Depressione post parto dopo 1 anno

Salve, ho un bambino di quasi 1 anno, dopo la sua nascita ho sofferto molto, ho legato questa sofferenza al taglio cesareo non previsto che non mi ha permesso di allattare e di accudire mio figlio come avrei voluto. Per tre mesi ho avuto crisi continue di pianto, tristezza e distacco da mio figlio e ogni volta che vedo la mia cicatrice mi intristisco ancora oggi. Ho superato questa fase, amo il mio bellissimo bambino, ma mi rendo conto di essere una persona diversa, molto più musona, facile alla rabbia, mi vedo brutta e credo che anche mio marito mi veda così; devo ancora perdere circa 10 kg per tornare in forma, vedo i vestiti che non entrano e non mi viene neppure voglia di uscire. Lavoro tutto il giorno, a casa sono impegnata tra bambino, cucinare, spesa ecc...Mio marito non capisce il mio stato d'animo e sta nervoso anche lui di conseguenza;può essere ancora uno strascico della mia piccola depressione post parto? non so davvero cosa fare
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Il parto, il cambiamento del corpo e della vita conseguemte alla nascita di un bimbo possono indurre delle crisi.
In piu' nel suo caso c'e' stato il parto cesareo e questo puo' essere stato vissuto come un danno.
Penso che un primo colloquio possa averlo con il ginecologo per gli aspetti medici, ormonali e organici.
Una consdlenza psicologica potrebbe aiutarla ad elabrare le rappresentazioni anche inconsce legate alla maternita'.
Ci faccia avere sue notizie! I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

come mai ha aspettato un anno per chiedere aiuto?
Non ha mai parlato con il ginecologo di queste difficoltà?
Credo che il ginecologo avrebbe potuto aiutarLa e magari consiglierLe una consulenza psicologica prima per poter ricevere l'aiuto di cui ha bisogno.

Non è riuscita ad allattare per via della depressione o di altre complicanze?
Che cosa intende col dire che non ha potuto accudire il Suo bimbo come avrebbe voluto?
Si sente in colpa?
Ha qualcuno che riesca a darLe una mano (es. nonni)?

Forndamentale è anche il coinvolgimento di Suo marito: ruolo del papà è quello di fare in modo che la mamma sia facilitata nella cura del piccolo e dovrebbe osservare ogni piccola avvisaglia del Suo malessere.

E' il primo figlio?

Ad ogni modo che ne pensa di provare a sentire uno psicologo di persona, come suggerito anche dalla Collega Esposito?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
La mia crisi è durata circa tre mesi, ho provato una sorta di fallimento nel 'non partorire', come se non fossi stata capace; non ho allattato perché molto dolorante e perché il latte è finito subito. I nonni sono sempre presenti e anche mio marito che in quanto uomo ovviamente non riesce ad entrare nel mondo di una neo mamma con i suoi sbalzi ormonali e le sue crisi di pianto. Avrei voluto tenere in braccio mio figlio subito, appena nato ma non è stato così perché ero immobile a letto, ho visto quel piccolino nelle braccia di altri che seppur amorevoli non erano 'mamma'.