Pensiero costante

Salve, volevo chiedere un parere riguardo ad un pensiero costante che ho ultimamente e che mi danneggia e non poco. Mi rendo conto che sin dall'adolescenza ho avuto dei blocchi magari solo di pomeriggi,o giorni, per certe questioni apparentemente stupide.
Ho 29 anni ed esco da una storia finita 9 mesi fa molti dolorosa per me(ansia abbandonica). Inoltre ho perso il mio lavoro. La faccio breve, ho trovato un altro lavoro che sembra proprio fatto per me solo che ho il pensiero ricorrente " E se lo sto facendo solo per la mia ex, per dimostrare quanto valgo?" Infatti ho notato che più che essere contento per il lavoro in sè (lo ero finchè non ho pensato a sta cosa), ero più concentrato a pensare ai benefit di sto lavoro e lo status che potrei raggiungere inoltre fantasticavo di aggiornare il mio profilo linkedin e facebook cosi gli altri (e la mia ex magari) potevano vedere chi ero diventato.
Ho paura di dare poco sul lavoro per colpa di sto pensiero e non ce la faccio piu ad avere sti pensieri stupidi perché oltre al senso di colpa per avere sti pensieri, ho ansia, non fisica ma solo mentale. So che devo lavorare, ma cio non mi fa vivere bene. Vorrei essere felice e basta di avere sto lavoro, anche vista la situazione lavorativa attuale. Grazie per la cortese attenzione.
Saluti,
AG
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
oltre a questo pensiero, ne esistono altri che la disturbano o non le permettono di concentrarsi adeguatamente su quello che fa? Cosa mette in atto quando le passa questo pensiero per la testa?
[#2]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissimo,

Sta cercando con questo nuovo lavoro di apparire agli altri in un certo modo;
questo fatto potrebbe essere spiegato con il fatto che il giudizio degli altri le pesa moltissimo e quindi fa di tutto per apparire ai loro occhi (ex compresa) al meglio, senza poi in realtà godere appieno di quello che ha.
Non deve dimostrare agli altri quanto vale, ma avere più stima di se, e sapere che deve dimostrare solo a se stesso quanto vale.

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. De Mita,
purtroppo in questi nove mesi di convalescenza dal lavoro e dalla storia ho passato ossessioni di tutti i tipi... come faccio a farle passare? Chiedo agli altri opinioni fino a per capire se anche a loro passano per la testa ste cose...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
potrebbe essere che lei si stia avvitando in rimuginazioni di tipo ansioso, d'altra parte lei stesso dice di sentirsi ansia.
Gli eventi stressanti come la rottura del suo rapporto, il cambiamento di lavoro possono possono aver contribuito all'emergere dei sintomi, alla slatentizzazione o all' amplicazione degli stessi.
Come stava in precedenza?
Ci parla di un rapporto doloroso, immagino non solo perché sia terminato, ma anche per il suo andamento. E' così?

In goni caso da qui possiamo fare solo ipotesi, anche fallibili, se la condizione in cui è si sta trascinando da tempo e si riverbera sulla sua qualità di vita e sul suo lavoro, sarebbe opportuno consultasse un nostro collega in presenza. Ci ha mai pensato?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Si lo farò ma mi piace sentire l'opinione di piu persone. Mi hanno appena chiamato i responsabili del nuovo lavoro.. come mi han detto che mi prendevano ho sentito dentro di me una gioia vera e il bisogno di dirlo a quelli che avevo intorno. Ma ho paura che mi torni quel pensiero che non riesco a tenere a bada.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2013 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Anche se c'è una parte di Lei che pare abbia deciso di non essere adeguata, all'altezza della situazione (in amore e sul lavoro), ve ne è un'altra che all'opposto vuole stare bene, che è stufa di ascoltare quella vocina che gli ricorda continuamente di misurarsi con gli altri, di dimostrare "quanto valgo" (e che probabilmente, ha deciso di scrivere questo messaggio d'aiuto).
Purtroppo però, da ciò che dice si percepisce che la parte "svalutativa" sta tentando di prendendo il sopravvento, di decidere continuamente cosa pensare e sentire; credo sia arrivato il momento di mettergli le briglie, di ricordargli che Lei non è inferiore a nessuno, che può trovarsi un'altra ragazza e che è riuscito a trovarsi un nuovo lavoro che gli piace nonostante la crisi economica.
Si fidi di più della parte di Lei che ha fatto tutte queste cose e non dia più spazio, internamente ed esternamente, a chi le dice che non è bravo!



Cordiali Saluti
Andrea Antonelli
346 / 499 4395
www.psychelist.com
[#7]
dopo
Utente
Utente
Io quello che penso dei miei pensieri(scusate il gioco di parole) è che se li sto facendo, un motivo ci sarà no? Non è che è il mio inconscio che mi sta dicendo che non devo fare quel lavoro e si maschera dietro a sti pensieri? Ma è un lavoro stupendo, quello per cui ho studiato...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Continua a farsi domande rispetto alle quali non può trovare risposte, se non continuare ad avvitarsi in ragionamenti improduttivi.

Credo che la domanda più appropriata da farsi sarebbe: come risolvere questa condizione?

Vale quanto le ho detto in replica #4, da qui e non per cattiva volontà ma per i limiti intrinseci ad un consulto on line non possiamo aiutarla come meriterebbe.

Cordiali saluti
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
gentile Utente,
come sottolineato precedentemente dalla collega potrebbe trattarsi di una condizione ansiosa, probabilmente aggravata dagli eventi stressanti che sta vivendo.
Non ha mai pensato di rivolgersi ad un collega per una valutazione?Attraverso questo canale non è possibile comprendere il suo problema al 100%, possiamo semplicemente fare delle ipotesi.
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dopo
Utente
Utente
A dire la verità sono in terapia ma quando mi vengono questi attacchi ho bisogno di sentire altri pareri
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
se è in terapia è meglio che faccia riferimento esclusivamente al suo curante. Esponga tranquillamente dubbi e perplessità al collega