Rapporto di coppia atipico e dubbio

Salve,
ho 48 anni e sono sposato da 17 anni con una donna di 43.Il tutto è cominciato da un rapporto che nasceva:
- da parte mia da un bisogno di rinascere da una storia di 7 anni che è finita con il tradimento che ho subito dalla mia ragazza di allora;
- da parte di mia moglie, dal bisogno di stare con qualcuno visto che non aveva avuto grande successo con altri ragazzi.
Fatto sta che dopo 6 mesi mia moglie è rimasta incinta e cosi dopo neppure un anno di fidanzamento, ci siamo sposati.
Non c'è stato un solo momento di rose e fiori da allora:
- litigavamo spesso;
- lei dipendeva da me per tutto e non guidava;
- ha preteso di andare ad abitare vicino i suoi dapprima e addirittura nella loro casa poi.
Io mi opponevo ma alla fine cedevo, data anche la sua forza di carattere!
Dopo tre mesi dal matrimonio è nata una bambina e successivamente altri due, un'altra femmina e un bambino.
Nel tempo grazie a Dio ci siamo sistemati e oggi svolgiamo lo stesso lavoro ma in posti diversi.
Lei ha sempre determinato tutto: le persone da frequentare, giudicato malamente i miei amici, condizionato le mie scelte e intrappolato dentro casa dei suoi genitori con la scusa che non potevamo permetterci l'acquisto della casa. Nel frattempo sono riuscito a renderla indipendente con la macchina e non posso dire che non sia affettuosa e presente con i figli, ma con me no! Se per esempio usciamo e andiamo da qualche parte dove io non conosco nessuno, non sta accanto a me e io devo sbrigarmela da solo. Non c'è un pranzo di festa di gruppo che si sieda accanto a me! Io ho provato tantissime volte a parlarle ma le sue argomentazioni di difesa ad oltranza mi lasciano sbigottito e quindi nella migliore delle ipotesi finisco per lasciar perdere, nella peggiore litighiamo di brutto, purtroppo anche davanti ai ragazzi. Mia figlia grande è arrivata a pensare che se ci siamo sposati è stato "per causa" della sua nascita. Io non capisco se la ami davvero, certo lontano da lei non penso che sarei felice, ma neppure credo che mi strapperei i capelli. Lei? Non so se mi ami non lo credo penso che ci siamo abituati a stare insieme, basta! Che tristezza vedere tutti gli altri andare d'accordo, baciarsi, ridere e noi a volte fare finta di non vederci. Ultimamente eravamo a letto e durante una delle solite litigate in cui mi ha apostrofato e spintonato in un modo che mi è parso violento, le ho dato un colpo di telecomando in testa! Adesso è da una settimana che non ci parliamo.
Non capisco cosa devo fare, quando penso di lasciarla poi guardo i miei figli e dico che non posso fare questo a loro, ma nel frattempo la mia vita va via e io lavoro solamente, faccio il padre e anche il marito, ma non traggo più nessuna felicità per me. Sono depresso e non capisco più cosa sia giusto per me, per i miei figli e per mia moglie.
Potreste aiutarmi a capire qualcosa......
Grazie infinite.
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro Utente,

a un certo punto dice che sua moglie dipendeva da lei per tutto; la sensazione che arriva a me, però, è che sia lei (che scrive) a dipendere emotivamente da sua moglie, e forse questa è la ragione per cui fa molta fatica ad immaginare una vita senza di lei.

Si è, infatti, lasciato trascinare in tutte le scelte fatte da sua moglie: le amicizie, la casa in cui vivere; dice che "lei ha sempre determinato tutto".

Sua moglie, nel frattempo, si è resa indipendente, anche cominciando a guidare; per quanto riguarda lei, invece, sembra dipendere da sua moglie anche in occasione dei pranzi, delle uscite tra persone che non conosce.

La sua sembrerebbe essere una sorta di insicurezza di base che, probabilmente, ha origini remote.
Da qui deriva una relazione che sembra complementare ma sbilanciata.

Le sue precedenti relazioni, inclusa quella di cui parla, erano sbilanciate come quella attuale?

