Mobbing familiare

Sono un ragazzo di 20 anni. Sto subendo parecchia pressione da parte della mia famiglia perchè vogliono che mi mantenga da solo. Non riesco a trovare lavoro e questo già mi pesa parecchio, in più subisco giornalmente pressioni e violenza psicologica da parte della mia famiglia.
Mia nonna (la madre di mia madre) mi ricorda spesso con tono quasi minaccioso che mia madre non mi può mantenere ancora per molto. Il fratello di mia madre mi accusa di essere un parassita e che mia madre si ammalerà a causa mia. Mia madre pretende che mi trasferisca all'estero oppure che mi arruoli nell'esercito. Ieri stava congelando la carne e mi ha detto che è stanca di cucinare per me, e che la carne finisce subito perchè io mangio troppo. Mi ha detto di mangiare di meno.
Io ho detto che non si può rinunciare al cibo e che piuttosto lei dovrebbe andare meno dalla parrucchiera se vuole risparmiare. Lei mi ha detto che lei lavora e se lo può permettere, io invece non lavoro e vivo con i suoi soldi.
Mio padre contribuisce al mio mantenimento (i miei sono separati) ma questo sembra non essere minimamente tenuto in conto dalla mia famiglia.
Mio padre è comprensivo, mi dice di pazientare e non abbattermi nella ricerca del lavoro. Mi dice di non stressarmi troppo perchè ne va della mia salute.

Oggi mia madre e mia nonna pretendevano che andassi a pranzo dai miei zii, con i quali non ho un bel rapporto. Mi sono rifiutato e mia madre mi ha minacciato dicendomi che se non andavo mi cacciava di casa, mentre mia nonna mi ha telefonato dicendomi con tono minaccioso di andare immediatamente senza discutere.

Più il tempo passa e più la situazione mi sembra surreale.
Lo stress e l'ansia mi stanno consumando.
Come posso fare per uscire da questo incubo?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Caro ragazzo,

si è già rivolto ad un Collega di persona come le è stato suggerito in un'altra sua richiesta di consulto?






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
E' compensibile la situazione familiare (madre separata) ma la sua sensibilita' a tale ambiente pressante dovrebbe ridursi.
Fino a quando lei non avra' un lavoro sua madre e' obbligata per legge a mantenerla. Lo sapeva questo?
Non puo' certo lesinarle il cibo ma certamente le entrate della famiglia dovranno essere gestite in modo da consentire a entrambi un moderato benessere.
Piuttosto non sara' quella di sua madre una strategia indiretta affinche' lei coinvolga maggiormemte suo padre nel menage economico?
Purtroppo quando due genitori sono separati tali tattiche vengono messe in pratica spesso e senza curarsi del male che possono sortire sui figli.
Che ne pensa?
Ha mai avuto l'impessione di essere un po' strumenalizzatoin tale senso?
Poiche' suo padre contriuisce al suo mantenimento penso che abbia il titolo per intervenire su questa sorta di mobbing che ei percepisce nei modi e luoghi che ritiene piu' idonei, senza lascare lei ostaggio di tale cotroversia. Ne avete mai parato?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Giuseppe Del Signore,
si e mi è stato consigliato di rivolgermi ad un consultorio familiare perchè non potevo pagare le sedute. Informandomi per il consultorio però ho saputo che bisogna pagare un ticket per 8-9 sedute. Ci ho rinunciato sia perchè non posso pagare neanche il costo del ticket (davvero non ho soldi da parte e chiederli a mia madre sarebbe una follia) sia perchè, nel caso in cui fosse stato possibile, non credo che bastino 8-9 sedute per entrare a fondo delle mie problematiche tanto meno risolverle.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

8-9 sedute sono un buon inizio, al termine delle quali ne può chiedere delle altre.
Il punto della situazione a mio avviso è un'altro, non è tanto per il costo del ticket in se, ma è una questione di motivazione al cambiamento.

Iniziare un percorso psicologico non sempre è semplice e lineare, bisogna talvolta fare i conti con le proprie aspettative e sul proprio investimento in termini di tempo, emozioni, possibilità individuali ecc.





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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Franca Esposito,

"Piuttosto non sara' quella di sua madre una strategia indiretta affinche' lei coinvolga maggiormemte suo padre nel menage economico?
Purtroppo quando due genitori sono separati tali tattiche vengono messe in pratica spesso e senza curarsi del male che possono sortire sui figli.
Che ne pensa?"

