Depressione e priorità

Salve, mi piacerebbe avere un consiglio-parere sulla mia situazione: sono all'ultimo anno di specialistica (psicologia) e ci ho messo anima e corpo per rimanere in corso e prendere voti alti, ho sempre messo l'università al primo posto perchè ho una gran voglia di fare un lavoro che mi appassiona.
Purtroppo ultimamente ho notato che la mia voglia di studiare è calata (mi mancano 5 esami) e che vado molto a rilento, mi distraggo di continuo, non riesco a passare più di 5/10 minuti di fila senza alzarmi a fare qualunque cosa. Ogni minimo stimolo attrae la mia attenzione... e la cosa che mi lascia perplessa è che non sono preoccupata. In effetti vivo una condizione di sbalzi d'umore: un giorno sono euforica, lanciata, motivata, creativa (più che nello studio nella musica), dopo 3/4 giorni entro in uno stato di apatia o di rabbia forte. Non mi sento disperata ma solo "vuota" e indifferente a tutto.
La parola "priorità" nel titolo l'ho messa perchè sento una spinta a cambiare la priorità delle cose, far cadere l'università al secondo posto, non obbligarmi più a dare per forza tanti esami insieme se una parte di me dice "no, grazie, fai anche altro". So che è una domanda che forse dovrei fare a me stessa, ma mi verrebbe quasi da chiedervi: "mi è permesso modificare la scala delle mie priorità?" ma so che se lo chiedessi a me stessa mi risponderei "no, fatti il mazzo fino all'ultimo e in tempi super brevi"...purtroppo ho anche perso fiducia nel futuro: per mantenere alta la motivazione, in questi 5 anni, mi sono sempre convinta che avrei trovato lavoro, avrei finalmente raggiunto una posizione lavorativa degna.... ma.... sospetto che una parte di me abbia il desiderio di rimandare la scoperta che tutto ciò era, appunto, solo un'illusione per non mollare. Insomma, più mi avvicino alla fine più ritorno alla realtà, e cioè che non ci sarà quel lavoro per me, che alla fine tornerò a fare i lavoretti che ho sempre fatto etc. Vorrei capire se non riesco a studiare perchè sono depressa o se sono depressa all'idea di fare qualcosa che ormai mi nausea (studiare a certi ritmi)....
qualunque parere è ben accetto. Grazie per l'attenzione.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
..."mi è permesso modificare la scala delle mie priorità?"...
se si irrigidisce sul no crea una sorta di tabù e per definizione i nostri tabù creano una spinta ad infrangerli.
La rigidità sulla tabella di marcia crea le condizioni per non portarla avanti. Imparare ad essere più elastici sulle priorità può rendere il lavoro meno duro. Se non fosse stata così rigida forse non avrebbe avuto questa sorta di reazione non le pare?
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
E' la vertigine, mia cara, quando si avvicina il traguardo, ho visto molti studenti, rallentare,aver voglia di fare anche altro..Perchè il dopo laurea viene percepito come la verifica dei sogni e del possibile, del principio di realtà e dell'onnipotenza.. si prenda pure qualche distacco, che è difensivo, ma con meno foga vada anche avanti..ne vale la pena.. può farcela, certo che può farcela, spero che scelga il relatore attentamente, può essere una guida e anche un maestro ed anche qualcuno che la può avvicinare all'attività lavorativa..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
come già detto saggiamente dai Colleghi, accade che proprio alla fine, invece di accelerare, si rallenti...
Paura, ansia da prestazione, stanchezza....desiderio inconscio di rimanere ancora studenti e tantissimo altro....

Si dia tregua ed eviti di essere così rigida con se stessa, può anche capitare di invertire le priorità, non succede nulla.....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it