I figli, a volte, sono alibi che utilizziamo per non riconoscere a noi stessi che non sappiamo stare da soli. E' possibile che sia così, nel suo caso?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
innanzitutto grazie della risposta.

Credo che abbia ragione quando dice che io dipenda emotivamente da mia moglie, tant'è che non sono riuscito più volte ad oppormi al momento opportuno quando ci sarebbe stato bisogno, ma se lo avessi fatto avrei anche dovuto mettere in conto la possibile fine del mio matrimonio oppure l'infelicità di mia moglie!
In realtà non è che non riesca ad immaginare una vita senza di mia moglie, anzi tutt'altro. Sapesse quante volte ci ho pensato invece, fantasticato di fare le valigie e andarmene.
Anzi per aggiungere un dettaglio, tra 6 mesi dovremmo cambiare casa, perchè i miei genitori me ne hanno acquistata una dove ha voluto lei, cioè vicino a quella dei suoi, e io sono in questo momento particolarmente combattuto perchè temo che se rottura debba esserci sarebbe meglio che avvenisse prima di trasferirci, per non rischiare di finire letteralmente in mezzo ad una strada. Un giudice infatti darebbe a lei la custodia dei figli e quindi la casa che andremmo ad abitare.

Anche quì ritorna il tema dei figli, pensi che in un certo senso sto accettando vista la situazione descritta, anche di perdere la futura casa perchè almeno loro che ne sono stati privati finora, ne godrebbeo.

riconosco di essere un insicuro e anche la mia relazione precedente è stata credo sbilanciata, alla fine lei mi ha lasciato per un altro.

Non so che dire....
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
un matrimonio nato su basi un po' fragili, continuato senza potervi meglio conoscere e sperimentare come coppia, condividere progetti, andando ad abitare con la famiglia di sua moglie, probabilmente non svincolata dai propri genitori.

Sembre quasi che siate andati vanti per forza d'inerzia, con le medesime dinamiche, senza riuscire a fermarvi, riflettere meglio su quanto stava succedendo, riuscire a comunicare in modo proprio e sviscerare i problemi risolvendoli, da parte sua una difficoltà a definire bisogni e desideri, ad affermarsi, a prendere decisioni...a cambiare un equilibrio precario che sembra non aiuti a vivere serenamente nessuno...

Difficile ora con l'occasione della nuova casa decidere il da farsi, ma non crede che sarebbe il caso di guardare un po' più chiaramente dentro se stesso e al suo rapporto, perlomeno per cercare un po' più di serenità e una vita più soddisfacente per lei e per tutti, una soluzione percorribile?

Ha mai pensato di chiedere un aiuto diretto a un nostro collega?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signore,
dal silenzio astioso, al telefono in testa, c'è una vasta gamma di soluzioni possibili, tra cui una consulenza di coppia.

Se dovesse trattarsi di una dipendenza affettiva, andrebbe diagnosticata e curata, sia per lei, che per la salute del suo matrimonio; se invece è la relazione che vacilla e perde le prime foglie, un lavoro sulla coppia, potrebbe essere la soluzione migliore da poter intraprendere.

le allego qualche lettura per ulteriori spunti di riflessione.

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden



https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Dssa Randone,

buonasera.

...si trattava del telecomando..anche se è lo stesso! Non sento di dipendere affettivamente da mia moglie (ho letto i suoi scritti).

Nemmeno penso sia la relazione che vacilli, perchè a dire di mia moglie non abbiamo alcun problema se non il mio carattere...Piuttosto potrebbe andare avanti così all'infinito.

Dssa Rinella

purtroppo mia moglie non è tipo da psicologi, dice che chi li frequenta è solo un fissato, un debole!

Dott. Callina

credo lei si sia avvicinato più di tutti al nocciolo del problema, ma le chiedo è etico, morale, corretto, andarsene da una casa, da una famiglia dove ci sono tre figli? Come si fa poi a fare i conti con la propria coscienza, lei dice che a volte i figli sono un alibi, ma lei giustificherebbe, se non lo fossero, un tale padre che andasse via da casa?

