Terapia di coppia a distanza??

Buongiorno, vi scrivo per chiedervi un'opionione su come dovrei comportarmi in seguito alla richiesta di una sorta di "terapia di coppia a distanza". Premetto che io e la persona in questione non abbiamo mai avuto una relazione amorosa, ma abbiamo sempre coltivato un ottimo rapporto di lavoro, fatto di molte confidenze, anche e sopratutto personali. Abbiamo avuto qualche problema in questi ultimi 9 mesi, perchè da quando lui si è separato io ho provato ad avvicinarmi a lui per essere qualcosa di più di una confidente, senza essere ricambiata nei fatti.Lui si è allontanato e poi riavvicinato ancora più di prima come confidente. Attualmente è in cura presso una psicoterapeuta, da circa due mesi. Nelle ultime settimane mi ha detto che mi vede molto giù e mi ha suggerito di parlare con questa persona, perchè secondo lui molto competente.
Arrivo al punto dicendo che apprezzo molto il gesto, però mi sentirei a disagio visto che anche lui è parte del mio essere giù, e lui lo sà perfettamente, quindi andare dalla stessa persona mi sembrerebbe una situazione strana, una sorta di terapia di coppia a distanza. Inoltre credo che la teraupeuta in questione possa essere influenzata nell'averci entrambi nel suo studio, anche se in momenti diversi.
Aspetto vostri pareri e consigli in merito
Grazie mille
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Di terapia di coppia si può parlare solo se esiste una coppia. Ma siccome, da quanto mi par di capire, ancora voi non state insieme malgrado lei ne sarebbe felice, sarebbe improprio definirlacosì.

Quanto al dubbio di vedere lo stesso terapeuta non vedo preclusioni di principio, se entrambi siete d'accordo e se lo è anche il terapeuta. Anzi, per certi versi lui potrebbe aiutarvi a trovare terreni comuni e a scoprire se c'è stoffa per farvi diventare qualcosa più che amici, se è questo che desiderate.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Come giustamente detto dal Collega, la terapia di coppia ha un senso se C' è una coppia da trattare, se la vostra condizione affettiva non transita ad una dimensione di coppia, con le sue sofferenze, dinamiche , affettività e sessualità , non si può fare una terapia di coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Salve vi ringrazio per i pareri ma vi posso assicurare che capisco il fatto che non sia una terapia di coppia, e che non siamo una coppia, forse non ho sottolineato bene questo aspetto. Il mio dubbio nasce proprio da qui, non essendo una coppia mi sembra "strano" andare dallo stesso terapeuta sapendo l'uno dell'altra.
Grazie mille per i vostri pareri
[#4]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

fermo il fatto che anche lei è consapevole che non si tratterebbe di una terapia di coppia, neppure io vedo preclusioni, in via di principio, alla presa in carico di entrambi da parte della stessa terapeuta.

Ciò proprio in virtù del fatto che quanto vi lega è esclusivamente un rapporto di amicizia.

Sembra, tuttavia, che possa essere un problema per lei avere contatti con la stessa terapeuta del suo amico; e forse questo perché è lei (che scrive) che ha un'immagine del vostro rapporto un po' "falsata".
Potrebbe essere così?

Se un suo amico qualsiasi le consigliasse la sua terapeuta avrebbe problemi ad andarci?

Cosa teme in questo caso specifico?
Forse che la terapeuta possa rivelare cose che riguardano i suoi sentimenti all'altro? Teme che possa essere influenzata da quanto entrambi le riferite?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Può specificare meglio cosa intende con "strano"?

[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Buonasera Dr. Callina, il mio disagio è presente nel momento in cui parte del mio essere giù è lui, o meglio alcuni suoi comportamenti che non capisco e che con lui non riesco a chiarire. Per questo se qualsiasi altro amico (o amica) mi suggerisse il suo terapeuta mi sentirei in imbarazzo se parte del problema io lo imputassi a questa persona. Se invece avessi un rapporto chiaro e tranquillo con la persona in questione, accetterei il consiglio senza problemi. Non temo nulla in realtà, sicuramente non che vengano svelati chissà quali segreti, dato che lui è a conoscenza di tutto e anche del fatto che ho difficoltà nel capire i suoi comportamenti (durante i nostri confronti diretti lui ha sempre ignorato le mie domande con discorsi generici o cambiando argomento) . Nel particolare i miei due dubbi sono
1) che il/la terapeuta che normalmente CREDO deve lavorare solo sull'individuo e sulle sue emozioni, possa essere influenzata dalla visione di un altra persona. Penso che lo stesso fatto io e lui lo racconteremo con sfumature diverse, e mi chiedo questo può arricchire il lavoro del terapeuta o renderlo più difficile?
2) perchè questo amico si spinge fino ad un consiglio così intimo, soprattutto per lui, quando è in imbarazzo e rifiuta se gli chiedo di mangiarci una pizza per fare due chiacchere?

