Tradimento, confusione, decisione da prendere

Gentili Dottori, cercherò di essere il più chiaro e conciso possibile al fine di facilitare l'interpretazione della situazione.
Sono in una relazione (io 27 anni lei 25) da circa un'anno e mezzo. Intorno alla metà di settembre lei scese in un paesino del sud italia per una settimana a celebrare il matrimonio di una sua collega e amica: i sospetti mi sono venuti al suo rientro quando la vidi troppo "attaccata" ,gentile e "strana" nei miei confronti fino a quando una sera dopo aver fatto l'amore la vidi strana e chiesi (sospettoso ma senza fare allusioni) se "tutto era aposto" e lei si mise a piangere dicendomi che mi amava ma io, testardo, continuai a chiedere cosa ci fosse per piangere, visto che era una reazione insolita e mi rattristava, ovviamente si chiuse a riccio nei giorni seguenti dicendomi che non dovevo "fare domande insistenti" perchè quello che mi disse era ciò che provava, io ovviamente non diedi adito alla cosa in quanto il periodo non era dei migliori, nn trovavo lavoro, lei vive in una situazione familiare complessa in 7 perosne quindi evitai di appesantire la cosa non avendo "prove concrete". Dopo pochi giorni io partì per lavorare all'estero e guardando di nascosto nel suo profilo fb (ho l'accesso a sua insaputa) trovai un messaggio da parte di un ragazzo a lei dove rimembrava l'ultima sera di quei famosi giorni trascorsi al mare per il matrimonio: in sostanza mi tradì, a quanto pare, con il fratello della sposa e a distanza di tempo, dopo la mia partenza, gli chiese di rivederlo, ovviamente la cosa nn andò in porto. All'inzio mi crollò un po il mondo addosso ma non ne parlai, anche a causa della distanza geografica, presi tempo, ancora adesso lo sto prendendo e recuperai la mia autostima meditando sul fatto. Ora sono diviso a metà in un limbo malsano: io ammetto i miei errori e le mie mancanze nei suoi confronti, nonostante tutto gli voglio ancora bene; quando mi venne a trovare qui all'estero gli diedi più affetto di prima, passammo dei giorni bellissimi e fu lei a esporsi in merito a progetti futuri, il perdono da parte mia potrebbe anche essere tollerato, siamo umani e la carne è carne e io lavoro in un paese in cui le belle donne non mancano di certo, quindi, forse la stessa cosa sarebbe potuta o potrebbe succedere anche a me. Ma Il problema in questi casi è la fiducia, so che si è trattata di una scappatella da parte sua, ma non per questo giustificabile e io da qui vivo a fasi alterne dei momenti di "paranoia" o malessere legati all'assenza di fiducia nei suoi confronti. Nella mia testa e nel mio orgoglio espormi per parlare di questo con lei si tradurrebbe nel lasciarla ma non è ciò che voglio realmente, perchè non riesco ad espormi mettendola al corrente del fatto e magari poi darle da intendere che la perdonerei, sarebbe, forse, una sconfitta per me. Lei è, o almeno era, una persona di valore per me e io per lei dimostrato anche da fatti e parole ma il tradimento credo sia una cosa seria in un rapporto.
Vi ringrazio
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

credo sia utile parlarne insieme, affrontare la situazione, altrimenti è come se lei si facesse un monologo interiore sulle cause, su come gestire la cosa ecc.

Il tradimento è qualcosa che può capitare, ma bisogna comprenderne il motivo anche in relazione al periodo "storico" che la vostra coppia sta passando.

Questo fa la differenza tra il gestire bene una crisi di coppia o meno.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta e ne convengo.

Però c'è da specificare che: la modalità con cui sono venuto a conoscenza dei fatti è stata tramite una "violazione" della privacy (entrando in un social network con credenziali altrui) e che la "discussione" ora come ora avverrebbe a chilometri di distanza tramite supporti telematici, un discorso a 4 occhi sarebbe meglio?

Inoltre siccome il famigerato perdono non sarebbe immediato, non vorrei che si innescasse un circolo vizioso in cui l'ammissione di essere a conoscenza del tradimento portasse l'altra persona a pensare che essendo io a chilometri di distanza possa tranquillamente tradire a mia volta per ripicca, occasioni che non mancano e contesto favorevole, forse sono solo paranoie, ma non sono ancora riuscito metabolizzare e dare il giusto peso ai fatti accaduti entrando in una "logica" di perdono.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a mio avviso vale la pena -se proprio desidera parlare con la Sua ragazza del tradimento- farlo di persona e non via mail, perchè ci sarebbe il rischio di essere fraintesi e di peggiorare la situazione.

