Pulsioni sessuali


Gentili Medici

Mi chiamo Marco ed ho 46 anni
Da circa 20 anni soffro di ansia tra alti e bassi tra psicoterapie e farmacoterapie. Nonostante ciò vivo una vita normale tra lavoro, famiglia e hobby. Ciclicamente attraverso periodi di ansia caratterizzati da paure irrazionali, pensieri disturbanti, dubbi, lieve depressione, etc.
A detto dal mio terapeuta, il mio problema ha radici nella mia infanzia a causa della repressione di pulsioni sessuali di tipo omosessuale ma soprattutto transessuale dato che sin da piccolo amavo indossare abiti femminili e questa pratica non l'ho ancora abbandonata ma la vivo con molto disagio
Vorrei porvi la mia domanda: se a causa della repressione di tali pulsioni ho causato la nascita di un super IO e quindi di una nevrosi cosa dovrei fare per uscirne fuori o quantomeno minimizzare la sofferenza nevrotica??? sarebbe giusto continuare a far tacere tali pulsioni o dar loro degli spazi??? quale sarebbe la via per soffrire meno??? Premesso che possiedo le mie buone armi per tenere a bada i sintomi (con molta fatica) ma non vorrei lavorare solo sui sintomi bensì sulla causa primaria.
Spero in un Vs aiuto e ringrazio anticipatamente
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
non è ben chiaro quello che ha esposto. Lei dice di aver fin da piccolo il desiderio (messo anche in pratica) di indossare abiti femminili, ma una cosa è il transessualismo (inteso come disturbo di identità di genere e quindi mancata concordanza tra sesso biologico e identità di genere) un'altra è l'indossare abiti appartenenti al sesso opposto. Che diagnosi ha ricevuto? Che tipo di trattamento sta facendo?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente nel post precedente lei scriveva:

(..)mi avete confermato ciò che da tempo sostengo e cioè che è inutile scavare sulla mia infanzia, sui traumi, sulle pulsioni represse, etc, etc(..)

ma dal momento in cu oggi scrive:
(..)
il mio problema ha radici nella mia infanzia a causa della repressione di pulsioni sessuali di tipo omosessuale ma soprattutto transessuale dato che sin da piccolo amavo indossare abiti femminili e questa pratica non l'ho ancora abbandonata ma la vivo con molto disagio
Vorrei porvi la mia domanda: se a causa della repressione di tali pulsioni ho causato la nascita di un super IO e quindi di una nevrosi (..)

sembra aver abbandonato l'illuminazione correta precedente ed essere tornato sui suoi passi, per quale motivo?

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente

Gentile Dr Mita

Mi spiego meglio. Non sono un transessuale anche se forse avrei voluto esserlo ma non posso più tornare indietro dato che sono un uomo felicemente sposato con figli ed una buona posizione sociale/lavorativa. Sin da piccolo mi piaceva indossare abiti femminili e questa pratica seppur in maniera minore l'ho seguita sin adesso durante i miei spazi di pura intimità. Non sento attrazione per gli uomini anche se il vestirmi da donna implica anche un desiderio di sessualità di tipo omosessuale. Queste pratiche, seppur molto rade, vengono vissute in maniera conflittuale e quindi non del tutto serena. La diagnosi ricevuta dal mio terapeuta è che nell'infanzia avevo sviluppato questa identità femminile che poi, a causa dell'ambiente famigliare molto rigido e bigotto, ho dovuto reprimere sviluppando la nevrosi. I consigli terapeutici sono stati quelli di dedicarmi occasionalmente con frequenza non molto lunga a pratiche di cui sopra o addirittura a rapporti trans allo scopo di dare spazio al mio bambino interiore e quindi poter trovare un giusto equilibrio tra pulsioni e l'istinto. Devo ammettere che ho svolto molti " esercizi per casa " alternando periodi di benessere con altri di profonda ansia e angoscia. Il fallimento sembra sia dovuto al compiere l'azione senza l'accettazione e quindi sensi di colpa, ansia e così via. Eppure sento di poter affermare in pieno l'accettazione del mio stato per così dire "ambiguo" ma forse non lo è del tutto nel mio inconscio. Attualmente non sto facendo granchè di trattamento se non qualche seduta per tranquillizzarmi durante le crisi acute e assumo un ansiolitico (EN mezza compressa da 0,5 mattina e pomeriggio). Ritorno a formularVi le mie domande di cui alla prima richiesta.
Sono abbastanza scoraggiato e chiedo gentilmente il Vostro parere.
Grazie anticipatamente e cordiali saluti
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
lei scrive "Non sono un transessuale anche se forse avrei voluto esserlo ma non posso più tornare indietro dato che sono un uomo felicemente sposato con figli ed una buona posizione sociale/lavorativa. Sin da piccolo mi piaceva indossare abiti femminili e questa pratica seppur in maniera minore l'ho seguita sin adesso durante i miei spazi di pura intimità. Non sento attrazione per gli uomini anche se il vestirmi da donna implica anche un desiderio di sessualità di tipo omosessuale". Se in terapia non riesce a dar spazio e a comprendere la sua vera natura (visto che continua a vivere tutto di nascosto e questi suoi impulsi vengono frettolosamente liquidati come qualcosa di cui liberarsi senza capirne significato ed origine) e soprattutto se non riesce a ricevere un aiuto specialistico adeguato (la prescrizione di avere rapporti occasionali con trans non ha nessun razionale e/o funzione terapeutica), è più che normale che viva questa situazione ansiosa e problematica che lamenta. Chieda un altro parere
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dopo
Utente
Utente
Carissimi Dott De Vincentiis / Mita