Infine sottolineo che se dovessi accettare il suo consiglio nutro il forte desiderio che il/la terapeuta mi aiuti a capire meglio certi suoi comportamenti.

Rispondendo al Dr. Santonocito per me strano significa che con questo mio amico su certi argomenti non riusciamo a comunicare e chiarirci come si deve e quindi, se io accettassi di andare dal suo terapeuta, mi sembrerebbe di trasportare i nostri confronti davanti allo stesso terapeuta, però in maniera indiretta ed in momenti separati (anche perchè sottolineo che per me lui è una parte del problema ed io per lui credo di essere forse una minima parte dei suoi problemi).Io penso, forse erroneamente, che le coppie affrontano i problemi insieme con la terapia di coppie, le persone che viaggiano per i fatti loro (come noi) scelgono indpiendemente i propri specialisti, la situazione da lui proposta mi sembra l'ennesima via di mezzo che non mi chiarisce cosa siamo.
Spero di essere stata più chiara
[#7]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

mi perdoni la schiettezza, ma se ritiene che possa essere controproducente andare dalla stessa terapeuta del suo amico, come mai non scarta a priori la possibilità di farlo e chiede a noi se ciò sarebbe opportuno oppure no?

In fondo nella sua città ci sono, senza dubbio, molti bravi professionisti cui rivolgersi...

So che la domanda potrebbe apparirle un po' "aggressiva" ma a me sembra che lei, da una parte, non vorrebbe farlo ma, dall'altra, è tentata di rivolgersi alla stessa terapeuta. In altre parole, mi sembra, che sia "incuriosita" come se farsi seguire dalla stessa terapeuta possa, in qualche modo, avvicinarla a lui, possa consentirle di condividere qualcosa di importante con lui.
Se così fosse non si sta interrogando "sull'etica" e sulla possibile "influenzabilità" della terapeuta quanto, forse, sulla sua (di lei che scrive) influenzabilità...

Come la vede questa ipotesi?

Un caro saluto

[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Carissimo Dr. Callina, premesso che apprezzo molto la schiettezza, per darle un quadro più completo io ho già detto a questo amico che ho apprezzato il gesto ma al momento non mi era necessario. Scrivo qui perchè ho continuato a ragionare sulla sua richiesta e mi sono venuti dei dubbi che hanno messo in discussione la mia prima opinione e sono qui per cercare di chiarirmeli. La sua domanda non è affatto aggressiva, ha ragione quando dice che vedo questa cosa come una condivisione di qualcosa con lui, quindi un 'opportunità di chiarirmi meglio le idee,ma sbaglio se dico che se la mia terapia venisse influenza da questa condivisione, sarebbe solo il risultato di una influenzabilità della terapeuta? E ancora ragiono, forse il mio amico non vede questa possibile PSEUDO condivisione oppure se la stà cercando? Dato che sottolineo che io non ho mai chiesto a lui un consiglio di questo tipo ma il tutto è partito da lui.
Grazie mille

[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Riguardo al dubbio che il terapeuta possa essere influenzato dal vedervi entrambi, è un non-problema. Primo, perché lo psicoterapeuta è appositamente formato per sapere in ogni momento chi è influenzato da chi, e quanto; secondo, perché non conta quanto il terapeuta possa rimanere influenzato, conta che se c'è un problema, esso venga risolto.

Facendo un passo indietro, infatti, non è detto che per lei vedere un terapeuta possa necessariamente essere la scelta migliore. Almeno non per la questione che ci sta presentando. Potrebbe certamente fare un primo colloquio con il terapeuta del suo amico o con un altro, ma poi non è detto che il collega decida di prenderla in carico. Può darsi che in ultima analisi un terapeuta che aiuti entrambi non serva se, come sembra essere, una coppia non esiste...

>>> le persone che viaggiano per i fatti loro (come noi) scelgono indpiendemente i propri specialisti
>>>

No, non è detto. Ripeto, non c'è alcun motivo logico perché debba essere così.