Lei solleva una questione molto importante: la violazione della privacy della Sua ragazza...
Posso chiedere come mai lo ha fatto? Aveva dei sospetti?
Oppure è solito "spiare" e controllare le persone con cui ha relazioni significative?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Ma non avverrebbe tramite mail ma bensì video-chiamata, ma comunque sempre a distanza.

Tengo a precisare che io non sono assolutamente il tipo che spia o controlla le persone non l'ho mai fatto e detesto chi lo fa, infatti ho dato peso al discorso sulla privacy riportandolo ripetutamente sopra, in ogni caso, come ho precedentemente scritto, mi sono mosso con questa modalità in quanto avevo dei sospetti fondati solo sul mio istinto, confermati poi dai messaggi trovati.

Ma Lei cosa mi consiglierebbe di fare vista la modalità poco "ortodossa" con cui ho scoperto il fatto? Lo chiedo in quanto mi dice nella sua risposta:"SE PROPRIO DESIDERA parlare con la sua ragazza del tradimento"??

Io eviterei anche di parlarne per non creare discrasie irrisolvibili a distanza, ma a distanza di due mesi dal fatto e un mese dalla scoperta delle prove, non è che stia un gran che bene....

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Fa bene a valutare la situazione da più punti, perchè ci sono aspetti molto importanti:

1. sospetto che ci fosse qualcosa di insolito (e che L'ha spinta a violare l'account fb): se sospettava forse le cose non andavano così bene...

2. dover ammettere di aver scoperto il tradimento attraverso la violazione della privacy della Sua ragazza: un problema che certamente dovrà essere gestiro e che può portare fuori tema nella discussione, cioè il nocciolo della questione resta il tradimento e la Sua mancanza di fiducia;

3. ma soprattutto a che punto eravate voi come coppia: che cosa ha portato al tradimento e ai sospetti di tradimento...

Secondo Lei non vale la pena comprendere meglio tutto ciò, prima di qualunque decisione?
Poi, certamente il perdono è qualcosa di bellissimo, ma .... si sta insieme per quali ragioni?

Forse, prima di agire, vale la pena riflettere su questi aspetti.

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Utente
Utente
1) io ho violato il famigerato account in quanto a seguito del rientro dalla settimana di vacanza per il matrimonio era "diversa", i sospetti sono nati da li, non prima.

2)ne sono consapevole e infatti ho chiesto consiglio, anche su questo, a Voi.

3) non so cosa abbia portato al tradimento, posso solo ipotizzare.
Come punto della relazione di coppia era una situazione caratterizzata da un contesto poco favorevole lei ha sempre lavorato d'estate in maniera stringente e la situazione in casa sua non è delle migliori, io non trovavo lavoro da mesi e avevo mia madre da aiutare causa separazione da mio padre, insomma problemi su problemi che creavano stress e nervosismi.

Io mi sto arrovellando il cervello e masticando il fegato per capire e riflettere su tutti gli aspetti possibili prima di "agire" come dice lei ma non so veramente più cosa fare a questo punto.

Ne convengo pienamente che vadano ricercate insieme le cause di tale comportamento, prima di ogni tipo di decisione, non vedo alternative se non di esporre la questione apertamente anche se la cosa sotto un certo punto di vista mi angoscia.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Salve,
a distanza di tempo, e con nuovi risvolti, riprendo la discussone sopra descritta.


Abbiamo discusso dell'accaduto, di persona, e a quanto pare si è trattato di un singolo episodio circoscritto.
Ma la cosa che mi ha lasciato stranito ed è emerso durante la discussione è che da parte sua non ha notato nessuna mancanza da parte mia o un affievolimento della relazione (quindi a quanto pare non c'era qualcosa che non andava) ma è stato un gesto dovuto al caso ed alla situazione, in particolare a detta di lei, nelle relazioni passate, agiva senza avere a posteri "problemi di coscienza" senza pensarci ma bensì come un atto di "immaturità" un modo scalcitrato di gestione della relazione e del sesso, trascinatosi dall'età adolescenziale (avendo avuto un unica relazione molto prolungata, ma intervallata da tradimenti). Ora pare che comunque stia maturando, e a mio avviso è anche piuttosto dispiaciuta.
Ma la domanda che mi sorge, il cruccio di fondo è: come può essere possibile che abbia sempre agito "senza una coscienza" dopo un tradimento? è possibile che ora abbia metabolizzato questo accaduto ed abbia sviluppato, come dice lei, una migliore consapevolezza del valore della relazione da quando ci frequentiamo?