Aiutare chi non si vuole far aiutare

Gentili Dottori,
vi scrivo per cercare di superare una situazione che sta generando grave discordia ed infelicità in tutta la mia famiglia.
Mio padre, stimato professionista di mezz'età, da qualche mese ha qualche problema sul lavoro (per la precisione a causa del suo lavoro è stato ingiustamente coinvolto in un procedimento penale. subito archiviato). Si è recato da ben due avvocati che gli hanno detto di stare tranquillo che tutto sarebbe stato archiviato. E così è stato.
Ebbene da allora, nonostante sia tutto finito, è diventato un'altra persona: è aggressivo, ha gravemente insultato mia madre per non avergli scaldato bene un piatto di pasta, e da allora non si parlano con noi due figli è scontroso, irascibile, direi cattivo, oltre che silenzioso.
Ogni parola è pretesto per un dissidio, soprattutto con me che sono la maggiore.
Ho contattato uno psicologo che conosco per motivi di lavoro, che mi ha consigliato di dargli un nominativo di un professionista con cui parlare e sfogare la sua irascibilità.
Non ne vuole sapere. E il clima in cui viviamo è terribile, per non parlare di come vive lui, al lavoro di giorno, la sera sul divano in silenzio.
Ho anche paura che possa commettere qualche sciocchezza.
Cosa posso fare?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
quando un membro della famiglia non ha intenzione di farsi aiutare può essere fornito un aiuto indiretto mediante incontri tra un terapeuta famigliare ed il resto della famiglia.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

da dove viene la Sua idea che il papà possa commettere qualche sciocchezza? Quanti anni ha il papà?
Tenga presente che per una persona perbene e incensurata andare incontro ad un procedimento penale non è solo fonte di molte ansie, ma può essere vissuto come un vero trauma, quindi l'irascibilità del papà, nonostante per fortuna la denuncia sia stata archiviata, ha ragion d'essere e probabilmente si tratta di un momento che potrebbe anche risolversi spontaneamente.
In casa non riuscite a parlarne serenamente con lui, oppure non ne vuole parlare?
La rete sociale attorno al papà e a tutta la famiglia come ha commentato la questione? E che effetto ha fatto sul papà?

Scopo di una eventuale consulenza psicologica non è comunque quella di sfogare l'irascibilità, quanto di riuscire ad elaborare l'evento e di riuscire ad attribuire un nuovo significato.

Il papà nega di essere cambiato? Quali spiegazioni ha fornito quando Lei ha proposto di andare dallo psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrzio per le risposte.
Crediamo possa commettere anche qualche sciocchezza perche' non e' l'uomo di una volta, in una parola lo definirei squilibrato, nonostante lui neghi recisamente ogni cambaimento.
Forse vi faro' sorridere, ma non vuole andare dallo psicologo perche' essendo anche lui medico (di tutt'altytra specializzazione) da anni sostiene che tutti gli altri non valgon nulla...non vi dico le lotte con il medico di famiglia.
Questo vi lascia intuire uno dei lati del suo carattere.
In famiglia non riesce a parlarne serenamente: o continua a ripetere che finira' in galera (senza motivo) o sbraita.
I colleghi l'hanno aiutato, sostenuto, rincuorato e sgridato per il crollo che ha avuto. Noi si fa il possibile per tenerlo sereno...non fosse per sua mamma che gli ripete senza sosta frasi poco incoraggianti tipo "e se te ne fanno un'altra di denunci? Come facciamo se vai in galera"
Non ci ascolta...rifiuta i nostri consigli e ci insulta. Come potrebbe funzionare una terapia indiretta?
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

comprendo che possa essere stressante e difficile sostenere il papà adesso, ma se non ho capito male è ciò di cui ha bisogno.
Chiaramente la paura rende talvolta poco lucidi e paralizza e quindi il papà ha questa reazione difficile da comprendere dall'esterno.
La terapia indiretta prevede di coinvolgere voi parenti, per poi "agganciare" anche lui, poichè la sua presenza sarà necessaria per affrontare il problema della famiglia e in maniera tale che lui sia "alleggerito" dal peso e responsabilità che sente ora.
Non solo; un terapeuta sistemico potrebbe aiutarvi a trovare quelle soluzioni che ora non riuscite a vedere perchè anche tutti voi siete dentro al problema, per poter implementare strategie più funzionali per aiutare il papà.

Saluti,