimento ( ad esempio quale modello genitoriale ha avuto), il modulo biologicamente determinato e la rielaborazione personale che ne fa in base a tantissimi fattori.

Un cordiale saluto,
[#8]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Caro utente,

il rimpianto è normale se lei lo vede come "normale". Non stia a pensare a ciò che poteva essere, ascolti se stesso, affronti la vita e tutto migliorerà.

Un abbraccio

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it