Procrastinare

Salve,
sono un procrastinatore senza speranza, da sempre tendo a rimandare le cose da fare, compiti, cose etc... non riesco mai a fare nulla.
Avolte parto con la carica a mille ma subito dopo questa carica svanisce e non faccio nulla di quello che dovrei fare, come leggere un libro, eseguire dei compiti etcc, so che devo farlo ma non lo faccio, il più delle volte tendo a fare quel che devo fare sempre all'ultimo quindi facendo pure le cose male. E non riuscendo mai a fare nulla, non sono mai riuscito ad essere bravo in qualcosa, ho finito i miei studi superiori senza aver imparato nulla, ho provato a cominciare l'università, purtroppo non ho mai studiato seriamente per questo mio problema e dopo 3 esami andati malissimo, mi sono ritirato. Ora ho sto provando a frequentare un corso professionale, ma anche questo lo sto facendo senza applicarmi al meglio, e questo corso sta per finire e mi sta prendendo pure l'ansia, perche mi rendo conto di aver buttato il tempo, dato che non ne ho ricavato quasi nulla a livello professionale, ho grandi sogni in testa su come dovrebbe essere la mia vità ma a fatti non faccio nulla per realizzarli o comunque migliorarla, ora sto facendo un lavoro d'ufficio che nemmeno mi piace più di tanto. Secondo i miei genitori sono troppo passivo alla vita, faccio le cose che mi vengono dette solo se obbligato(lavoro) ma ho pocchissima iniziative personale per fare altre cose mie, che dovrebbero piacermi. Spesso passo il mio tempo al computer con musica, videogiochi, porno, e null'altro, anzi cosi passano proprio i miei giorni.
Ho una ragazza e pochi amici. Ho speranze di risolvere questa mia situazione? Spero di essermi spiegato, spesso nemmeno questo mi riesce.
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

penso che il nocciolo della questione stia nel fatto che <<non sono mai riuscito ad essere bravo in qualcosa>>.

Non è chiaro se questo "non essere bravo" lo abbia deciso Lei o qualcun altro, ma ciò che importa veramente è la carenza di autostima che ne traspare.

Per "essere bravi" in qualsiasi cosa ci vogliono impegno e fatica costante, ma soprattutto ci vuole la fiducia in se stessi, ed è questo elemento che Le converrebbe approfondire, anche con la consulenza di uno psicologo.

Nel frattempo, tenga presente che "essere bravi" è importante, ma "provarci comunque" è fondamentale, ovvero "l'importante non è vincere, ma partecipare", anche a livello di stato d'animo.

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"non faccio nulla di quello che dovrei fare"
"so che devo farlo ma non lo faccio"
"il più delle volte tendo a fare quel che devo fare sempre all'ultimo quindi facendo pure le cose male"
"ho grandi sogni in testa su come dovrebbe essere la mia vità "
"ho pocchissima iniziative personale per fare altre cose mie, che dovrebbero piacermi"

Gentile Utente,

il suo racconto è un insieme di "devo" e "dovrei" che lascia poco spazio alla definizione di quello che le "vuole": arriva perfino a dirci che non fa ciò che "dovrebbe piacerle", ma mi domando se è in grado di individuare ciò che le piacerebbe fare.
Sta infatti trascorrendo il tempo libero come fruitore più o meno passivo di contenuti ("musica, videogiochi, porno") che lasciano evidentemente il tempo che trovano, servendole più a riempire il tempo che a sentirsi soddisfatto.

E' possibile che quanto ci descrive sia causato da un fondo depressivo che le toglie energie, interesse e speranze, ma anche che derivi da un'educazione troppo rigida e/o pretenziosa nei suoi confronti.
I suoi genitori quando andava a scuola ponevano molto l'accento sui suoi risultati, o, meglio, sulle sue mancanze?
Le comunicavano fiducia o sfiducia nelle sue capacità e possibilità?
Nella sua famiglia vige la regola (implicita o esplicita) che il lavoro viene prima di tutto e i divertimenti sono poco importanti o una perdita di tempo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La motivazione che si attiva nel fare o non fare le cose e' il piacere, l'interesse.
In che posizione si colloca lei nei confronti del piacere? Lo prova in qualche caso? E l'interesse?
Ritiene che le "spetti" provare piacere o no?
Che tipo doio educazione ha ricevuto a questo proposito?
Ha fratelli/sorelle?
A risentirci, cordialmente

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
dopo
Utente
Utente
@Dr. Stefano Repici

