Si può soffocare un sentimento per carattere?

Tocca anche a me chiedere una mano, o forse semplicemente un sostegno lucido da chi il cervello umano lo capisce meglio di me :)
Da meno di un mese ho rotto con la persona che amo. Incontrato quando ero nel pieno della mia convinzione di essere single, molto sicura di me ma con poca fiducia nei sentimenti (due storie lunghe fallite), certa di voler trovare la mia felicità da sola.Poi arriva lui.Mai creduto alle favole, agli amori perfetti, ma lui era cosi.Ero chiusa, diffidente e ha lottato tanto.Sincero e con una forte moralità, affidabile.Mesi stupendi, intensi,mi sono lasciata andare, facevano grandi progetti.Non mi interessava più la mia vita da single.Una persona molto razionale, decisa, che metteva al primo piano la fiducia e la sincerità, poco incline ai soliti atteggiamenti da "galli" degli uomini, propenso a cercare storie ed emozioni vere.Ma l'estate scorsa la storia si è interrotta a causa di un fraintendimento,causato dal mio ex, e lui sempre così integro chiuse con me. E' irremovibile sulla fiducia,non perdona mai, nella sua vita ha SEMPRE lasciato senza stabilire ulteriori contatti con le sue ex, neanche brevi. Voleva farlo anche con me, ma io avevo la coscienza pulita e ho lottato 4 mesi per riaverlo,e piano piano è tornato. Mi diceva: "non ce la faccio", ma sono stata paziente e dopo aver tentato di chiudere di nuovo con me timoroso di non potersi mai fidare come prima, gli ho fatto capire che rischiava di perdere me e la sua felicità per le sue ossessioni.Ritorna più forte e innamorato di prima, viviamo nuovamente un periodo splendido.3 mesi fa comincia una fase molto stressante per entrambi, lui in procinto di cambiare città per un master, io in crisi sul lavoro. Lo vedevo disattento e ho sbagliato facendogli forti pressioni che lo facevano chiudere in se' stesso.Ho messo in dubbio i suoi sentimenti per le mie paranoie, nonostante lui cercasse di darmi dimostrazioni con i fatti e non con le parole. Ma dopo averlo perso già una volta avevo il terrore che un litigio potesse farlo allontanare di nuovo.La situazione è culminata con il mio licenziamento (un lavoro che amavo) e la sua partenza. Prima mi era vicino e sentivo i suoi sentimenti, dopo (nonostante tornasse ogni weekend), lo vedevo molto preso da se' stesso. In 2-3 settimane è fallita la nostra comunicazione, quel periodo poteva essere superato ma le pressioni peggioravano tutto.Dopo l'ennesimo litigio mi dice che è stanco che mette in dubbio cio' che prova (?), che ha bisogno di calma e io non gliel'ho data. Mi delude un po',dato il mio momento di bisogno,ma ammetto anche i miei errori.Ci siamo rivisti e capisco che prova ancora gli stessi sentimenti (ma non lo dice apertamente) ma che ora ha bisogno di stare "bene".Gli ho chiesto di venirci incontro, basterebbe ascoltarci di più, ma mi sta tagliando fuori dalla sua vita anche se ci sono ancora contatti. Forse è inutile parlare,ma si può soffocare un sentimento per il proprio carattere?Ero la sua "felicità", e poi.. PUFF?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile utente,