Credo che sia possibile, anche perchè fin da piccolo la figura paterna mi veniva presentata in maniera molto negativa da mia madre. Parlava sempre male di lui.
Non era un santo, picchiava sia lei che me, ma a distanza di molti anni credo che non era il mostro che mia madre dipingeva. Lei ingigantiva sempre tutto e continua a farlo tutt'ora. Io ho elaborato ciò che ho passato durante l'infanzia e ho capito in questi ultimi tempi che mio padre veniva istigato molto da mia madre. Non lo voglio giustificare, perchè le sue reazioni mi hanno traumatizzato da piccolo, però credo che mia madre lo portava all'esasperazione. Ho conosciuto anche un lato tranquillo e comprensivo di mio padre, e lui stesso mi ha confessato che mia madre lo provocava molto.

Di recente mia madre sta insistendo parecchio affinchè io frequenti un corso di inglese all'estero. Con tono minaccioso mi ha detto di dirlo a mio padre che deve contribuire per il mio futuro, che è pieno di soldi e che ricorrerà a vie legali se si rifiuta.
Io ormai mi spavento pure di contraddirla, perchè in realtà non voglio andare all'estero ma se io lo confessassi lei mi mangierebbe come ha fatto quando mi sono rifiutato di arruolarmi nell'esercito.

"Ha mai avuto l'impessione di essere un po' strumenalizzatoin tale senso?"

Sempre. Strumentalizza anche mia sorella dicendole di dire a suo padre di darle i soldi quando mia sorella ad esempio deve comprare libri oppure quando cè qualche spesa da affrontare.

Quello che non capisco è perchè la madre di mia madre e mio zio (suo fratello) si rendono complici di mia madre. Ha sempre ragione lei a prescindere, e io e mia sorella subiamo e veniamo anche criticati da mia nonna e mio zio.

"Poiche' suo padre contriuisce al suo mantenimento penso che abbia il titolo per intervenire su questa sorta di mobbing che ei percepisce nei modi e luoghi che ritiene piu' idonei, senza lascare lei ostaggio di tale cotroversia. Ne avete mai parato?"

Si lui si rende conto di quanto sia anormale la famiglia di mia madre. Mi capisce perchè lui stesso ha subito quel mobbing. Comunque io non ho detto chiaramente le cose come stanno, glielo fatto intendere. Gli ho fatto capire che mi mettono pressioni affinchè trovi lavoro ma non mi posso aprire molto perchè fin da piccolo sono stato abituato ad essere dalla parte di mia madre e adesso se parlo male di lei davanti a lui ho paura che possa pentirmene, specialmente se lo viene a sapere lei.
Lui in realtà è passivo di carattere, non è molto responsabile. E' come me, non vuole responsabilità. L'unica cosa di cui ha colpa secondo me è che lui non doveva mettere su famiglia perchè non era il tipo di persona adatta a responsabilità.
Dubito fortemente che voglia intervenire, e non lo biasimo perchè ormai sono abbastanza grande per cavarmela da solo.

Comunque mia sorella una volta è scappata da lui. Ha dormito 2 giorni da lui perchè non ne poteva più di mia madre. Criticata poverina anche da mia nonna e mio zio per come si è comportata. Almeno lei ha avuto il coraggio di scappare, io mi sento succube. Comunque poi è tornata, e non ho mai saputo il motivo. Spero che il motivo non sia che mio padre non la voleva.
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Lei e' capitato in una famiglia problematica e posso capire quanto questo la destabilizzi.
Si chiede perche' i familiari di sua mamma parteggino per lei. Perche' sono i suoi familiari e in queste cose le famiglie si schierano con i propri componenti per principio, senza valutare.
Che dirle? Avrei preferito sentirle dire che suo padre sarebbe stato disponibile ad aiutarla. Anche perche' lei ha dei diritti legali oltre ad avere quelli di figlio (essere amato, accudito, essere messo in condizione di trovare un lavoro discreto e possibilmente di suo gradiemento). Ma anche questa strada sembra difficilmente percorribile.
Tenga duro! La esorto a fare almen questo. Cerchi di proteggersi da solo visto che non puo' farlo nessun altro!
Ci faccia sapere come va, se vuole.
I miei auguri
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio tantissimo Dottoressa Franca Esposito. Dalla sua risposta sembra chiaro che Lei abbia capito davvero quanto sia problematica la mia situazione.
Non può immaginare da quanto tempo cercavo una persona che capisse quanto sia difficile la mia situazione e che mi spronasse a tener duro e lottare con le mie forze.
La sua risposta è molto importante per me.

Sto facendo gli ultimi tentativi nella ricerca del lavoro. Spero di trovarlo affinchè possa scappare, cambio numero e mi prendo una casa in affitto. Nel frattempo stringo i denti sperando che la mia testa continui ad incassare bene i colpi. Nell'ipotesi più spiacevole, se non riesco a resistere mi troverò costretto ad andare via comunque e spero tanto che trovarmi in mezzo alla strada faccia scattare in me la scintilla che ci vuole per accendermi, che mi sproni a dare il massimo, e che finalmente possa vivere la mia vita.