Ringrazio tutti
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se ha letto i miei articoli, confermo quanto ipotizzato dal Collega, i figli sono un alibi...

Tra telefono e telecomando non c'è poi tanta differenza...

Senza psicologi, anche se sua moglie non è propensa, le dinamiche non si modificano....
[#7]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<purtroppo mia moglie non è tipo da psicologi, dice che chi li frequenta è solo un fissato, un debole> E lei pensa la stessa cosa? Non pensa che sentire un parere diretto potrebbe esserle di aiuto per chiarirsi meglio?
Perché se ad esempio sua moglie fosse convinta di continuare in questo modo all'infinito, credo lo stesso non sia per lei, non è così?

<Nemmeno penso sia la relazione che vacilli>
Perdoni ma non stimo parlando di un matrimonio in crisi da sempre?

[#8]
dopo
Utente
Utente
...si
non penso che la relazione vacilli, nonostante ritenga che il matrimonio sia in crisi, perchè potrebbe durare così all'infinito per mia moglie.. ed è proprio questo il punto, cioè se farlo andare avanti o meno dato che questo dipende da me, da quanto sono ancora disposto a sopportare questo stato di cose.

Voglio subito precisare che ho citato la "violenza" usata su mia moglie con il colpo di telecomando in testa, perchè ha rappresentato un fatto isolato ed eccezionale, di cui però pur essendomi pentito, non so dispiacermi...

..che posso farci se mia moglie non verrebbe mai con me da uno psicologo?

Dssa Randone, ho letto i suoli articoli, nonostante ciò può farmi capire meglio perchè i figli sono un alibi? Scusi ma a me sinceramente i miei figli sembrano l'unica cosa veramente importante del nostro matrimonio e ben più di un alibi.

Lei ritiene ad esempio che, ipotizzando una separazione da mia moglie, io sentirei la loro mancanza meno di quella di mia moglie? Io svolgo un lavoro antimeridiano, da quando sono nati li ho accuditi, amati, seguiti, educati... in una parola sono la mia vita.

Certo non dico che la figura di mia moglie abbia perso per me ogni significato, tutt'altro! Ma questo non è il rapporto che avrei voluto e con lei questo aspetto non cambia, ho provato in tutti i modi e sono davvero stanco.

Grazie.
[#9]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro Utente,

<<è etico, morale, corretto, andarsene da una casa, da una famiglia dove ci sono tre figli?>>

il fatto è che i figli "respirano" ciò che nella coppia non funziona e questo, spesso, è molto peggio di una separazione ben gestita e ben vissuta.

Quindi chiedo io a lei: è etico, morale, corretto mantenere unita la coppia, forzatamente, pensando di fare il meglio per i figli?
Se non faccio male i conti la sua figlia più grande sarà a breve maggiorenne e gli altri due immagino siano adolescenti.

Secondo lei i suoi figli non percepiscono la crisi che c'è tra i genitori?

<<lei dice che a volte i figli sono un alibi, ma lei giustificherebbe, se non lo fossero, un tale padre che andasse via da casa?>>

Quello che io sento, leggendo il suo racconto, è la sua insoddisfazione, il suo malessere, il suo desiderio di una vita migliore per sè; questo è, a mio parere, motivo sufficiente per fare le proprie valutazioni che dovranno, sicuramente, tenere conto del benessere dei figli; tale benessere non è però garantito dal fatto di rimanere in famiglia "a tutti i costi".

<<può farmi capire meglio perchè i figli sono un alibi? >>

sono alibi, nella misura in cui, diventano l'unico collante che tiene unita la coppia; sono alibi quando la coppia non avrebbe altra ragione di stare insieme se non quella dei figli; sono alibi nel momento in cui uno dei membri della coppia non ha il coraggio di fare scelte drastiche e convince se stesso (in modo a volte inconsapevole) che non può andarsene a causa dei figli...

Io non posso dirle, da qui, se queste considerazioni hanno un significato nella sua storia; ciò che posso fare è darle alcuni spunti su cui riflettere.

