Disturbo d' ansia generalizzata

Salve Dottori, l' anno scorso dopo la morte di un familiare a me caro ho iniziato ad avere disturbi di ansia. ..dopo aver consultato un neurologo (diagnosi DAG) non fece altro che prescrivermi citalopram...quando iniziai la cura (a dosi troppo eccessive a mio avviso (20 mg x i primi 8 gg e poi 40) l' ansia paradossalmente aumento' sviluppando la paura di perdere il controllo. ..a gennaio dell' anno in corso ho smesso di prendere il farmaco e visto che l' ansia non era affatto sparita anzi ho deciso per la psicoterapia...prima sistemico relazionale (diagnosi DAG) poi cognitivo comportamentale e breve strategica di Nardone che faccio insieme (entrambi diagnosi DAG e DOC perdere il controllo/suicidio)...ad oggi i cosiddetti picchi di ansia sono diminuiti anche grazie agli esercizi della terapia strategica...però mi accorgo che i PENSIERI riguardante l' ossessione della perdita del controllo/suicidio ci sono ancora. .. voi a riguardo avete qualche tecnica da poter mettere in pratica? ? Cordiali Saluti
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
gentile utente,
se sta effettuando un trattamento sia farmacologico che psicoterapico, è sulla strada giusta per la risoluzione del DAG. Le ossessioni sono più lente solitamente a regredire, si affidi alle cure dei colleghi. Non è importante l'uso di una tecnica piuttosto che di un'altra, ma la qualità della relazione terapeutica e la competenza del professionista. Può provare ad esporre le sue difficoltà in seduta, chiedendo magari di prestare più attenzione a questi sintomi che la disturbano
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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottore. ..comunque la cura farmacologica l' ho lasciata a gennaio. ..gli psicologi mi hanno detto che ora come ora non ne ho bisogno ma se vedono che ne avrò bisogno saranno loro a dirmelo. .la mia ansia si fonda nella possibilità di essere depresso per via della paura di potermi un giorno suocidare...
Io non so dottore lei quale tecnica usa ma quella breve strategica è assurda ma faccio tutti gli esercizi sempre!!
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile utente,
la cura è stata sospesa senza il parere del suo psichiatra? Ad ogni modo i risultati migliori si ottengono con l'abbinamento della farmacoterapia alla psicoterapia soprattutto se stiamo parlando dei sintomi ossessivi.
La terapia breve strategica, così come quella sistemica o cognitivo-comportamentale, è indicata per il suo disturbo.
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dopo
Utente
Utente
E allora perché i miei psicologi mi dicono che al momento non è necessaria la cura farmacologica? ??
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile utente,
la terapia farmacologica deve essere prescritta solo ed esclusivamente dal medico, allo stesso modo è lui che valutando la sua situazione psicologica decide (consultandosi anche eventualmente con altri specialisti come gli psicologi) se è il caso di sospenderla o meno. Ha deciso lei autonomamente di sospendere l'assunzione dei farmaci?
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dopo
Utente
Utente
Dottore lo so che gli psicologi non prescrivono farmaci però io mi fido di loro quindi se loro mi dicono NON HAI BISOGNO DI FARMACI io non vado da nessun altra parte ma nel momento in cui uno dei due mi dovesse dire NE HAI BISOGNO io c vado senza problemi dallo psichiatra. ..è importante per me fare quello che mi docono perché qualsiasi cosa dicono lo fanno per me... i pensieri intrusivi ci sono e sono brutti però so che ci vuole tempo e non è come gettare l' acqua sul fuoco!
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
le ho semplicemente descritto la "prassi", anche perché non risulta chiaro se questa sospensione è stata decisa da lei o dal suo psichiatra. Per quanto riguarda i pensieri intrusivi, resta valido quanto scritto in precedenza. Se crede che la sua sintomatologia non si stia attenuando, un confronto/dialogo con i terapeuti è consigliato.
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dopo
Utente
Utente
Il farmaco dottore me lo prescrisse un neurologo dal quale fui indirizzato dal medico di base per una sospetta cefalea ma dal colloquio lo specialista formulo' la diagnosi di DAG e mi disse che i continui mal di testa erano una somatizzazione dell' ansia
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
E dopo che cosa è successo? Ha sospeso di sua iniziativa la farmacoterapia o su consiglio del medico?
