Paura di affrontare i problemi

Salve, sono una ragazza di 27 anni, da poco laureata e da poco fidanzata con una persona stupenda. Queste situazioni nuove mi hanno messo davanti a dei problemi che da tempo mi trascino e cerco di nascondere. Oggi sento il bisogno di affrontarli ma ho paura di quello che può comportare. Fin da piccola ho sempre avuto una forte insicurezza dovuta al non accettare il mio fisico (ho sempre avuto qualche chilo in più) e a non accettare la mia timidezza. Crescendo ho affrontato queste insicurezze nel modo sbagliato, cercando di superarle con stratagemmi che oggi so che mascheravano solo il problema: bevevo alcolici per essere più disinvolta, usavo il sesso per farmi accettare, la bulimia per sentirmi a posto con me stessa. Un mix che mi ha segnato, seppure sono sempre riuscita a tenere queste cose nascoste alla mia famiglia. Negli anni ho imparato a vincere un po' la mia timidezza e ho cercato di accettare il mio corpo, ma non è bastato il mio sforzo. Ho sentito il bisogno delle chat, della pornografia, e poi del sesso on line fino a spogliarmi in web-cam per uomini più grandi di me. So che l'aver cercato appagamento in queste cose è stata una mia scelta, ma questo non diminuisce il sesso di colpa e di rifiuto di me stessa. Oggi ho paura dei miei desideri perchè sento che queste alienazioni hanno un grande fascino su di me fin quasi alla dipendenza, ho paura del modo in cui ho vissuto la sessualità in passato, ho molte insicurezze che mi bloccano nelle scelte lavorative, e ho paura di distruggere il rapporto con il mio ragazzo. Se da una parte infatti non voglio che lui conosca questi lati oscuri di me, temo che nascondermi possa allontanarmi da lui. Mi chiedo se un uomo possa sopportare queste situazioni, mi chiedo se sia meglio parlare solo di alcune cose (della bulimia piuttosto che della mia sessualità ad esempio) ma soprattutto mi chiedo cosa devo fare. Sono una ragazza all'apparenza normalissima, ho amici e una famiglia che mi vuole bene e oggi un ragazzo che mi ama nonostante i miei silenzi, ma voglio andare avanti, non voglio più sentire questo vuoto dentro, questa paura che prima o poi la vita mi presenterà il conto mandando in pezzi le mie relazioni... Non voglio più chiudermi in me stessa e nel mio mondo, ma mi chiedo se sia possibile lasciarmi tutto questo alle spalle e iniziare a vivere, E chiedo qui un aiuto per sapere come posso iniziare ad aiutare davvero me stessa.
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

il modo migliore per iniziare ad aiutare se stessa è quello di intraprendere un trattamento psicoterapico, previa valutazione psicologica.

I disagi che lei descrive sono pervasivi e interessano molti aspetti della sua vita. Difficoltà alimentari, l'accettazione della propria immagine corporea e altri comportamenti a rischio che possono metterla in difficoltà, sono tutti elementi che andrebbero trattati con un intervento specifico.

Scegliere se confidarsi o meno con il suo partner dipende da lei. Fare una vita "dissociata", come quella da lei descritta non deve essere facile, diventa un po' come indossare una maschera.




[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

innanzitutto complimenti per il traguardo raggiunto.
Laurearsi e comininciare a lavorare è uno stress perchè implica un cambiamento notevole dalla condizione di studentessa a quello di lavoratrice e quindi ci sono inevitabilmente alcune ansie, accanto all'entusiasmo e alla curiosità.

Tuttavia talvolta un cambiamento importante può mettere davanti a difficoltà che fino a poco tempo prima avevamo affrontato in maniera diversa, con strategie disadattive, come anche Lei riconosce.

Farsi voler bene e accettare attraverso il sesso non è una strategia vincente, ma Lei lo sa ed è riuscita a costruire una relazione impostata in modo diverso. Ora però è giunto il momento anche di comprendere meglio che cosa L'ha spinta ad attuare quelle strategie e ad implementarne altre decisamente più funzionali.

Questo chiaramente vale anche per il cibo e per l'utilizzo che ne fa.
Semplicemente s'impara a stare bene con gli altri e s'impara a dosare bene con gli altri delle parti di noi: per esempio non è mica detto che Lei debba dire al Suo ragazzo ciò che ha fatto in passato, se non se la sente. E' la Sua storia e Lei ha il diritto di custodirla solo per se stessa o per una persona che sceglierà, se vorrà.

Invece è importante un aiuto specialistico presso uno psicologo psicoterapeuta per lasciarsi aiutare.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Mi associo alle considerazioni fatte dalla collega Dott.a Pileci, un modo giusto di entrare in un buon rapporto con se stessa e' consentirsi una privacy che non debba essere "autorizzata" da nessuno. Un giardino segreto le cui chiavi siano solo in suo possesso e dove coltivare cio' che desidera, senza doverne dare spiegazioni a chicchessia.
Sara' la sua maturazione, le esperienze che fara' a dare dei confini a tali spazi, a seconda dei suoi desideri.
Sa che i problemi di peso sono spesso solo un modo di creare uno schermo difensivo fra se e gli altri? E allora questo forse le indica che lei ha proprio un desiderio di uno spazio che funga da "no-fly-zone" fra lei e l'esterno.
I migliori auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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