Ansia. bisogno di attenzioni

Salve a tutti,
Sono un nuovo iscritto e volevo un parere da parte vostra a ciò che mi sta succedendo?
Sono un ragazzo di 31 Anni, quando ne avevo 10 i miei genitori hanno divorziato, mia madre e andata via (lasciando i figli) e mio padre si è preso cura di me e mio Fratello di 5 anni più grande. Negli ultimi tempi ho avuto problemi di Nausea e difficoltà a viaggiare. Ho sempre sofferto di Ansia ed ho avuto sempre il bisogno di essere Accettato e cerco continuamente le attenzioni dal Gentil Sesso. Il rapporto con mio padre e di mia madre si limite alle cose materiali; emotivamente non c'è quasi Nulla. Credo di avere anche qualche senso di colpa per quello che è successo...volevo restare con mia madre(ero molto legato a lei), ma ho scelto mio padre perchè seguivo l'orma di mio fratello.Premetto che non ho mai pianto nella mia vita(non ci riesco).Mai mi sono sentito così vuoto e così privo di entusiasmo e voglia di vivere. mi sento Vuoto senza prospettive di futuro.Ho intrapreso una psicoterapia con una terapeuta(settembre 2013)che in solo 3 mesi mi ha permesso di eliminare la parte dell'ansia e ei sintomi fisiologici che avevo.La terapeuta mi disse che mi ero messo una corazza e che quindi ero felice e triste fino ad un certo punto. (non ho mai Vissuto in pieno emotivamente).Ma risolto un problema se ne presenta un altro, disagio sociale (non mi interessa fare nuove amicizie e mi estraneo, mi isolo quando sto insieme agli altri).Dopo la terapia sto bene ma dalla sera stessa o dal giorno dopo mi risento VUOTO.E' Normale? E' indice che c'è ancora qualcosa da sistemare?Sono Depresso?In questo periodo sembra come se io VOLESSI stare male.Aspetto con ansia che arrivi il giorno della seduta, perchè dopo la stessa penso che finalmente tutto possa cambiare!Aspetto con ansia che mi chieda come sto, che mi dedichi quelle attenzioni come se fossero la mia sola ancora di salvezza.Può essere il famoso Transfert?la sto reputando troppo importante per me?O è solo il mio desiderio di essere accolto, capito da qualcuno?Dopo le sedute sto male perchè cerco di attirare la sua attenzione?Insomma non so proprio cosa mi stia succedendo!Da premettere che le scrivo messaggi durante la settimana sui miei stati d'animo(lei ripsonde)per poi lavorare in seduta, in quanto non riesco ad aprirmi con lei(ma anche in generale), quindi mi ha fatto sempre scrivere anche in seduta lasciandomi solo per poi leggere e commentare ciò che avevo scritto. SOFFRO di una sensibilità estrema. Come posso fare?Cosa devo fare?
Mi rendo conto di aver toccato innumerevoli punti di riflessione, ma mi sento confuso.
Ultimo ma non meno importante da quando ho intrapreso l'esigenza di scrivere sms alla mia terapeuta(due settimane), mi allontano sempre di piu da mia moglie come se la Terapeuta sia il mio punto fermo. Sarà che scrivendo mi sono affezionato alla Terapeuta?

Grazie per l'attenzione e Spero di vero cuore che qualcuno mi possa aiutare a capire questa situazione.

Buona Giornata.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Tre mesi sono davvero solo un inizio per una psicoterapia. Che approccio state seguendo?
Il suo modo di elaborare le sedute fa parte integrante della relazione terapeutica che sta realizzando con la sua terapeuta.
Le espressioni di transfert sono molto importanti e feconde e sarebbe necessario che lei le elaborasse con la sua terapeuta nel suo interesse! Anche l'apparire di una forma di "affezione" e' assolutamente normale e feconda.
Abbia fiducia e si apra con serenita'. Un passaggio in una fase di "dipendenza" e' fisiologico e consente un percorso utile.
I migliori auguri

