Fobia sociale, timidezza 'invalidante', isolamento

Gentili dottori,
vorrei dei pareri da persone specialiste riguardo i miei problemi, so che dovrei andare da uno psicologo; per ora sono qui e ringrazio in anticipo per questo consulto.

Credo di soffrire di una forte forma di fobia sociale, il problema, ora che ho 24 anni, non è tanto la fobia in se, ma anche la mancanza di esperienze che un normale adolescente dovrebbere fare per maturare. Non ho mai avuto amici, non sono mai uscito, non conosco la mia citta', non conosco locali. Non sono nessuno, mi sento cosi' inferiore rispetto le altre persone.
Non mi sono diplomato per colpa delle mie paure, non trovo lavoro poichè (colpa anche della crisi) molti lavoretti non potrei mai farli, sarei troppo imbranato e ansioso. Non so neanche guidare (ed ho la patente).
Da come mi sono descritto potrei sembrare proprio un idiota, non è cosi' perchè io sono un ragazzo molto intelligente, sono educato, buono, sensibile, insomma sono proprio un bravo ragazzo.
Mi ha rovinato questa mia estrema timidezza, senza questa sarei sicuramente qualcuno.
Sono disperato, avro' un futuro disastroso, sono molto preoccupato.
E' da ragazzino che sono sempre triste, non mi sono mai goduto la vita, il suicidio a volte mi sembra l'unica soluzione.
Non riesco a socializzare perchè non ho argomenti, e devo sempre evitare il discorso studio/lavoro perchè mi vergogno di non avere il diploma e di non lavorare. Mi "vergogno di essere vergognoso"; mi mette un ansia infinita quando gli altri mi chiedono se esco, dove andro' in vacanza, se ho la ragazza e altre cose simili, perchè non ho niente a che vedere con questi argomenti, mi sento fuori dal mondo.
Mi vedo anche brutto: vorrei cambiare tutto di me anche dal punto di vista fisico. Mi dicono tutti che sono molto carino, è opinione comune che io sia un bel ragazzo, ho un bel fisico, ma non so...mi vedo "diverso" dagli altri. E odio la mia statura (sono basso).

E quindi? Cosa sara' di me?
[#1]
Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
il suo intervento è particolarmente significativo. Prima di tutto la ringrazio per averci consultato, è già un primo passo molto importante.
Quello che ha scritto può far pensare ad un basso livello di autostima, che compromette significativamente le sue relazioni sociali. Mi ha colpito molto però, la visione che ha di se: "sono un ragazzo molto intelligente, sono educato, buono, sensibile, insomma sono proprio un bravo ragazzo".
Dice di non essersi diplomato per colpa delle sue paure ma al tempo stesso di aver preso la patente, quindi di aver fatto una scuola guida. Cosa l'ha spinta a riuscire in questo settore?

Il consulto con un professionista può aiutarla a gestire e superare al meglio la sua problematica. Se è frenato da questo tipo di rapporto diretto, può pensare di rivolgersi ai servizi di consulenza online almeno inizialmente per poi avvicinarsi personalmente ad un professionista.

Saluti

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>..so che dovrei andare da uno psicologo;<<
se vuole migliorare la sua condizione sarebbe utile contattare un Collega specializzato in psicoterapia, il quale dopo una valutazione potrà consigliarla nel migliore dei modi. L'autodiagnosi non aiuta, così come le sole informazioni che riceve on-line.

Il lavoro da fare potrebbe essere organizzato su diversi fronti: incremento dell'autostima, immagine corporea, ri-dimensionare la sua insicurezza e il suo senso di inefficacia. Credo sia importante valutare la sua dipendenza dalle figure genitoriali, così come i rapporti con esse.

La timidezza quando è così pervasiva, come nel suo caso, è una limitazione importante e pregiudica notevolmente la possibilità di vivere all'insegna del benessere psicofisico.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ringrazio per le veloci risposte.

