Depressione di un "esperto" in materia

salve,
la domanda non riguarda me ma la mia fidanzata affetta da anni da depressione (non so quanti perchè stiamo insieme solo da 1, ne s di che tipo preciso.
Dopo la sua ennesima crisi in cui continuava a ripetermi che non la capivo, che non capivo il suo dolore ecc. ho comprato un libro che può definirsi un manuale sulla depressione (sintomi, tipologie, cure ecc.) proprio per cercare di capire ciò che lei disperatamente mi chiedeva di capire, anche perchè erano mesi che durante i sui episodi depressivi io non sapevo come pormi nei suoi confronti, e dopo averlo letto devo dire che riesco a rapportarmi a lei in maniera più serena e tranquilla, ed a comunicarle i miei sentimenti in maniera più efficace.
Il suo problema credo le derivi anche e soprattutto a causa della sua famiglia in cui anche i genitori sono affetti da depressione, e di conseguenza il clima in casa sua è parecchio teso e accentua ogni episodio. In più nei suoi episodi mi ha più volte dichiarato l'intenzione di voler morire, creando in me sconforto e ansia che da quando ho letto il libro ho imparato un po' di più a gestire, anche se so per certo che già una volta prima ancora di conoscerla aveva tentato di morire prendendo un overdose di medicinali finendo all'ospedale.
Lei è in cura da una Psichiatra che le prescrive farmaci, e la segue, ma con cui non fa terapia. Non vuole fare terapia, mi dice di averla fatta fin da quando era adolescente con più di uno psicologo , che mai ha ottenuto risultati, ma che anzi peggiorava, lei dice "perchè lei ne sa più di loro", lei si è effettivamente quasi laureata in Filosofia ed è molto appassionata di Freud, Jung oltre che di Nietzche, e di aver studiato bene tutto ciò che riguarda la psicologia ecc. ecc.

Come faccio a convincerla ad essere seguita da qualcuno? O almeno come posso aiutarla anche diversamente?
Le ho proposto di farla insieme a lei, di accompagnarla in ogni tipo di percorso, ma rifiuta l'aiuto di chiunque, ha perso la fiducia nei confronti di tutti, tranne che la fiducia in me, e questo mi fa sentire responsabilizzato, ma so che non devo prenderla come una missione per non essere travolto. Io vorrei aiutarla, ed ho paura soprattutto del fatto che spesso abbia il desiderio di morire e che a casa sua non possano aiutarla in nessun modo, perchè quando è con me è molto più serena e tranquilla.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
Gentile utente, la sua ragazza conosce Freud Jung ma, non essendo psicologa-psicoterapeuta, si perde forse il fatto che esistono altri approci completamente lontani dagli autori che conosce e che, forse, il percorso che ha fatto non era adeguato al suo problema
legga e le faccia leggere questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20 3
Gentile ragazzo,
La sua ragazza sembra avere un problema piuttosto serio e di lunga data, considerando che le cure fin qui effettuate hanno avuto effetti limitati. La depressione e' una malattia curabilissima di per se' e oggi i farmaci sono estremamente efficaci non solo ad eliminare i sintomi manifesti ma anche a curare, per cui ipotizzo un qualche disturbo di personalità alla base della manifestazione depressiva. Un caso complesso, insomma! Trattabile se solo la sua ragazza avesse fiducia nella psicoterapia da affiancare ai farmaci, cosa che, da quello che lei dice, non è'. Il problema risiede proprio in questo rifiuto ad affidarsi a un terapeuta e costringerla può avere l'effetto sbagliato. La invito, invece, a considerare la problematica della sua ragazza alla luce di vantaggi secondari che lei potrebbe ottenere permanendo nel suo disturbo. Cosa perderebbe se dovesse "guarire"? A quale immagine di se' dovrebbe rinunciare?
Un cordiale saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Utente
Utente
Come da titolo la parola "esperto" è messa tra virgolette, è più la sfiducia in generale che le fa evitare le cure, ma cercherò di farle leggere l'articolo sperando di convincerla, tenterò dr. De Vincentis.

dr. Scolomacchia, credo che la cosa che le farebbe paura perdere è il controllo sul malessere della famiglia, dalla quale vorrebbe disperatamente sia staccarsi che non farlo (anche se è una mia impressione, e potrei aver travisato tutto).