Secondo me la sua posizione può essere riassunta in questo modo: non vuole "scendere nell'intimo" senza prima sapere se fra voi c'è qualcosa di più di un'amicizia oppure no. E quindi anche andare da uno stesso terapeuta le fa "strano", come se il terapeuta avesse il compito di sondare una profondità che fra voi ancora non esiste.

>>> la situazione da lui proposta mi sembra l'ennesima via di mezzo che non mi chiarisce cosa siamo
>>>

Infatti il chiarimento dovrebbe forse avvenire prima fra voi che attraverso uno psicologo.

Ha mai preso seriamente in considerazione l'ipotesi che questo ragazzo con lei voglia essere solo amico e che magari si senta in imbarazzo nel dirglielo, magari per paura di rovinare l'amicizia? Come considera tale ipotesi? Cosa sente al riguardo?

[#10]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Buongiorno Dr. Santonocito

le chiedo un chiarimento a riguardo

"No, non è detto. Ripeto, non c'è alcun motivo logico perché debba essere così. Anzi, prendendo alla lettera ciò che ha detto è proprio vero il contrario: ogni terapeuta vede in generale persone che non si conoscono fra loro."

Se capisco bene, secondo lei, ogni terapeuta vede in generale persone che non si conoscono tra loro, ed è un pò quello che volevo dire solo visto dall'altra parte, nel senso che, al di là di cosa è logico, di solito gli amici o i conoscenti non vanno dallo stesso terapeuta, a meno che non si parli di terapie di coppia o famigliari o di gruppo.

Diciamo che chiarirsi fra di noi è difficile, io pongo delle domande ben precise o ipotizzo situazioni e lui prende i discorsi alla lontana e non capisco bene la sua posizione finale. Penso che una persona della sua età (40 anni) e con la sua cultura (intesa in senso ampio), e con il rapporto che ci lega, potrebbe parlarmi in maniera più semplice ed aperta, se fosse convinto di quello che dice.

Parto dal presupposto che l'innamoramento, almeno come lo vivo io, non lo decidi a tavolino, ma è un sentimento che ti prende per una persona e basta. Posso capire ed accettare con dispiacere che a lui non prenda nei miei confronti, senza un motivo preciso e anche lui faccia fatica a spiegarselo, e sono disposta e cmq lusingata della sua amicizia ma ... se vuole essermi solo amico dov'è il problema nel fare insieme le cose che fanno gli amici? tipo mangiarci una pizza insieme, giusto per occupare una serata vuota e fare due chiacchere senza lo stress del lavoro? o forse in queste occasioni ha paura di lasciarsi andare ad un sentimento che non vuole vivere, perchè bloccato dalle convenzioni sociali e dal fatto che si vede come un mentore per me?

Andare dalla stessa terapeuta mi attrae perchè forse è la chiave per capirci qualcosa di più, però non ritengo di avere un mio problema da risolvere.


[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> se vuole essermi solo amico dov'è il problema nel fare insieme le cose che fanno gli amici? tipo mangiarci una pizza insieme, giusto per occupare una serata vuota e fare due chiacchere senza lo stress del lavoro?
>>>

Bene, e dov'è il problema se a lui non va di farlo? Addirittura scrivere a degli psicologi per capire come mai? Non esistono i sentimenti a comando, ma nemmeno le amicizie a comando. E quando qualcuno non vuol esserci amico nel modo che a noi piacerebbe... ne cerchiamo un altro.

Ma a me pare abbastanza evidente che sostenendo che a lei con quest'uomo basterebbe anche solo un'amicizia, sta solo ingannando se stessa.

[#12]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Il problema per me è che non è coerente, viene lui da me nel mio ufficio, piange raccontandomi della sua vita privata, dei suoi problemi, mi dice che per lui sono una grande amica e certe volte sbaglia nel non rivolgersi a me più spesso e poi...dov'è problema se gli chiedo di parlare di questo fuori dal lavoro? Senza il telefono che squilla o un collega di passaggio che ascolta? Perchè scappa da questo? Vorrei capirlo perchè secondo me non è un comportamento lineare.

Quante volte mi è capitato in ufficio che lui tentasse un abbraccio o un contatto fisico che io ho cercato di evitare per mantere il ruolo di amica e non lasciarmi andare?

Per me una persona coerente è una persona sicura di quello che pensa e sente, dimostra con i fatti quello che dice, in alternativa tutte le possibilità sono aperte...
Di nuovo grazie per i pareri
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ma scusi, in qualcuno che sta andando in terapia le sembra così strano vedere comportamenti incoerenti?

