Cambiare psicologa

Buonasera, sono una ragazza ventenne che sta passando un periodo di solitudine e depressione. Sono attualmente in cura dalla psicologa del consultorio e sono già quattro gli psicologi che cambio perché con tre non mi sono trovata bene, non riuscivo mai a concludere nulla, con una invece mi trovavo molto bene ma non avendole rinnovato il contratto al consultorio se ne è andata. Con l'attuale psicologa spesso durante le sedute non so più andare avanti, non so cosa dire, oppure mi vergogno a dire delle cose e così mi blocco e piango, ma lei non mi dice niente e passano anche 10 minuti senza che mi dica nulla e con estremo imbarazzo la stanza si svuota di parole. Io non mi sento aiutata ma per motivi economici non posso andare da nessun privato. Sono tante le cose che vorrei dire ma lei sembra non aiutarmi e non si arriva nulla, giriamo intorno alle stesse cose ogni volta, e anche con gli altri era così.
Forse sono solo io che ingigantisco il problema e forse non ho bisogno di un aiuto psicologico e la psicologa non sapendolo come dirmelo attua questa strategia del silenzio. Lei dice che non conta ciò che pensa lei ma ciò che penso io e che se voglio continuare ad andare vado altrimenti sono libera di non andarci.
Sono molto confusa.
Spero in un vostro consiglio.
Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

mi sorprende che questa sia già la quarta psicologa che cambi...
Perchè quello che hai scritto qui non lo dici direttamente alla psicologa che adesso ti segue?
Cioè potresti parlare delle tue difficoltà a gestire quei silenzi e del fatto che senti di non andare da nessuna parte.
Il lavoro psicologico va utilizzato bene dal pz: devi dire chiaramente che cosa ti serve.
Se poi le risposte non ti soddisferanno, farai sempre in tempo a cambiare.

Che ne pensi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione, però ci sono delle cose che faccio fatica a riferire perché non mi sento accolta...vorrei dirle e sfruttare quel tempo di amaro silenzio ma mi vergogno e penso "perché non mi fa qualche domanda?"
sarebbe più facile per me....però non posso dire io ad una professionista cosa deve fare...lo dovrebbe sapere lei...io le ho riferito del continuo cambiamento e lei ha detto che probabilmente quando si va più a fondo io me ne vado....non volevo andarle contro e questo non glielo ho detto ma chi è andato veramente a fondo?nessuno...neanche lei sembra farlo...
Comunque la ringrazio per la risposta.
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

anche io ritengo che cambiare quattro psicologi e per di più in un servizio pubblico è una condizione che andrebbe quantomeno rivista. Probabilmente si tratta di una resistenza, ossia di un meccanismo di difesa che non le permette di usare il trattamento a proprio beneficio.

Credo sia opportuno parlarne direttamente con la Collega che la segue attualmente, non per cambiare l'approccio nei suoi confronti, ma per capire da dove ha origine la sua difficoltà di aderenza al trattamento.

Il silenzio, essendo una forma di comunicazione, fa comunque parte del setting e del campo inter-soggettivo che si crea tra paziente e psicologo. Ogni psicologo cerca di gestirlo come meglio crede, in base alla propria formazione e al suo stile di personalità.

Cerchi di dare tempo al tempo.

>>però non posso dire io ad una professionista cosa deve fare...lo dovrebbe sapere lei...<<
Questo mi sembra ovvio, probabilmente l'interpretazione che ha dato la Collega è corretta.

Quante sedute ha fatto con i Colleghi prima di capire che non si trovava bene?
Quante sedute ha fatto con la Collega con la quale invece si trovava bene e che differenze ha trovato rispetto alle altre/i?




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

talvolta vengono utilizzate delle precise tecniche durante il colloquio psicologico che servono per ottenere delle informazioni, per raggiungere degli obiettivi, per produrre dei cambiamenti, ecc...

Io ho capito ciò che stai dicendo: ti senti a disagio durante il colloquio per determinate condizioni che ti fanno concludere con un "non mi sento accolta". Tutto ciò è sacrosanto, ma è fondamentale condividerlo con la psicologa, altrimenti come può sapere che cosa ti serve? Come può sapere che tu non sopporti quei silenzi lunghissimi.
Magari potrebbe spiegarti perchè resta in silenzio.
Ad esempio, non riuscire a tollerare i silenzi ma volerli riempire sempre potrebbe essere un indicatore di ansia.
Invece talvolta è sensato lasciare che il pz. rifletta su ciò che sta emergendo in terapia. Talvolta il pz. ha bisogno del silenzio; talvolta non parla perchè ha bisogno di piangere o perchè fa fatica a parlare.
Quest'ultimo caso mi sembra sia vicino al tuo.
Perchè non lo dici così semplicemente, in modo da mettere anche a fuoco quali possono realmente essere le tue difficoltà?