Quello che, invece, dovrebbe fare lei, a mio parere, è consultare un collega di persona che possa aiutarla a mettere ordine nei suoi sentimenti, nelle sue emozioni, nei suoi pensieri e a trovare la SUA strada migliore, perché ogni strada è possibile ma deve essere quella che la fa stare meglio.

Un caro saluto
[#10]
dopo
Utente
Utente
Dr Callina,

ho letto più volte ciò che Lei e i suoi colleghi mi riferite.

Nel suo primo intervento mi dice che Le sembro dipendere emotivamente e un pò per tutto da mia moglie tanto che mi sono lasciato trascinare nelle sue scelte.

Causa di ciò sono le mie insicurezze di origine remota.

Ne consegue che uso i figli come alibi quando dico di non poter lasciare mia moglie, perchè in realtà non potrei sopportare di vivere senza di lei.

Ma allora se tutto ciò che lei ha percepito è così, cosa mi rimane se non accettare questa situazione e rassegnarmi?

Potrei provare a gestire meglio gli scontri con maggiore consapevolezza della situazione, ad affermare il mio pensiero senza che ogni dialogo che non finisca come vorrei degeneri....accettando di rimanere anche distanti nei punti vista e... basta!

Cosa mi rivolgo a fare ad un altro esperto se poi magari questi mi consigli di troncare una relazione di cui non posso fare a meno?

Ciò che è meglio per me non è forse continuare a stare con mia moglie se è vero che in realtà non ne posso fare a meno?

Grazie davvero per la sua pazienza e professionalità.
[#11]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro Utente,

tutto ciò che le ho scritto dovrebbe servire come suo spunto di riflessione personale; da qui, senza conoscerla, non posso dirle se sia giusto o meno valutare una separazione da sua moglie.

Se ha percepito il mio intervento come un consiglio che vada nel senso di una separazione, forse non mi sono spiegato e l'ausilio del mezzo informatico non aiuta in questo senso.

Ciò che vorrei dirle è che solo lei potrà decidere cosa sia meglio per lei, anche se al momento sembra un po' confuso.

Purtroppo un consulto on line non può sostituirsi ad un consulto de visu, in cui vengono trattati tutti i temi necessari ad una corretta valutazione del suo caso.

<<Cosa mi rivolgo a fare ad un altro esperto se poi magari questi mi consigli di troncare una relazione di cui non posso fare a meno?

Ciò che è meglio per me non è forse continuare a stare con mia moglie se è vero che in realtà non ne posso fare a meno?
>>

Se il suo fosse un problema di dipendenza affettiva che le impedisce di sganciarsi da una relazione che non la fa stare bene, utilizzando i figli come alibi (e badi che siamo sempre nel campo delle ipotesi), l'esperto potrebbe aiutarla a far luce sui suoi vissuti emotivi ed accompagnarla verso un cambiamento che preveda il superamento di quei vissuti che, in questo momento, le impediscono di muoversi.

Quando parlo di "movimento", per chiarezza, non intendo necessariamente un allontanamento dalla sua famiglia; parlo, invece, dell'uscita dalla posizione di stallo in cui mi sembra che lei si trovi.

Un caro saluto
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lei scrive:

"Cosa mi rivolgo a fare ad un altro esperto se poi magari questi mi consigli di troncare una relazione di cui non posso fare a meno?

Ciò che è meglio per me non è forse continuare a stare con mia moglie se è vero che in realtà non ne posso fare a meno?"

Un esperto non le dirà mai cosa fare, se lasciare o meno sua moglie, questo lo fanno gli amici, non i clinici.

le dinamiche psichiche e di coppia, verranno analizzate, lavorando sul suo vissuto, che online non può e non deve essere investigato.

La psiche è molto più complessa di quanto si possa immaginare ed ancor di più le dinamiche di coppia, qualora decidesse di chiedere una consulenza, un professionista le dirà quale progetto terapeutico sarà più consono a lei ed alla sua coppia ..

Le allego un'altra lettura.


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1719-i-preliminari-della-separazione-e-la-separazione.html