La terrò aggiornata sugli sviluppi, senz'altro. Grazie ancora
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La leggo volentieri!

Tantissimi auguri!
[#9]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve.
Ho riletto in parte alcune cose da me scritte e...mi sembra di non riconoscermi. Cioè ricordo di essere stato io a scriverle ma possibile che percepivo così tanta ansia? Voglio dire possibile che quando ho fatto questa domanda ero spaventato così tanto per la pressione della mia famiglia? E' assurdo.
Io sto cominciando ad essere convinto che abbia una doppia personalità perchè non è possibile che scriva queste cose.
Sono molto arrabbiato con me stesso. Ho manifestato debolezza, insicurezza, fragilità. Sembrava che fosse un bambino indifeso a scrivere e non un adulto. Ma che vergogna, provo un misto tra pena e disgusto verso me stesso.
Per non parlare poi di ciò che ho scritto su mio padre. E' comprensivo? E' stato vittima di mia madre? Ma cosa mi passava per la testa quando ho scritto queste cose? Non ho parole. Io mio padre l'ho sempre odiato con tutto me stesso, ma quale vittima?

Comunque le pressioni che mi fanno forse sono stato io a percepirle come tali, in realtà sono solo seccature che mi distraggono dai miei vizi. Siccome non voglio rinunciare ai miei vizi allora per mantenerli devo tenermi buona la mia famiglia, ecco perchè forse mi viene l'ansia e lo stress. Ora comincia a tornare tutto. E per non perdere i miei vizi sono anche costretto a fare come dicono loro.

Ok adesso comincio a ricordare lo stato d'animo che avevo quando ho scritto quelle cose. Però credo sia ora di prendere in mano la mia vita. Sono stufo di dover sottostare alle regole della mia famiglia, e tutto solo per mantenermi qualche vizietto che potrei benissimo mantenermi da solo se solo volessi. E' ora di uscire dal guscio e mangiarsi il mondo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
E' interessante questa "rivisitazione" del suo stato d'animo a distanza di tempo.
Non posso dirle purtroppo che sia certamente positiva: potrebbe essersi innescato un meccanismo di difesa chiamato "negazione".
Quello che invece le suggerisco e' di considerare che qualsiasi persona, matura o immatura, attraversa delle fasi di negativita' nelle quali le percezioni del contesto sono diverse dal solito. Non le neghi quindi. Accetti che attualmente la sua percezione del suo contesto e' mutata nuovamente. A volte l'emergere dell'orgoglio puo' indurre a volersi rappresentare forti. Sono tutte parti di lei.
I miei auguri!
[#11]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Esposito,
non posso tollerare la percezione che ho avuto in quel momento della mia situazione. Non posso accettare lo stato d'animo che ho provato. Devo rinnegarlo perchè questo lato di me, oltre a rappresentarmi debole, mi crea difficoltà nell'affrontare i problemi.
Ho bisogno di percepire le cose solamente da un punto di vista perchè solo così smetterò di soffrire. Ho bisogno che il mio lato forte prenda il sopravvento perchè altrimenti non riesco ad affrontare situazioni difficili, e rischio di andare nel panico e non riuscire a reggere il peso dell'ansia e dello stress. Ne va della mia salvezza.

Forse negare questo mio lato "sensibile", se così si può definire, non è positivo. Però ne ho davvero bisogno, ne va della mia salvezza. Non ho scelta. I problemi che sorgono sono troppo grandi ai miei occhi, li percepisco troppo pesanti. Anche soltanto il pensiero di dover andare a pagare una bolletta mi manda nel panico, e quindi sono costretto a far emergere il mio lato forte perchè altrimenti mi sentirei fragile come un bambino. Ho paura, ho bisogno di proteggere quel bambino.
Sotto questa mia superficie di pietra si nasconde una paura immensa, si nasconde un bambino che non sa come affrontare la vita, che si sente indifeso se lasciato solo.
Io devo mettere questo bambino in una campana di vetro, in un angolino del mio cervello e prendere il controllo della situazione. Mi dispiace tanto.

La ringrazio tanto Dottoressa per la sua disponibilità. La ringrazio di cuore.
Voglio solo dire un'ulitma cosa prima che il mio lato forte prenda completamente il controllo, mi voglio bene.
[#12]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Per l'idea che mi sono fatta di lei penso che forse non le sara' necessario negare la sua sensibilita'. Lei e' un ragazzo molto intelligente e "si vuole bene", percio' sapra' integrare tutte le sue risorse, pescandole dove sono quando le occorrera'!
Auguroni!!