L'ipotesi della psicologa sulla paura di andare in profondità non mi sembra tanto assurda: chiaramente non siete andate al nocciolo del problema perchè tu senti il bisogno di scappare prima...

Mettimola così: magari per il momento la tua psicologa non si è completamente sintonizzata con te, ma anche tu non le hai dato modo di farti capire...
In altri termini è come se tu andassi da un medico e non riferissi i sintomi perchè è il dottore che deve capire e tu non vuoi insegnargli il suo lavoro: non funziona proprio così, bisogna spiegare bene dov'è il problema. Certamente anche il professionista può fare tante domande per capire meglio.
Ma se lo stile personale della tua psicologa è questo (fa meno domande ed è meno "attiva"), parla con lei.
Da una parte è infatti anche vero che il terapeuta -per determinate situazioni- deve stare più sullo sfondo e permettere al pz di emergere.
Sul fatto di andare in profondità (o non andarci) credo anch'io possa esserci una gran paura, perchè forse fai anche tanta fatica a fidarti. Non è girandoci attorno però che potrai risolvere il problema che ti ha portato in terapia.
Fai così: prova a parlare molto apertamente come hai fatto qui e concorda con lei un periodo di tempo per apprezzare dei cambiamenti, anche in termini di relazione terapeutica.

Che ne pensi?
[#5]
dopo
Utente
Utente
Per il dr. Del Signore: ha ragione, ma forse gli psicologi del servizio pubblico se la prendono un po' comoda, cioè tu per loro sei un numero e dicono "avanti l'altro..", perché non è un servizio a pagamento. Ma d'altro canto chi mi assicura che pagando non mi troverei comunque davanti ad una persona che non mi piace? Questa è un po' la mia teoria....comunque prima di decidere di non andare più ci ho messo almeno due mesetti quindi tra le 6/8 sedute...
Con la psicologa invece con la quale mi trovavo bene invece ci sono andata anche li 5/6 volte ma lei è riuscita subito ad instaurare un bel feeling con me e infatti quando mi ha comunicato che non ci sarebbe più stata non ho subito richiesto di essere seguita da un altro specialista al consultorio...pensavo che tutto andasse bene e che fossi guarita.

Per dr Pileci: ha ragione. Io quando le ho detto che appunto era inutile venire tanto stavo in silenzio lei ha detto che anche il silenzio parla, si ma io non vado lì per stare in silenzio. Cosi oltretutto pensa che io non ho nulla da dire....ma sono cose che non riesco a dire davanti a un persona, solo che lei non mi aiuta in questo....lo so che sto dicendo la stessa cosa di prima ma mi vergogno a parlarne e di dirle che ho vergogna a parlarne. Insomma un cane che si morde la coda...

Comunque non importa ora ho capito.
Vedrò il da farsi.
Grazie per gli utili consigli.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il mio suggerimento è di dire che ti vergogni a dire quello che stai per dire e poi dirlo, altrimenti non potrai ricevere nessun aiuto.
Quale altra possibilità avresti? Cambiare psicologa e trovarti tra un mese o due allo stesso punto ;-)
Invece sii coraggiosa e parla apertamente.
Considera poi che la relazione che si instaura con lo psicoterapeuta non è diversa (per dinamiche e caratteristiche) da quella che instauri fuori dalla stanza della terapia... ecco che allora hai l'occasione per farti aiutare su ciò che ti blocca e che non ti permette di essere libera di raccontarti.

Sul fatto che i Colleghi che lavorano presso il Consultorio considerino il pz. un numero vorrei rassicurarti, perchè non è così: siamo tutti tenuti ad erogare il medesimo trattamento sia al pz. che paga una seduta nel privato, sia al pz. pro bono o che paga il ticket. Lo psicologo è un professionista ed è tenuto a comportarsi da professionista.
Ma se hai questo dubbio con la psicologa, parlale apertamente.
Una consulenza psicologica in cui non puoi permetterti di dire quello che senti e che pensi non solo non serve ma rischia di cronicizzare il problema di partenza.

Saluti,
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

>>tu per loro sei un numero e dicono "avanti l'altro..", perché non è un servizio a pagamento.<<
questo è il suo modo di vedere, ma è molto lontano dalla realtà.

>>Ma d'altro canto chi mi assicura che pagando non mi troverei comunque davanti ad una persona che non mi piace?<<
questo non può assicuralo nessuno, ma se inizia con queste premesse troverà sempre una scusa per non confrontarsi con se stessa.