Avete perfettamente ragione, sarà il periodo di malessere che sto attraversando, sarà anche questa diventata un'ossessione in effetti sono molto confuso. Temo di scavare troppo dentro di me ma nel contempo penso che agire solo sui sintomi non sia una risoluzione definitiva (ammesso che ce ne sia una). La mia terapeuta non è d'accordo su un lavoro mirato solamente sulla gestione dei sintomi. Lei crede che bisogna andare sulla causa e lavorare su di essa e questo mi mette tanta confusione nonchè tanta ansia. Potrebbe avere ragione lei , dovrei accettare la mia sessualità e viverla più liberamente senza tabù, giudizi o condizionamenti di alcun genere e forse questo mi aiuterebbe a trovare un pò di pace ma.....se ciò non funzionasse e paradossalmente possa accrescere il mio malessere e quindi peggiorarlo???.....Forse dovrei cambiare terapeuta anche se, ahimè, le sono molto affezionato tanto da essere un punto di riferimento soprattutto nei momenti di crisi.
Cosa mi consigliate????....ho tanta paura

Grazie e cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, come le ha spiegato un collega nel suo post precedente lavorare sui sintomi significa anche lavorare su quelle strategie cognitive disfunzionali che portano al sintomo (credenze, tentate soluzioni)

ho l'impressione che la terapia che sta seguendo stia contribuendo ad aumentare la sua confusione (altrimenti non sentirebbe l'esigenza di scrivere qui) una terapia che ha già messo in discussione qualche post fa.Viste le premesse il nostro consiglio è quello di cambiare approccio terapeutico lasciando perdere la ricerca nel passato.
saluti

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Non ho ben chiaro che tipo di lavoro sta facendo e se si tratta di un terapeuta o di una terapeuta, nel suo racconto ci sono delle contraddizioni.
Il travestitismo, è differente dal transessualismo ( DIG) e dal' omosessualità repressa.....
Credo che dovrebbe effettuare un distinguo diagnostico in sede di terapia

La terapia, non gestisce i momenti di " acuto" disagio, quelli sono i farmaci somministrati al bisogno, ma lavora in altro modo.


Dal suo racconto c'è una grande sperequazione tra un sociale ben strutturato, casa, moglie, figli.....ed un privato che fa a pugni con tutto il resto, faticosamente organizzato....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentile Dott De Vincentiis
A difesa della mia psicoterapeuta (si, è una donna) la sua diagnosi fu formulata molti anni addietro. Da allora la terapia è stata basata su incontri da me voluti a seguito delle ricadute, una sorta di rassicurazione sui sintomi ansiosi e il dialogo durante le sedute è stato e lo è ancora adesso (ho un appuntamento domani sera) su come gestire i sintomi quindi con l'accettazione, il non prenderli sul serio, concentrarsi su altro, lasciarli attraversare senza dargli peso, etc, etc ed inoltre su come lavorare sulla causa e cioè sul prendere coscienza e accettazione della mia sessualità invitandomi all'approccio su quelle pratiche (travestitismo o rapporti omosessuali) senza per altro esagerare in quanto i due estremi (repressione/esagerazione) potrebbero aggravare la sintomatologia ansiosa. Sono cosciente dei miei dubbi e delle mie contraddizioni ma, come affermavo prima, credo che lavorare sulla gestione dei sintomi mi reca un immediato sollievo anche se limitato nel tempo mentre lavorare sulla causa mi mette agitazione (da buon nevrotico) per paura che paradossalmente possa peggiorare la mia situazione. La mia terapeuta sostiene che non potrei peggiorare nulla semmai è la repressione o l'esagerazione che potrebbe alimentare la sofferenza nevrotica. Mi spiace essere ripetitivo ed ancor più mi spiace aver perso fiducia nella mia terapeuta la quale ho sempre stimato e voluto bene....è come se avessi perso un punto di riferimento. Forse anche questo fa parte dei tratti ossessivi / dubbiosi che caratterizzano la mia nevrosi....chissà...
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)prendere coscienza e accettazione della mia sessualità invitandomi all'approccio su quelle pratiche (travestitismo o rapporti omosessuali) senza per altro esagerare(..)