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dopo
Utente
Utente
Dottore l' ansia non l' avvertivo più era come se fossi spento dentro di me però questi "pensieri" sono comparsi dal primo giorno di assunzione di quel benedetto farmaco (farmaco scalato sotto controllp del neurologo) nonostante la cura farmacologica non si sono estinti (durante la cura farmacologica non facevo psicoterapia)...gli psicologi dicono che tale situazione l'ho creata io perché leggendo il foglietto illustrativo e le varie recensioni su internet che collegano antidepressivi e suicidio mi hanno portato a tale fobia...io sono stato chiaro con loro: dottore ho bisogno di prendere medicine? Risp: se ce ne fosse bisogno te lo dico io non ti preoccupare!
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Ah ecco non era chiaro, è stato il neurologo allora che ha acconsentito a scalare i farmaci.
Continui la psicoterapia e vedrà che i risultati non tarderanno ad arrivare. Per qualsiasi chiarimento restiamo a disposizione
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore per la pazienza. ..a dire la verità il neurologo non me li voleva dare ma fui io ad insistere! Comunque lo psicologo cognitivo comportamentale nell' ultima seduta mi parlò di disturbo iatrogeno in relazione alla cura farmacologica (mi sembra che voleva dire in parole povere che il farmaco mi ha fatto più male che bene?) Cordiali saluti dottore
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
è difficile discriminare tra effetti collaterali dei farmaci ed eventuali sintomi che compaiono durante la terapia. Se il neurologo le ha fatto scalare il farmaco evidentemente ha ritenuto opportuno farlo (questo ovviamente non significa che lei non possa chiedere una nuova valutazione della sua valutazione).
Ci faccia sapere se vuole
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dopo
Utente
Utente
Lei ha scritto "questo ovviamente non significa che lei non possa chiedere una nuova valutazione della sua valutazione"...perché, la diagnosi fatta da tre psicologi/psicoterapeuti può essere stravolta da una valutazione dello psichiatra (cioè è possibile che i miei psicologi hanno sbagliato diagnosi o che lo psichiatra è più bravo nell' inquadrare il disturbo?)??
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
gentile utente,
non ha compreso quello che ho scritto. Volevo dire che se la sua sintomatologia dovesse persistere arrecandole un disagio significativo, "potrebbe" rivolgersi al suo neurologo per una nuova valutazione della sua situazione. Non ho parlato di diagnosi sbagliata o di psicoterapia non efficace, tutt'altro.
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dopo
Utente
Utente
Consultarlo anche se uno degli psicologi non me lo consiglia? (Non voglio far credere che sono specialisti DEVI FARE QUELLO CHE DICO IO assolutamente però è sempre per la questione della fiducia)
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
la scelta spetta a lei, soprattutto se anche in passato si è rivolto al suo neurologo. Ad ogni modo, il suo psicologo saprà sicuramente indirizzarla qualora dovesse ritenere necessario l'integrazione con farmaci.
Ma è seguito contemporaneamente da più di uno psicologo?
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dopo
Utente
Utente
Si faccio cognitivo comportamentale e breve strategica contemporaneamente
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
è assolutamente sconsigliato farsi seguire da più di uno psicoterapeuta, ancor di più se sono di orientamenti diversi. Per quanto l'obiettivo delle psicoterapie sia uguale (il benessere del paziente) le tecniche e le teorie possono essere molto diverse tra loro. DI conseguenza il lavoro fatto con uno psicologo può non essere compatibile ed entrare in contrasto con quello dell'altro.
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dopo
Utente
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Dottore sinceramente visto che la terapia breve strategica dovrebbe essere appunto BREVE conto sul fatto ke appena decido di smettere la strategica continuo la comportamentale , almeno il dottore gia mi conosce
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
avrebbe un "qualcosa" di razionale affidarsi a due terapeuti di orientamenti diversi ad esempio se il primo fosse di matrice psicodinamica/psicoanalitica e l'altro di orientamento strategico o cognitivo comportamentale anche se ,personalmente, credo non sia un bene nè per il paziente nè per i terapeuti. Ma essendo gli approcci dei suoi terapeuti molto più "vicini" non riesco a capirne il senso. Anche l'orientamento cognitivo-comportamentale può essere breve, dipende dal tipo di lavoro che si fa e dagli obiettivi del trattamento.
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dopo
Utente
Utente
Lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale è anche psicoanalitico...sinceramente con me non so se sta usando l' uno o l' altro metodo. ...non mi dice fai in questo modo o fai cosi e non fare cosi...gli spiego i pensieri intrusivi e analizza a fondo i sogni che faccio
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
la situazione appare poco chiara e davvero molto confusa. Sta effettuando due psicoterapie contemporaneamente con terapeuti che hanno orientamento diverso, non è possibile sapere in questa sede e senza valutarla se in qualche modo anche i percorsi terapeutici siano entrati in qualche modo in conflitto tra loro.
