Gli ho proposto più volte

Salve, sono una donna di 35 anni, sposata da quasi 8 anni e con una bambina di 6. Mio marito ha 36 anni. 5 anni fa ho tradito mio marito per quasi 2 anni, ero pronta a lasciarlo per l'altro ma a conti fatti con l'altra persona abbiamo deciso (più o meno di comune accordo) di rimanere con le rispettive famiglie (anche lui era sposato). premetto che con mio marito le cose non andavano bene già prima di conoscere l'altro, i rapporti erano ( e sono tutt'ora) praticamente inesistenti. Mio marito è un uomo eccezzionale, un padre attento e un grande professionista nel suo lavoro. E' una persona sul quale so che posso contare, tuttavia lui è sempre stato freddo con me, non esterna affetto, attenzione, amore nei miei confronti, lavora moltissimo, e forse per tutti questi motivi sentendomi trascurata l'ho tradito. Con l'altro era passione, amore, sarei andata in capo al mondo con lui se me lo avesse chiesto, ma invece, mio marito mi ha ripreso a casa, mettendo da parte l'orgoglio, senza mai (nemmeno una volta) rinfacciarmi il mio errore. Tutto è più o meno tornato alla normalità, ho sofferto moltissimo, e anche lui, solo che non lo ha mai dimostrato, più volte avrei desiderato che mi urlasse il suo disprezzo x me, ma mai una volta ha ceduto alla perdita del suo autocontrollo. Ora, siamo giovani, belli, sani, potremmo avere tutto e invece siamo in una casa, viviamo come due amici di vecchia data, non c'è passione, sesso, tenerezza, solo una grande amicizia. Eppure mi sono reinnamorata di lui, sarei disposta a ricominciare e lo sono stata, lui però no. A parole lo ha fatto, ma a conti fatti, il suo rifiuto fisico nei miei confronti, dimostra quanto in realtà non mi abbia perdonata. Sta con me solo per nostra figlia, per il suo bene e se voglio parlare con lui, lui è evasivo, scostante, non comunica con me in nessun modo. gli ho proposto più volte di fare una terapia di coppia, ma ha rifiutato categoricamente. Scrivere tutto il mio stato d'animo, la frustrazione, il dolore che sento, non è sufficiente, non basterebbero tutte le pagine del mondo. Vorrei solo capire se è possibile una via d'uscita, se veramente è possibile ricominciare o lasciarci. So solo che così non è vita per nessuno dei due. Condannati a essere frustrati, infelici e insoddisfatti..alla fine non credo che lo stare insieme così sia un bene per nostra figlia..Aiutatemi per favore. Grazie. Aspetto con ansia una vostra risposta. Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

Lei ha mai detto a Suo marito quali sono i Suoi bisogni e i Suoi dubbi sul fatto di non essere stata perdonata da Suo marito?
Che cosa ha risposto lui?
Pensa che lui non abbia perdonato o che tutto faccia parte della "freddezza" di cui parla?
Che progetti avete, se ne avete?
Vi amate ancora?
Per voi ha senso restare insieme per il bene della bimba?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Quando la coppia diventa il luogo del disamore, delle rappresaglie silenti , delle recite a copione, forse una maggiore chiarezza sarebbe da valutare.

La vendetta di suo marito è la più sottile, ha fatto leva sui suoi sensi di colpa, ha rimesso insieme la famiglia per la bambina, ma è rimasto freddo e distante perchè non è in grado di elaborare l' accaduto.....
Niente aggressività, nè urla, nè gesti estremi, calma, presenza, ma estreme distanza emozionale....

Le allego qualche lettura sul tradimento e le sue dinamiche, magari riesce a convincerlo ad effettuare una consulenza di coppia .

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
nella sua richiesta di consulto non viene mai nominata la parole "perdono" o simili.

La riconciliazione è evidentemente un processo a due e il perdono ha le sue utilità, soprattutto per chi ha ricevuto il torto. Se tuttavia non siete riusciti a sbloccare la situazione su questo tema, è indicata almeno una consulenza psicologica.

Se suo marito non vuole andare dallo psicologo ci vada lei, probabilmente sarà sufficiente.