(..)Il fallimento sembra sia dovuto al compiere l'azione senza l'accettazione e quindi sensi di colpa, ansia e così via(..)

Gentile utente, comprendo l'affetto verso la sua terapeuta ma quello che descrive non ha alcun razionale terapeutico, la conseguenza è l'aumento della sua ansia e dei sensi di colpa (come lei scrive)

da quanto tempo fa questo tipo di terapia?
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
continuiamo a non capire. Se in un primo momento sembrava che queste "prescrizioni terapeutiche" avessero lo scopo di attenuare la forza di queste sue pulsioni, ora invece scrive della necessità di accettare la sua sessualità.

Se di omosessualità o disturbo dell'identità di genere stiamo parlando (e a questo punto credo che sia necessaria una sua nuova valutazione da parte di un professionista competente ed esperto su queste tematiche), la terapia non consiste nella cura di questi impulsi, nel loro soffocamento e repressione.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa Randone

Verissimo...cercavo mi mantenere l'anonimato in pieno camuffando il sesso della mia terapeuta che in effetti è una donna

Capisco benissimo la differenza tra travestitismo, transessualismo, omosessualità, etc e come vi siano dei tratti che li accomuna un pò tutti e di cui io sento di possedere tra cui la voglia di indossare abiti femminili soprattutto nei momenti di eccitazione sessuale, il sentirmi donna sia nell'aspetto fisico che nella gestualità e per ultimo il desiderio di un rapporto sessuale (omo). Il tutto non in maniera costante ma solo in alcuni momenti soprattutto stimolati da visione di materiale pornografico che, haimè, capita di farne uso nei momenti di relax in ufficio

Capisco quanta confusione ci sia nella mia vita sessuale che mal si sposa con la mia vita sociale ben strutturata ma.....dovrei vederla come una patologia grave????

Credo di non esser il primo a vivere una vita sessuale così disordinata

E' possibile che la mia nevrosi dipenda da questo??? o forse è la mia nevrosi che ha causato tutto questo disordine???

Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente

Gentilissimo Dott De Vincentiis

Avevo questi sospetti nonostante volessi dar fiducia alla mia terapeuta

Da quanto tempo faccio questa terapia???...saranno 10 anni.....ho alternato periodi di benessere dove sembrava che la nevrosi fosse sparita come per magia e altri con ricadute dove sembrava di non aver mai sofferto prima

Devo ammettere che il suo supporto è stato sempre lodevole e efficace anche se ho condiviso poco le sue tecniche

Diciamo che ho tratto beneficio nei momenti di crisi quando mi catapultavo nel suo studio e le raccontavo tutto quello che mi stesse accadendo e lei con molta tranquillità ed ottimismo smontava tutte le mie paure ridandomi fiducia in me stesso e nelle mie capacità di gestire l'ansia

Poi mi dava gli esercizi per casa....spesso li ho portati a termine senza ansia ne frustrazione....alle volte con i sintomi opposti.....sarà perchè il benessere passa attraverso il malessere....non ci capisco più nulla

Alle volte dubito anche che il mio malessere non dipenda affatto dalla mia sessualità......chissà....

Grazie e saluti


[#13]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
dopo 10 anni di terapia i suoi dubbi e le sue ansie sono la prova della necessità di cambiare approccio e terapeuta.

saluti
[#14]
dopo
Utente
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Gentile Dott Mita

Accettare la mia sessualità con la comprensione ma non per questo lasciarla libera dato che oramai ho un posizione sociale, famigliare e lavorativa che non me lo permetterebbe e che comunque non ne sarei disposto

Semmai il suggerimento della mia terapeuta è quello di dare dei piccoli spazi in modo tale da non accrescere le pulsioni inconsce e di conseguenza il super IO creando quindi il conflitto interiore

Saluti
[#15]
dopo
Utente
Utente

Dr De Vincentiis

Mi dia un suggerimento......magari un suo collega che opera nella mia zona

Grazie anticipatamente

[#16]
Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
può tranquillamente cercare, se vuole, tra gli iscritti al sito.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi medici

Grazie a tutti per i Vs preziosi consigli e suggerimenti

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Per quanto sia legato affettivamente alla sua terapeuta, forse un maggiore chiarezza sarebbe auspicabile , visto il disagio in cui ancora verte
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