Cos'ho che non va?

Riscrivo qui perché mi sembra d'impazzire...sto male e non capisco perché.
so che mi direte di rivolgermi ad uno psicoterapeuta di persona, ma mi hanno dato il primo appuntamento il 5 marzo...ed io nel frattempo non so che fare.

se dovessi descrivere come mi sento, userei il termine "ossessionata". non sopporto i miei pensieri e non riesco a gestirli.
mi sono definita ossessiva perché era un'etichetta che conoscevo e che mi era già stata data. a 15 anni, in cura in un centro per disturbi alimentari, mi prescrissero lo zoloft perché avevo ossessioni di tipo religioso-filosofico. cosi mi dissero!

quando cerco la descrizione di disturbo ossessivo navigando in rete non trovo nulla che rappresenti la mia situazione. non ho compulsioni, non sono ossessionata dall'igiene, nè dall'ordine nè mi si presentano dinanzi immagini disgustose o immorali.

semplicemente da circa 3 anni la mia vita è agrovigliata in un dubbio costante, sono in un posto, faccio una cosa ma è come se fosse sempre sbagliato e dovrei forse essere da qualche altra parte a fare altro.
su questo e sulle giuste decisioni mi arrovello senza tregua.

non sono pensieri strani, non sono assurdi, non sono da "pazzi".

però ad esempio ho passato tutta la mattina a pensare se cambiare casa o no, valutando ogni piu piccola cavolata, pensando se andare in palestra o no, se uscire o no...ovviamente non ho trovato risposte.
inoltre mi sono concentrata sull'idea che i farmaci presi mi abbiano ormai irreversibilmente rovinato il cervello e ho passato ore in cerca di informazioni sull'argomento.
adesso mi sento parecchio stanca, sfibrata, sono le 5 di pomeriggio ed io ho dedicato la mia giornata al NULLA.

settimana scorsa questi pensieri uniti ad una buona dose di sensi di colpa mi hanno portato ad avere una brutta crisi in cui mi sono anche picchiata.

sono pensieri normali. ne ho parlato solo col mio compagno che mi continua dire che sono "normali" e che sono io a volerci trovare il marcio.
ma allora perché sto cosi male?
il nervoso e la rabbia che mi assalgono quando penso sono quasi incontrollabili...piango disperata perché non sopporto nulla di quello che genera la mia mente.
basta!
normale o no, io questa situazione non la reggo piu.

mi sto aiutando con delle gocce di calmanti naturali,,,che prendo in dosi massicce regolarmente.
ma in attesa di questo fatidico inizio di terapia come posso sopravvivere senza rovinare troppo la mia vita e quella di chi mi sta intorno?


[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
se la qualità (il contenuto) dei suoi pensieri è normale, forse non lo è la quantità.
Il dubbio perenne, il timore di sbagliare, il senso di responsabilità e quello di colpa, il desiderio di controllo.... che accompagnano probabilmente i suoi pensieri rendono difficile vivere con serenità e leggerezza (che non significa superficialità, ma non-pesantezza) gli eventi della vita quotidiana.
Da un certo punto di vista il suo ragazzo ha ragione quando asserisce che <<sono "normali" e che sono io a volerci trovare il marcio>>, infatti un obiettivo dovrebbe essere quello di distinguere i pensieri ossessivi dalle interpretazioni e dai giudizi su di essi, in modo da interrompere la catena che autoalimenta il tutto.

I problemi alimentari sono stati risolti?


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
No assolutamente.
mi abbuffo e vomito (quando ci riesco) negli ultimi mesi mi ero lasciata andare facendolo piu volte giorno. ora sto cercando di limitare i danni anche perché il rituale completo (abbuffata piu vomito) mi porta via dalle 4 alle 5 ore ogni volta ..e non ho il tempo materiale per fare altro.
ma i pensieri forse sono aumentati e talvolta sto ricorrendo al cibo e al vomito proprio per allentare la tensione causata da tutto questo schifo che ho in testa.

[#3]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Alla luce di quanto ha aggiunto, ha sicuramente preso la decisione migliore scegliendo di tornare ad incontrare uno psicoterapeuta.
Sebbene a Lei possa sembrare un'eternità, all'appuntamento manca solo un mese: tenga duro e non abbia remore a farsi aiutare dal suo ragazzo a far sì che questo tempo trascorra in maniera più indolore possibile.

Giustamente non sopporta più questa situazione e la rabbia che prova può non essere del tutto negativa, poiché può diventare il "motore" che la spingerà a prendersi cura di sé, per se stessa in primo luogo e, di riflesso, per chi le sta intorno.

Incominci a dar meno importanza a questi pensieri: il fatto di avere un pensiero in testa non implica automaticamente che esso sia degno di tanta attenzione o che rivesta un'importanza vitale.
Legga in merito, se non l'ha già fatto, il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/565-depotenziare-le-ossessioni.html


Cordialmente,

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie della risposta e dell'articolo.
Dovendo prendere una decisione a breve, che è diventato il mio pensiero piu costante in questo periodo, vorrei nell'immediato qualcuno che mi aiutasse a risolvere il problema.
per questo un mese mi sembra tantissimo. dovrò accettare di rimanere nel dubbio e di conseguenza di fare una non-scelta molto probabilmente sbagliata.

appoggiarmi al mio ragazzo è difficile. tutti i miei comportamenti, oltre che la mia perenne tristezza e freddezza ci hanno fatto allontanare.
preferisco tenere per me tutto questo.

la ringrazio ancora



[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Piu' che il tipo di pensieri sembra la modalita' con cui li coltiva ad essere ossessiva.
Mi verrebbe da farle una domanda: quando trascorre ore a correrre dietro a tali ossessivi pensieri "a vuoto" COSA NON FA? In pratica, a cosa le servono tali pensieri?
Cosa fa durante la giornata? Lavora fuori casa? O in casa?
A presto

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Al momento sono spesso a casa perché sto scrivendo una tesi.
prima mi costringevo a studiare fuori nelle biblioteca, ora la mattina non ho neanche la voglia di vestirmi.

Ho pensato ad un autosabotaggio (l'ho fatto altre volte in passato), ovvero impedirmi di raggiungere un obiettivo..ma non saprei, non ne sono sicura.

Questo dubbio costante mi accompagna da prima della tesi.
non riesco a decidere...
stasera mi sono ancora forzata per prendere una decisione, ne ho anche parlato con altra gente..ma tutto ciò mi ha solo ulteriormente alimentato i pensieri. cado in uno stato quasi disperato, non smetto di piangere.

prima non ero cosi..ho sempre preso da sola e con coraggio diverse decisioni.
non so davvero cosa mi stia succedendo.

[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Che fantasie nutre riguardo al termine dei suoi studi, all'ingresso nel mondo del lavoro?
In che disciplina si sta per laureare?