Purtroppo sono cose che so, però il mio rimandare le cose, vince spesso lasciandomi andare in cose più semplici e tranquille (stare al pc)

Questo NON ESSERE BRAVO credo di averlo deciso io, si ho pochissima autostima, non mi piaccio nemmeno esteticamente

@Dr.Flavia Massaro
Purtroppo NO non sono in grado di individuarlo, e purtroppo si credo si chiami depressione, cioè spesso sto da solo al pc e mi fermo a pensare a quello che non sto facendo a quanto non sia a capace a far nulla, e li vado nello sconforto e continuo nel mio navigare arrivando all'ora di cena, per poi continuare a navigare, dormire e svegliarmi in un nuovo giorno e sentirmi male dentro per come ho sprecato il mio tempo del giorno prima

I miei genitori hanno sempre sperato che andassi bene purtroppo sono sempre stato nella media, solo che più crescevo e meno facevo, mi credevo furbo nel fare il meno possibile e comunque riuscir a continuare lo studio in modo sufficiente. Comunque mia madre mi ha sempre comunicato fiducia, nonostante le mi delusioni scolastiche, mio padre invece è sempre stato abbastanza assente parliamo pochissimo e per il suo modo di fare troppo rilassato, quasi simile a me, mi crea rabbia, e quindi non ne ho tanta stima...

E comunque si nella mia famiglia o almeno da parte di mia madre vige questa regola del lavoro che mi ha trasmesso in parte, da quando ho avuto 16anni ho sempre lavorato l'estate, fare e mettere soldi era una cosa importante, ci sono sempre cose da pagare, per fare qualcosa bisogna sacrificarsi quindi lavorare, e quindi ho sempre lavorato ed a lavoro diciamo che sono meglio anche perché so cosa devo fare e devo farlo, diciamo che sono quasi un altra persona , il mio difetto di fare le cose "dopo" non prende sempre il sopravvento, anzi spesso cerco di impormi come leader di un gruppo di lavoro.

Il pensiero di non aver più un lavoro per cambiare qualcosa nella mia vita mi mette l'ansia mia madre sarebbe delusa e comincerebbe ad infastidirmi e a farmi pesare, il fatto di non aver un lavoro

@Dr. Franca Esposito
Non so se ho capito la domanda comunque ci provo, il piacere lo provo solo quando qualcosa mi riesce, piccole cose che mi riescono mi danno stimolo per andare avanti a provare cose magari più difficili ma appena trovo una difficolta in cui tocca ragionare, pensare fare uno sforzo in più diciamo che lascio o tra me e me penso che ci ritornerò in seguito che chiederò aiuto, ma ingannandomi, dato che poi non faccio proprio nulla.
L'interesse per qualsiasi cosa è sempre iniziale, anche per vedere un film magari guardo il trailer mi piace ma subito dopo, il pensiero di guardare il film per intero mi blocca, mi faccio dei problemi, mi dico che non ho voglia, che lo guarderò dopo, che ora devo fare altro, e cosi per altre cose, mi metto o mi invento delle scuse per non andare oltre

"Ritiene che le "spetti" provare piacere o no? " Non saprei che rispondere credo che si mi spetta provare piacere.. e non so nemmeno che tipo di educazione che ho ricevuto a proposito...non so proprio che dire i miei mi hanno sempre concesso tutto entro le loro possibilità e da bambino ho sempre capito queste possibilità non chiedendo mai cose assurde quindi non mi reputo viziato anzi, probabilmente non ho capito nemmeno la domanda

Comunque ho un fratello più piccolo


Grazie mille per le risposte, spero di risolvere in qualche modo questa situazione

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Lei e' giovane e sensibile (se no non si sarebbe neanche posto il problema).
ChIeda un aiuto che le restituisca la capacita' di DESIDERARE!
Molti auguri!
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Lei e' giovane e sensibile (se no non si sarebbe neanche posto il problema).
ChIeda un aiuto che le restituisca la capacita' di DESIDERARE!
Molti auguri!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' possibile che lei soffra di un disturbo depressivo e/o che abbia appreso da suo padre un certo modo "rilassato" o meglio disimpegnato, rassegnato e apatico di affrontare la vita.

Allo stesso tempo sua madre le ha trasmesso l'importanza dell'impegno e del sacrificio finalizzato al guadagno, ma non le ha insegnato ad ascoltare i suoi desideri e a pensare di poter realizzare qualcosa che interessi prima di tutto a lei stesso.