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Tre mesi sono davvero solo un inizio per una psicoterapia. Che approccio state seguendo?
Il suo modo di elaborare le sedute fa parte integrante della relazione terapeutica che sta realizzando con la sua terapeuta.
Le espressioni di transfert sono molto importanti e feconde e sarebbe necessario che lei le elaborasse con la sua terapeuta nel suo interesse! Anche l'apparire di una forma di "affezione" e' assolutamente normale e feconda.
Abbia fiducia e si apra con serenita'. Un passaggio in una fase di "dipendenza" e' fisiologico e consente un percorso utile.
I migliori auguri
[#3]
dopo
Utente
Utente
La RinGrazio per la risposta tempestiva, quando siamo in seduta io non riesco ad esprimere le mie emozioni, non l'ho mai fatto con nessuno figuriamoci con una Psicologa;quindi il modo più efficace affinchè possa tirarmi fuori le emozioni e farmi scrivere!Generalmente in seduta è sempre lei che parla, sulla base di ciò che io scrivo, e quando prova a farmi qualche domanda più profonda, la mia risposta è sempre la stessa: NON LO SO, vado in difensiva. Perciò devo dedurre che l'attaccamento che ho nei confronti della psicologa è Normale, è normale pensarla durante la settimana, in special modo quando sono giu e che mi conviene parlarne con lei?

La ringrazio infinitamente.

Cordialità.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La difficolta' che lei prova ad esprimere le sue emozioni e' una parte essenziale del sintomo.
Quindi in qualche modo dovrebbe fargliela presente.
Se si trova meglio a scrivere penso che sia un sistema utilizzabile per ora. Quando avra' acquisito maggiore fiducia forse riuscira' a parlare direttamente.
Il pensarla durante la settimana e' normale. Si sta creando il transfert e su questa relazione lei sta investendo.
Abbia fiducia in lei, nella terapeuta e nella terapia!
Saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per avermi chiarito le idee su quello che mi sta accadendo.
GRAZIE.
Ultima domanda perchè in questo periodo ho sbalzi d umore, difficoltà a concentrarmi, ho perso quello che una volta erano i miei interessi? Ho paura che il responso sia ESSERE DEPRESSO e non essere più in grado di uscirne. perchè non accetto alcuni dei miei lati caratteriali quali per esempio la sensibilità? Sembra che non sia capace di gestire la mia emotività.E' possibile che quello che mi è capitato in piccola età mi abbia condizionato così tanto la mia vita?Ultima cosa perchè cerco insistentemente il bisogno di Attenzioni?Ormai sono adulto non vedo che collegamento ci possa essere!
Grezie ancora per l'attenzione e la ringrazio in anticipo per L'eventuale risposta!

Cordialità.
Saluti Sinceri
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Quando si inizia una psicoterapia ci si trova in una condizione un po' destabilizzata, come un terreno su cui sta avvenendo uno scavo: le difese non riescono piu' a sopperire e spesso si sperimenta sofferenza. Per questo e' importante il rapporto di fiducia che si stabilisce con il terapeuta. Bisogna sapere che le cose miglioreranno e in modo fattivo.
Le sue esperienze infantil (a 10 anni si e' nell'infanzia) sono state certamente un po' traumatiche e hanno lasciato dei desideri irrisolti.
Ora dovra' prenderne atto e inquadrare nella sua vita attuale di adulto. E' questo l'obiettivo della psicoterapia. Metterla in condizione di elaborare i ricordi, i desideri, le certezze e far si che siano una risorsa e non una mancanza.
Ancora auguri
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Quando si inizia una psicoterapia ci si trova in una condizione un po' destabilizzata, come un terreno su cui sta avvenendo uno scavo: le difese non riescono piu' a sopperire e spesso si sperimenta sofferenza. Per questo e' importante il rapporto di fiducia che si stabilisce con il terapeuta. Bisogna sapere che le cose miglioreranno e in modo fattivo.
Le sue esperienze infantil (a 10 anni si e' nell'infanzia) sono state certamente un po' traumatiche e hanno lasciato dei desideri irrisolti.
Ora dovra' prenderne atto e inquadrare nella sua vita attuale di adulto. E' questo l'obiettivo della psicoterapia. Metterla in condizione di elaborare i ricordi, i desideri, le certezze e far si che siano una risorsa e non una mancanza.
Ancora auguri
[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie, dopo ciò che mi hai scritto mi sento meglio, più sollevato, cosciente che non sono sbagliato.Anche se penso già al dopo terapia, è la mancanza che avrò nel non rivederla più. Ovviamente non deve essere una amica è quindi va trattato il nostro rapporto come medico paziente. Chissà se ce la farò.
Non so veramente come ringraziarla e spero che alla fine di questo mio percorso terapeutico possa finalmente vivere la mia vita al meglio.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
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