La soluzione migliore sarebbe quella di affidarsi ad un solo professionista che possa seguirla, senza alcun tipo di interferenza. A questo si aggiungono le considerazioni precedenti (chiarire obiettivi, tempi, focalizzazione sui sintomi disturbanti, eventuale rivalutazione psichiatrica).


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Utente
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Per rivalutazione psichiatrica intende una cura farmacologica?
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
resta valido quello scritta sopra. Nel caso in cui i sintomi siano particolarmente resistenti al solo trattamento psicoterapico causandole un disagio significativo.

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Utente
Utente
Dottore ma i picchi di ansia sono decisamente diminuiti grazie agli esercizi del dottore breve strategico (ci vuole tempo è logico non è come buttare l' acqua sul fuoco)...prima se sentivo per telegiornale la notizia di un suicidio andavo in panico (perché lo ha fatto? E se lo farò pure io?? Sono anche io depresso visto che lo penso? ) o se vedevo un film di sparatorie...e poi lo psicologo stesso e lei sicuramente mi insegna, basta che vede il paziente in faccia per vedere quanto lo limitano le sofferenze mi consigliera' di intraprendere una cura farmacologica o meno
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
sicuramente la psicoterapia sarà servita, ma è lei che ha parlato di ossessioni che continuano a disturbarla e a questo si aggancia il discorso fatto prima.
Mi dispiace deluderla, ma lo psicologo non è un veggente e di conseguenza non basta guardare in faccia il paziente per coglierne tutte le sofferenze e la pervasività dei sintomi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
due psicoterapie con due orientamenti differenti e nessuna terapia combinata( farmacoterapia e psicoterapia allo stesso tempo), personalmente mi sembra un approccio un po' confuso.

In atto quale psicoterapia segue?
Quante sedute a settimana e con quali progetto terapeutico?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Dottor Mita lo so che le ossessioni sono abbastanza debilitanti però lei mi parla come se la cura farmacologica è obbligatoria...io sono andato dallo psicologo apposta per cercare di risolvere il mio problema senza la cura farmacologica però lo so che se bisogna iniziare pure con medicine non ci sono problemi...io ad entrambi gli psicologi glielo domando quasi in ogni seduta "dottore ho bisogno di prendere farmaci? ) Loro per dirmi TE LO DICO IO SE È IL CASO credo che ne hanno visti di casi simili quindi sanno sicuro quello che dicono...
Faccio cognitivo comportamentale (o psicoanalisi ora non so con me quale delle due sta utilizzando) e la terapia breve strategica di Nardone in cura per DAG e DOC paura di perdere il controllo/suicidio
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
io non ho scritto che la cura farmacologica è "obbligatoria", evidentemente c'è una sua forte resistenza solo all'idea di assumere psicofarmaci.
Sicuramente le ossessioni rientrano tra i sintomi dei disturbi d'ansia caratterizzati da un forte substrato biologico, ma la necessità di assumere una farmacoterapia può essere valutata solo ed esclusivamente dal medico e ogni caso è a sè. La rivalutazione psichiatrica e "l'eventuale" terapia farmacologica sono solo delle possibili soluzioni a un disagio che attualmente non risponde bene alla sola psicoterapia.
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Utente
Utente
Lei quindi mi consiglia una visita psichiatrica indipendente dallo psicoterapeuta??
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
lei ha scritto per avere delle indicazioni, ne ha avuto diverse e non solo in relazione alla visita psichiatrica
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Utente
Utente
Vabbe ma in modo esplicito lei che mi consiglia? ?
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
questo servizio offre la possibilità di ricevere "consulti", ovvero un parere specialistico su determinate situazioni. Non sono prescrizioni, pertanto rileggendo troverà risposta a tutti i dubbi che ha formulato. Può parlare anche con i suoi curanti (medico di base/psicologo) per ricevere delle indicazioni precise sul da farsi.
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dopo
Utente
Utente
Mi può dire per lo meno se la figura dello psicologo psicoterapeuta è altrettanto bravo come lo psichiatra nell' individuazione del tipo di disturbo di cui soffre il paziente (cioè tra le due figure l' uno è più bravo dell' altro nell' individuazione del disturbo o sono entrambi esperti in tale campo - lo psichiatra so però che può prescrivere farmaci)????
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Attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
sia lo psicologo che lo psichiatra sono competenti nel processo di diagnosi. La invito tuttavia a non "perdersi" continuamente in questi dubbi. Chiarito uno ne arriva inesorabilmente un altro e questo è dovuto anche alla patologia di cui soffre, di conseguenza non le giova molto stare alla continua ricerca di risposte e rassicurazioni.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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