quali pensa che siano i sentimenti di quest'uomo per Lei adesso?
Ne avete parlato esplicitamente?
Col trasferimento, con la chiusura della fiducia, ecc... è possibile che lui abbia cambiato idea?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottoressa,
grazie per la riposta.
Lui è una persona molto chiusa, si dona difficilmente agli altri. prima del "crollo della fiducia" dell'estate scorsa mi ribadiva come con me fosse diverso, e vivesse tutto all'ennesima potenza. Da quando siamo tornati insieme non è riuscito ad esprimere a parole ciò che provava come prima ma le dimostrazioni erano continue. Proprio perché era tornato soprattutto per i suoi sentimenti, perché quello che provava era enorme, e voleva superare l'accaduto.
Come le ho accennato è una persona che chiude con molta determinazione, senza aver mai offerto alle sue ex altri punti di incontro, non era mai tornato indietro nella sua vita, io sono stata l'unica situazione simile. Me lo ha sempre ribadito, facendomi capire che se anche per me poteva essere faticoso dargli del tempo, io per lui ero speciale, valevo più di ogni altra cosa, e lui doveva solo fare pian piano dei passi per riaprirsi sempre di più. Forse ho cominciato a pressarlo quando io mi sono sentita molto insicura, e più le mie pressioni aumentavano più lui si è nuovamente chiuso in se' stesso. Dopo la rottura di un mese fa ci siamo rivisti e forse ci siamo detti di rivederci ancora, e questi sono, appunto, comunque comportamenti al di fuori di quelli che ha avuto nelle sue storie precedenti. Quando ci siamo incontrati mi ha ribadito, nonostante fosse passato del tempo, come avesse fatto di tutto per dimostrarmi ciò che provava ma io avessi continuato a pressarlo. Io stessa gli ho fatto notare come questo potesse essere un problema che avesse fatto nascere incomprensioni e litigi, ma non è certo una motivazione per affermare di non provare più nulla. E lui di fronte a me non mi contraddiceva, era spesso in silenzio quando gli facevo notare i suoi errori. E gli avvicinamenti che ci sono stati mi hanno fatto sentire che lui prova gli stessi sentimenti per me, ma continua a dire "ormai abbiamo fallito, dobbiamo accettarlo, dobbiamo essere lucidi". Credo, (e sottolineo credo) che per come è fatto lui non faticherebbe a dirmi che non prova più nulla dato che preferirebbe non prolungare conversazioni e chiarimenti (ma poi nella pratica non riesce a dirmi di no). Con un mese di ulteriore riflessione sarebbe più facile dirmi: non sentiamoci più, non provo più niente. Tra l'altro per me l'amore è amore, non sparisce in tre settimane. Allora o non ama, o non sa amare, ma fatto sta che più parlo e riparlo più non si schioda dalla sua decisione. Crede che ormai se è tra noi è fallita due volte in un anno, forse dobbiamo arrenderci, e che ha bisogno di concentrarsi su di se' e la sua vita, non vuole più soffrire e le ultime settimane con me gli avevano procurato molta sofferenza. (inutile dire che riscontro un egoismo che mi ferisce, dato che dimentica la mia situazione personale molto difficile nell'ultimo mese... lui aveva bisogno di serenità e io non l'ho capito, ma io avevo bisogno di lui e lui non lo ha capito.)
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dopo
Utente
Utente
Ah, dimenticavo di aggiungere che ieri si è fatto sentire per un'occasione per me importante, anche se io da giorni sto evitando contatti per far distendere la situazione (tra l'altro lui vivendo fuori condivide casa con altri studenti e giovani lavoratori, è molto immerso in questo clima di benessere e distrazione). Quando ci vedemmo la settimana scorsa per parlare, mi dedicò una canzone che parla di forte nostalgia e forti sentimenti. Un po' contraddittorio direi!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

da quello che descrive sembrerebbe che quest'uomo abbia voluto prendere le distanze, anche se -come Lei stessa riconosce- è un po' ambiguo.

Sugli altri non possiamo incidere nè sperare in un cambiamento prodotto da noi, ma certamente possiamo cambiare noi stessi.

Quando Lei scrive: "Forse ho cominciato a pressarlo quando io mi sono sentita molto insicura, e più le mie pressioni aumentavano più lui si è nuovamente chiuso in se' stesso.", bisognerebbe capire meglio la Sua insicurezza ed eventualmente lavorare su questo, se Le impedisce di avere relazioni serene, ma diventa pressante.

Esercitando troppe pressioni e accanirsi con tale atteggiamento può far allontanare le persone.

Un cordiale saluto,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Si, di questo sono consapevole... e ci sto lavorando molto, come ho riconosciuto anche con lui. E' anche vero che con lui quando si compiono degli errori è difficile rendersene conto in tempo, si è tenuto dentro il suo malessere e nel momento stesso in cui è scoppiato mi ha lasciato.
E' esattamente come dice Lei, vuole prendere le distanze anche se a volta "cede" con piccoli comportamenti.
Vorrei fargli capire che basta riuscire a comunicare all'altro le proprie emozioni (e problemi) e ascoltarsi di più per venirsi incontro, e non rendere le cose irrecuperabili. Poche settimane di crisi non sarebbero state un dramma se avessimo fatto un lavoro insieme (sempre SE i suoi sentimenti sono quelli che percepisco).
Senza tempestarlo di ulteriori chiarimenti o incontri per parlare (credo davvero sia solo controproducente), come posso fare per far si' che rifletta davvero su ciò che ha perso, per farli percepire la mia voglia di migliorarmi e migliorarci, e farlo mettere in discussione anche con se' stesso visto che ad ogni piccolo problema o crisi non si può reagire chiudendo tutto e subito?
La distanza al momento aumenta la difficoltà, e tra due settimane andrò all'estero per due mesi... Ho paura che scomparendo totalmente lui ne approfitti per non pensarci più e riuscire a dimenticarmi. ha ragione che posso incidere sulle sue decisioni, ma mi ferisce sapere che un forte sentimento non può averla vinta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

è assolutamente comprensibile ciò che Lei sente, a proposito delle paure e del dispiacere per aver perso quest'uomo per Lei importante,
ma deve tenere conto anche di altri aspetti, quali:

"Vorrei fargli capire che basta riuscire a comunicare all'altro le proprie emozioni (e problemi) e ascoltarsi di più per venirsi incontro, e non rendere le cose irrecuperabili. "

Questo è il Suo punto di vista.
Quanto collima con quello del Suo ex?

Vede, può capitare anche che tra due persone ci siano sentimenti sinceri, ma poi la relazione non funziona non tanto (o non solo) perchè finisce l'amore, ma perchè -nel conflitto- non ci si riesce a capire e a risolvere il conflitto.

Ora, io non conosco così bene la situazione tra Lei e il Suo ex, ma se lui non è molto propenso a riavvicinarsi, temo che Lei potrà fare ben poco. Soprattutto non sarà d'aiuto pressarlo...

Saluti,