Orientamento per il mio disturbo

Buongiorno,
sono un ragazzo di 20 anni con disturbo ossessivo compulsivo, sono stato per circa due anni (non lo so con precisione) in terapia con una psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale (per la precisione ACT)
Diciamo che riesco nei momenti migliori a gestire meglio il mio disturbo, ma non ci io penso che vorrei migliorare la mia vita, perchè spesso sto proprio male.
A quale orientamento psicoterapeutico potrei rivolgermi?
Pensate che possa essere utile iniziare un percorso con uno psicoterapeuta diverso, ma sempre cognitivo-comportamentale, cioè potrebbe giovarmi con un suo approccio diverso dovuto al suo carattere o al suo stile? o dovrei affidarmi ad un orientamento diverso, come quello psicoanalitico, che da quanto ho sentito potrebbe anche essere controindicato per il disturbo ossesivo compulsivo (il mio per semplificare è il cosiddetto ruminating)? cercando su internet ho trovato nella mia città uno psicoterapeuta di orientamento comparato. Volevo qualche breve spiegazione su questo tipo di orientamento psicotrapeutico, che mi è parso un orientamento che vuole superare le singole scuole e che è figlio sia del cognitivosmo-comportamentismo sia della psicodinamica (quindi psicoanalisi).
Vi volevo quindi chiedere, è una buona idea questo orientamento per ricominciare/riprovare o comunque migliorare il mio stato? oppure quali altri mi gioverebbe iniziare?
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro ragazzo,

non tutti gli orientamenti teraputici sono adatti a tutte le persone così come non lo sono tutti gli psicoterapeuti.

E' opinione ormai condivisa da tutta la comunità scientifica che l'alleanza terapeutica, ossia la particolare modalità relazionale che si instaura tra paziente e terapeuta, è fondamentale per la buona riuscita della terapia.

Questo può significare, nel suo caso, che il terapeuta che aveva contattato a suo tempo non sia la persona adatta al suo personale modo di essere, o che l'orientamento scelto non sia il più efficace per il suo caso.

Fatta questa premessa, è difficile dirle, da qui, senza conoscerla, quale possa essere l'orientamento più indicato.

A mio parere, sarebbe opportuno che lei contattasse il collega di cui parla, che utilizza un approccio basato sulla persona, servendosi di tecniche più o meno espressive a seconda della particolare situazione e che lo conoscesse personalmente per verificare, già dalle prime sedute, se riesce ad affidarsi a lui in modo soddisfacente.

Come si era trovato con il precedente terapeuta? Si sentiva accolto? Cosa, secondo lei, non ha funzionato nella terapia?

Per quanto riguarda l'orientamento psicodinamico, i moderni approcci che fanno riferimento a questa scuola di pensiero, nelle sue molteplici sfaccettature, sono assolutamente indicati per il disturbo cui lei si riferisce.
L'idea che gli orientamenti psicodinamici favoriscano le ruminazioni, si basa su assunti ormai superati. Infatti, un terapeuta preparato in questa disciplina, sa perfettamente riconoscere il problema del paziente e non favorisce la ruminazione, incentrando il lavoro sulla comprensione del disturbo.

Cercare di comprendere razionalmente le ragioni delle ruminazioni, può favorirle, ma non è certo questo che si deve attendere da un terapeuta psicodinamico che non sia un praticante ortodosso della psicoanalsi freudiana.

Detto ciò, solo conoscendo di persona il professionista, potrà decidere, basandosi sulle sue sensazioni, se il collega la può aiutare oppure no.
A volte vale la pena di provare a bussare a più porte; potrebbe apparire, a prima vista, una perdita di tempo; tuttavia, solo riuscendo a sentire il flusso empatico scorrere tra lei e il professionista potrà comprendere di essere arrivato nel posto giusto.

Non si tratta di scelte razionali; si tratta di una scelta "a pelle".

Spero di averle dato qualche spunto di riflessione.
Se volesse aggiungere qualcosa per avere informazioni più puntuali, resto in ascolto.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
a volte ci vuole più tempo per la risoluzione di un disagio.
Tutti gli orientamenti sono validi, forse dovrebbe associare alla psicoterapia una farmacoterapia, cioè effettuare un approccio combinato, sicuramente più efficace.

Può capitare, come suggerito dal Collega, che non sia scattata quel' indispensabile alleanza terapeutica tre lei ed il suo terapeuta....

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
mi accodo alle preziose indicazioni dei colleghi.
Non è possibile stabilire a "priori", attraverso un consulto on line, quale sia l'approccio migliore per lei.
Mi associo a quanto scritto dal dr. Callina. Non è detto che l'approccio psicoanalitico o psicodinamico (che comunque è un'altra cosa rispetto alla psicoanalisi), non sia adeguato.
Più che i singoli indirizzi terapeutici, gli aspetti più importanti sono legati al terapeuta ed al tipo di relazione che instaura con lui...

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/