"sono un ragazzo molto intelligente, sono educato, buono, sensibile, insomma sono proprio un bravo ragazzo" beh questa non è esattamente la visione di me, ho usato una frase fatta per specificare che, a parte la sociofobia, riconosco di non avere particolari problemi... vedete, in realtà io so benissimo che le mie paure sono infondate, sono cose cosi' banali, eppure non riesco a controllarle.

La patente? Non saprei, i miei hanno voluto che prendessi la patente e poi a 18 anni credo che sia un rito iscriversi a scuola guida. Alle lezioni non ho avuto problemi, tranne l'ansia prima di andarci.

Ma io ho 24 anni, riusciro' mai a recuperare il tempo perso? Ho avuto pochissime esperienze sociali!! Ed ora iniziarne è un vero problema, mi sento un estraneo in mezzo alla gente
[#4]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>riconosco di non avere particolari problemi..<<
in realtà ha descritto un disagio pervasivo che riguarda ambiti molto importanti della sua vita come il lavoro, i rapporti interpersonali (affettivi, sentimentali ecc.).

Credo invece che dovrebbe prendere coscienza della sua condizione senza minimizzare, solo in questo modo potrà aiutare se stesso a cambiare atteggiamenti e comportamenti. Una psicoterapia, con la giusta motivazione, potrebbe essere molto utile.




[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Ma io ho 24 anni, riusciro' mai a recuperare il tempo perso?"

Dipende da Lei!
Tenga presente che le esperienze sociali si costruiscono e le abilità sociali si apprendono. Sempre. E' così per tutti. Non esiste una sola persona che sia nata con abilità sociali innate, perchè non lo sono.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Ciò che invece, nel Suo caso, costruisce e amplifica il problema sono le Sue paure e le Sue ansie... da qualche parte, in realtà, dovrà pur cominciare a fare esperienza, giusto?

Invece Lei è molto preso dall'eventualità di fare brutta figura e di che cosa potrebbero mai pensare gli altri. Sta a Lei superare tali paure.
Il resto è imparabile.

Rimane fermo il suggerimento dei Colleghi, ovvero di affrontare il problema con uno psicologo psicoterapeuta. Una opportunità potrebbe essere lo Spazio Giovani o il Consultorio della Sua zona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Il problema (non avendo amici, non uscendo ecc.) è che ho pochissime occasioni per "imparare" queste abilità sociali

>> Lei è molto preso dall'eventualità di fare brutta figura e di che cosa potrebbero mai pensare gli altri.<<
Si esatto è questo che mi blocca. Ed evito

Chiedo ancora una cosa: cooscete casi, dove un paziente con un problema come il mio, è riusito a "guarire" ?
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>conoscete casi, dove un paziente con un problema come il mio, è riuscito a "guarire"?<<
ogni caso è differente dall'altro. Se inizia un percorso di psicoterapia con la motivazione giusta ci sono ottime possibilità di riuscire a stare meglio e superare le sue insicurezze. Visto che non parliamo di una malattia in senso stretto, il termine "guarigione" non è adatto.





[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente.

mi rendo conto che per Lei il problema sia considerato come insormontabile in questo momento, perchè non riesce a vedere il modo per cambiare, nè riesce a percepire una certa padronanza sulle cose.

Tuttavia è possibile modificare questi aspetti, meglio con uno psicoterapeuta che sia esperto e che utilizzi un approccio molto prescrittivo, in modo tale che Lei possa operativamene fare in modo di cambiare ciò che ora non riesce a fare.

Poi, una volta modificati questi aspetti pratici, potrà anche ragionare col terapeuta sulla paura gel giudizio, ecc..., ma probabilmente l'avrà a quel punto anche superata.

Cordiali saluti,
[#9]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Continuo a ringraziare per le risposte.

Anche mio fratello, piu' piccolo di me, ha una situazione simile alla mia. Ne soffre molto meno pero', lui è molto meno 'grave' di me (passate il termine).
Puo' centrare l'educazione dei genitori? Eppure i miei ci hanno lasciati sempre molto liberi, non ci hanno mai ostacolati o che. Oppure mio fratello, vedendomi crescere in questo modo, è diventato cosi anche lui....
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