Quando un'esistenza è sbilanciata e prevale il dovere, senza lasciare spazio al divertimento nella sua funzione ricreativa (ricreare le energie), è normale ribellarsi e non riuscire a combinare nulla: il disagio prevale su tutto e nè dovere nè piacere hanno confini definiti e il giusto spazio, col risultato che il dovere non è portato a termine e il piacere non acquisisce una sana importanza anche per il senso di colpa dovuto al mancato assolvimento del dovere.
[#8]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
<<piccole cose che mi riescono mi danno stimolo per andare avanti a provare cose magari più difficili ma appena trovo una difficolta in cui tocca ragionare, pensare fare uno sforzo in più diciamo che lascio o tra me e me penso che ci ritornerò in seguito che chiederò aiuto, ma ingannandomi, dato che poi non faccio proprio nulla.>>

Caro utente,

capisco le sue difficoltà e la sua sofferenza nel vivere un quotidiano che non la soddisfa. Ritengo però molto più importante ciò che lei ci racconta, ovvero il fatto di non sapere nemmeno cosa le piace. Mi chiedo ad esempio cosa ne pensa di tutto ciò la sua ragazza, i suoi amici. Il suo modo di essere e il suo disagio è trapelato nei loro confronti? Pensa di stare mettendo un pò del vero se stesso in queste relazioni?

Inoltre mi domando se nella sua vita ha sempre avuto questi dubbi ed incertezze o magari è accaduto qualcosa che ha fatto peggiorare il suo stato d'animo? Prima del liceo magari? O durante?

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#9]
dopo
Utente
Utente
@Dr. Franca Esposito
Grazie della sua risposta, ma a chi di preciso dovrei chiedere aiuto?

@Dr. Flavia Massaro
Quindi a chi dovrei rivolgermi? Che posso fare?


@Dr. Laura Mirona
Si un po' sanno come sono fatto, sanno che sono pigro e che faccio le cose tardi, ma io so che è molto peggio, la mia ragazza diciamo che mi ha quasi accettato, non pressando più di troppo, ogni tanto mi dice che devo fare qualcosa che non posso stare sempre al pc e cose cosi...ma insiste sempre meno.

Le relazioni con le altre persone non vanno molto bene purtroppo avendo poca autostima e giudicandomi esteticamente brutto mi viene difficile da approcciare altre persone anche solo per parlarci mi sento sempre "inferiore"

Nella mia vita si ho sempre avuto queste incertezze, da piccolo ho sempre pensato che mi sarebbero passate crescendo ma non è stato cosi, dato che più crescevo più peggioravo, e non so nemmeno perché, come mai....che posso fare? come posso risolvere?
Qualsiasi cosa faccio, la faccio senza una reale motivazione, che comunque è temporanea

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
La mia ipotesi e' che ci sia stata nella sua formazione una qualche ingiunzione paralizzante. Che l'abbia portata a rinunciare a desiderare per paura. Paura di doverne pagare n prezzo, paura che non le spetti. E che queste paure inconsce, invisibili si attivino appena le sorga un desiderio alla mente.
Questo meccanismo se non verra' disinstallato la blocchera' senza che lei possa agirvi su.
Il mio consglio sarebbe che lei contattasse uno psicologo psicoterapeuta ad orietamento psicodinamco o ancora meglio psicoanalico (lacaniano, junghiano) per una valutazione e qualche coloquio preliminare. Poi anche con il suo parere decidera' il da farsi.
I migliori saluti..
[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Stando a quanto ci riferisce le sue insicurezze hanno radici nell'infanzia, ma questo non significa che siano immodificabili e mi associo alle indicazioni della d.ssa Esposito sul da farsi.

Sentirsi immobilizzati da aspettative negative, legate sia all'autostima carente sia ad esperienze pregresse, rappresenta un problema risolvibile, che può essere affrontato sicuramente con un intervento che ne individui più precisamente le cause e consenta di modificare il suo stato d'animo e il suo modo di relazionarsi alla vita e agli altri, oltre che a se stesso.

Sarebbe stato ancora meglio se lei fosse intervenuto già in passato per cercare un aiuto in questo senso, più che altro per cercare di non proseguire troppo a lungo sulla strada insoddisfacente che ha percorso, ma ovviamente un intervento psicologico/psicoterapeutico è realizzabile anche alla sua età.

La invito dunque a non lasciar passare altro tempo e ad attivarsi in questa direzione.

Auguri di buon anno,