Le segnalo un mio articolo sul perdono che potrà trovare sul web
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Gent.me Dott.sse, in primo luogo Vi ringrazio per le risposte. alla dott.ssa Pileci rispondo che ho esposto più volte a mio marito i miei bisogni e necessità. Le mie sensazione, ma tutto questo comunicare è a senso unico perchè lui non vuole affrontare nessun discorso che riguardi me e lui..nessun progetto perchè lui rimanda sempre a un'altra occasione, giusto quest'estate che abbiamo fatto una vacanza tutti e tre insieme ma anche lì, il suo modo di fare, il suo chiudersi ha preso il sopravvento.
Alla dott.ssa Randone rispondo che è proprio come mi scrive Lei, sono d'accordo quando mi scrive che per lui questa è una sottile vendetta. Non ha mai alzato la voce, mai nessun gesto fuori luogo, se non questa distanza emozionale come dice Lei, una distanza che in alcuni giorni diventa insostenibile e frustrante. Mi chiedo perchè tutto questo? Alla fine sarebbe stato più semplice e meno doloroso, forse, lascirami..io non so più cosa pensare ma sono d'accordo quando mi scrive che lui non riesce a elaborare l'accaduto...
Gentile dott.ssa Sciubba, il perdono non è mai stato menzionato, perchè una volta che sono rientrata a casa, Lui ha fatto come se niente fosse mai accaduto. Quando ho provato, più e più volte, ad affrontare il discorso, lui lo ha sempre stroncato sul nascere...ho chiesto perdono a lui, l'ho fatto a parole, tramite delle lettere, nei modi..niente, solo silenzio e distanza..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
è possibile che Suo marito non sia riuscito finora a trovare un modo di affrontare il tradimento con sé stesso prima ancora che con Lei, se è così ciò non significa che non stia soffrendo e che non percepisca il suo disagio.
A questo punto anziché ostinarsi a "bussare ad una porta chiusa", forse è arrivato il momento di guardare dentro di sé con l'aiuto di uno Psicologo e individuare le risorse da mettere in gioco per scalfire il muro dell'incomunicabilità.
Il silenzio non è mai vuoto di significato, forse può offrirle l'opportunità di ascoltare Suo marito attraverso la comunicazione non verbale gesti...sguardi che a volte non hanno bisogno di "didascalie".

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Gent.ma dott.ssa Camplone, grazie per la sua risposta. Non ho mai dubitato della sofferenza di mio marito, anzi, penso che chi si tiene tutto dentro come fa lui, soffra ancora più di chi invece riesce a esternare le sue emozioni. Ho sempre pensato che sia un uomo anafettivo, a casa sua, non è mai stato abituato a esternare l'affetto con baci o abracci.. Per quanto riguarda il suo silenzio, posso dirle che ho provato tante volte di capirlo e "accettarlo" e nella sua comunicazione non verbale vedo un uomo che al di là di tutto è sempre presente e mi sostiene come persona, come mamma ma non come donna (non so se sono riuscita a spiegarmi).. Inoltre ho tante volte chiesto a lui di provare a farci aiutare da un terapista di coppia, ma ha sempre rifiutato, e non so quanto possa servire andare io sola a fare una terapia, senza l'altra persona. Io sono consapevole e molto analitica con me stessa, so perfettamnte quali sono lei mie necessità, i miei sbagli, i miei limiti..ma vorrei condiverli con lui per arrivare a una soluzione che dia un pò di pace a entrambi..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Io sono consapevole e molto analitica con me stessa, so perfettamnte quali sono lei mie necessità, i miei sbagli, i miei limiti..ma vorrei condiverli con lui"

Gent.le Sig.ra,
il compito dello Psicologo non è quello di analizzare e identificare i suoi sbagli, ma di creare le condizioni favorevoli ad avviare un processo di cambiamento individuale che inevitabilmente metterà suo marito nelle condizioni di entrare in relazione in modo diverso con lei e magari di avviare un percorso di coppia.
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Dott.ssa Camplone,Capisco quello che vuole dire, e forse mi sono espressa male io. Io vorrei veramente riuscire a migliorare questa situazione, cambiando laddove ci sia da cambiare, e lei pensa che attuando un percorso di terapia individuale questo poi possa essere di beneficio nella coppia?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Può contribuire ad agevolare una riorganizzazione della relazione ed eventualmente a creare le condizioni favorevoli all'avvio di un percorso terapeutico di coppia, non solo per "espiare la colpa ", come spesso immagina uno dei due partners decide di iniziare una psicoterapia.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile signora,
forse le modalità attuate da entrambi per cercare una riconciliazione e una accettabile convivenza non sono state le più idonee.
Un percorso individuale potrebbe anzitutto focalizzarsi su questo aspetto.
Uno dei compiti dello psicologo è quello di migliorare la comunicazione e ovviamente lo psicologo vede possibilità e alternative che sono fino ad allora sfuggite agli interessati.

Benché spesso ci sia necessità di una terapia di coppia, almeno all'inizio può essere sufficiente un percorso individuale. Se poi tale percorso, pur ottenendo dei risultati, si arrestasse, allora si dovrà necessariamente pensare a una terapia di coppia.