Bassa autostima

Davvero è difficile esporre la mia situazione in poche righe, ma scrivere è già un modo per mettere ordine nella mia mente ormai nel caos.
Ho 26 anni, e non sono felice perché non ho ancora raggiunto nessun obiettivo nella mia vita: non ho mai avuto un uomo e non so ancora cosa devo fare della mia vita.
Il tutto è peggiorato in questo ultimo anno, in cui sono stata vittima di mobbing sul lavoro, sono stata "abbandonata" della persona di cui mi ero presa una cotta e non sono riuscita ancora a concludere l'università.
Anni fa ero una studentessa brillante e questo teneva alta la mia autostima, poi mi sono bloccata e nel momento in cui ho cercato di riprendermi ho avuto mille batoste, l'ultima oggi... e questo perché sbaglio sempre le mie scelte che puntualmente rimando.
Difatti sono una persona molto timida, introversa, vorrei tanto uscire dal guscio ma mi sento troppo insicura. E' bruttissimo da dirsi ma mi sento fallita, è odioso stare qui a lamentarmi. Vorrei parlarne ma quando ci ho provato nessuno è riuscito a capirmi.
Io non voglio sbagliare più, voglio riprendere in mano la mia vita, voglio vivere senza paure, non voglio vergognarmi nei confronti miei, degli amici e della mia famiglia. Mi faccio schifo e allo stesso tempo capisco che l'unica soluzione ai miei guai è amarmi.. per uscire dal circolo vizioso della bassa autostima.
Non ho il coraggio di seguire le mie aspirazioni e mi sento sola, in ogni senso.
Sono demotivata, mi sento anche stupida e non so dove trovare la forza per riprendermi. Perché sono precipitata in questo baratro? Perché sbaglio? Perché non credo in me? Perché niente mi fa sentire bene, intelligente, capace?
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

<<Io non voglio sbagliare più>> è probabilmente il nocciolo della questione: si direbbe che Lei non accetta di sbagliare e in caso di errori si autosvaluta.

Invece, tutti commettono errori, i quali servono per imparare.

<<mi sento troppo insicura>> è un altro aspetto che va necessariamente approfondito e compreso per poter essere superato.

Consultare uno/a psicologo/a Le sarà di aiuto.

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

capisco che in questo momento la situazione possa sembrarLe irrisolvibile, ma potrebbe valutare di rivolgersi ad uno psicologo per una consulenza, fare il punto della situazione e risolvere poi le problematiche che operativamente sembrano di tipo relazionale.

Legga qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, dice di essere stata una studentessa brillante, positiva , cosa è successo.. dopo.. che l'ha cambiata in questo modo..? l'autostima viene da lontano, è la tranquilla fiducia con cui accettiamo di sbagliare, cerchiamo soluzioni diverse, rileggiamola situazione in cui stiamo..che rapporto ha ed ha avuto con la sua famiglia, che bambina è stata?
Restiamo in ascolto, intanto pensi che ripartire si può, si dia aiuto..
Davvero ha tutta la vita davanti..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio tutti, in particolare la dottoressa Fregonese. Provo a rispondere alle sue domande.
Da piccola ero molto timida e anche i miei genitori lo erano e avevano poca fiducia nelle mie capacità sociali, proprio per la mia timidezza. Mi vergognavo pochissimo degli adulti, e tanto dei miei coetanei, da cui venivo, salvo qualche eccezione, emarginata. Tuttavia non mi mancavano affatto complimenti e incoraggiamenti da parte della mia famiglia e degli estranei, ero una bambina solare e timorosa allo stesso tempo.
Con la prima adolescenza avevo voglia di uscire dal guscio protettivo della famiglia (come tutti), litigavo con mio padre per poter uscire e a volte l'aveva vinta lui, a volte io. Lui aveva paura che io non me la potessi cavare, litigavamo sempre, a volte gli facevo delle scenate, a volte non ci capivamo.. però aveva fiducia nelle mie capacità intellettuali, non posso dimenticare la sua commozione nel vedere i miei buoni voti in pagella. Quando avevo 15 anni morì di cancro, e io mi sentivo terribilmente in colpa per non essergli stata vicino negli ultimi mesi, a causa del nervosismo per la malattia il nostro rapporto era peggiorato. Ho sofferto terribilmente ma in silenzio, sia durante la malattia che dopo la morte.
Il rapporto con mia madre è stato ottimo fino a quando lei non iniziò a frequentare un uomo che io non riuscivo ad accettare, che poi l'ha comunque delusa. Lei ha perso la fiducia in me da quando mi sono bloccata con lo studio, non riesce proprio a credere in me... almeno da quello che dimostra mi pare così. A volte mi tratta come una bambina, non riesce a capire la mia voglia di realizzarmi. Però ci vogliamo bene, e io vorrei che lei mi accettasse così come sono.. anche debole come mi sono dimostrata negli ultimi tempi.
Ho anche una sorella con cui ho un buon rapporto, ma che avuto anche lei un po' di problemi. Io e la mia famiglia siamo sole, specialmente negli ultimi tempi, ed è spaventoso.
Quest'anno ho subito mobbing sul lavoro, isolata per mesi in un sottoscala senza far niente.. e nessuno ha capito il mio disagio, nè la persona di cui mi stavo innamorando nè la mia famiglia, e quelli che credevo amici si sono allontanati.
Da allora non sono più la stessa, ogni cosa che provo non mi riesce, ora sono senza lavoro e non so dove sbattere la testa, sono troppo sola. Ho paura che succedano brutte cose, non riesco a vederla la vita che ho davanti.

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, provi ad andare dal medico di base si faccia aiutare da lui a trovare anche in strutture pubbliche o allo sportello dell'Università un punto di riferimento, uno psicoterapeuta con cui chiarire i suoi vissuti, e anche un pò di aiuto farmacologico, che funzioni da starter..
bisognerà imparare a tirar fuori un pò di aggressività, che è la forza che ci aiuta a non darci per vinti , a cercare soluzioni e che è l'esatto contrario della depressione..Il suo papà non vorrebbe vederla così in balia di gente mediocre , deve reagire e non isolarsi , il fatto di averci scritto è già una cosa positiva..
"sono troppo sola..ho paura che succedano brutte cose "NON SUCCEDERA' NIENTE ., Là FUORI C'E' ANCHE GENTE INTELLIGENTE E BUONA .."
Noi siamo qui anche per lei..
[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Andai da una psicologa dell'asl che non mi è piaciuta affatto, quindi ora non saprei a chi rivolgermi.
In quanto al resto.. io là fuori di gente buona e intelligente non ne incontro. In questo periodo ho capito quanto la gente possa essere cattiva, meschina. Quando mi sono sentita più debole o mi hanno abbandonata o ne hanno approfittato. Mi sono resa conto di non aver nessun buon amico, perché vengo addirittura derisa. Non vorrei pensarla così, anzi, forse non la penso davvero così.. ma la solitudine che sento mi porta a questi pensieri. E mi sto autosvalutando perchè ho un'indole timida, la gente non mi ritiene in grado di essere una persona realizzata e in gamba.. io credo invece di esserlo.. forse è un problema di molte persone riservate.
Quello che vorrei è non essere considerata stupida dalla società, una "poveretta" insomma.. e non so da dove ricominciare però!