Piuttosto, pensi che più si ostina a volerlo capire, a voler capire la natura del vostro rapporto, più sta segnalando di avere forse anche lei un problema che potrebbe meritare, magari questo sì, attenzione specialistica.

Quando si ha forte bisogno d'interpretare una relazione è segno che c'è un problema. Le relazioni sane vanno avanti da sole, senza bisogno di doverle capire.

[#14]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Ecco arriviamo al punto in cui si chiude il cerchio, se io volessi morbosamente capire la natura di questo rapporto, credo avrei colto immediatamente l'opportunità di parlare con la sua terapeuta. Dato che d'istinto io ho cercato di starne fuori credo abbia un suo significato.

Ha ragione quando dice che non è sano cercare di interpretare una relazione, ma per lavoro ci vediamo tutti i giorni e ci sono quotidianamente situazioni incoerenti, mi dispiace vederlo in difficoltà certe volte e non capisco come dovrei agire al meglio per aiutarlo.
Io per deformazione professionale tendo a cercare sempre una spiegazione logica in tutto.
[#15]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Dato che d'istinto io ho cercato di starne fuori credo abbia un suo significato.
>>>

Sì, però non ha rinunciato a scrivere a noi. Quindi sembra trattarsi di un istinto quanto meno birichino... Legga qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

>>> Io per deformazione professionale tendo a cercare sempre una spiegazione logica in tutto.
>>>

Bene, ma dovrebbe lasciare la professione fuori dal mondo dei sentimenti. Altrimenti non è più deformazione professionale, è ossessività.

[#16]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
a volte la variabile tempo è importante. Non sempre le cose si chiariscono in breve tempo e quest'uomo potrebbe aver bisogno appunto di tempo per uscire da un periodo di crisi e confusione.
Ha chiarito sufficientemente di non provare il bisogno di rivolgersi a uno psicoterapeuta?

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo

[#17]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Buongiorno Dr.ssa, io con lui ho chiarito in realtà che prima di darmi consigli di questo tipo dovrebbe conoscermi meglio fuori dal lavoro. Sono cose molto intime e personali e per il livello a cui lui vuole tenere il rapporto, direi fuori luogo. Sono appunto queste contraddizioni che mi mettono in difficoltà. Ma io mi chiedo, potrebbe essere stata anche una sua richiesta indiretta di aiuto, affinché la terapista mi spieghi quello che lui non riesce a dirmi? Per quanto mi riguarda lascio sempre la porta aperta alla possibilità di parlarne con un terapeuta, ma forse mi sembra un po' esagerato visto che questo in fondo non condiziona il mio umore ed i miei sentimenti. Desidero solo maggiore comprensione reciproca.grazie mille
[#18]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Buongiorno Dr.ssa, io con lui ho chiarito in realtà che prima di darmi consigli di questo tipo dovrebbe conoscermi meglio fuori dal lavoro. Sono cose molto intime e personali e per il livello a cui lui vuole tenere il rapporto, direi fuori luogo. Sono appunto queste contraddizioni che mi mettono in difficoltà. Ma io mi chiedo, potrebbe essere stata anche una sua richiesta indiretta di aiuto, affinché la terapista mi spieghi quello che lui non riesce a dirmi? Per quanto mi riguarda lascio sempre la porta aperta alla possibilità di parlarne con un terapeuta, ma forse mi sembra un po' esagerato visto che questo in fondo non condiziona il mio umore ed i miei sentimenti. Desidero solo maggiore comprensione reciproca.grazie mille
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Buongiorno Dr.ssa, io con lui ho chiarito in realtà che prima di darmi consigli di questo tipo dovrebbe conoscermi meglio fuori dal lavoro. Sono cose molto intime e personali e per il livello a cui lui vuole tenere il rapporto, direi fuori luogo. Sono appunto queste contraddizioni che mi mettono in difficoltà. Ma io mi chiedo, potrebbe essere stata anche una sua richiesta indiretta di aiuto, affinché la terapista mi spieghi quello che lui non riesce a dirmi? Per quanto mi riguarda lascio sempre la porta aperta alla possibilità di parlarne con un terapeuta, ma forse mi sembra un po' esagerato visto che questo in fondo non condiziona il mio umore ed i miei sentimenti. Desidero solo maggiore comprensione reciproca.grazie mille
[#20]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Per quanto mi riguarda lascio sempre la porta aperta alla possibilità di parlarne con un terapeuta
>>>

Beh, è quello che già sta facendo, scrivendo a noi, solo che a distanza è poco efficace. Non potrà risolvere il suo problema in questa sede.