Relazione di coppia

Buongiorno, vi scrivo perché ho dei dubbi sulla mia relazione. Sto con il mio ragazzo da più di 3 anni e ultimamente le cose non vanno molto bene per quanto mi riguarda. Ultimamente usciamo sempre con amici, abbiamo pochissimo tempo per noi, non c'è intimità e temo che mi stia evitando.
Non ho molte possibilità, al momento sono senza lavoro e studio tutto il giorno, non posso permettermi di fare tante cose, rimango spesso a casa e lui parte per motivi di lavoro o studio e vacanze con altri amici.
Ho una situazione familiare abbastanza pesante e lui ne è al corrente, all'inizio pensavo che renderlo partecipe mi avrebbe aiutato, invece mi trovo ad affrontare intere giornate di litigi e incomprensioni, perché ovviamente non capisce la situazione; o meglio sembra capirla, ma poi vede i suoi amici e cambia completamente idea, come se fossi un estranea di cui non preoccuparsi.
La cosa sta diventando pesante, perché lui attribuisce la colpa alla mia famiglia di tutta questa situazione. I suoi amici continuano a dirgli che è poco presente, che non si fa mai vivo. Lui torna da me e inizia a dirmi che io lo stresso con questa storia di organizzarsi meglio. Io cerco di venirgli incontro e non gli dico di star sempre con me, ma di organizzarci in modo tale da non farmi sempre cambiare i piani all'ultimo o lasciarmi da sola a casa, perché la situazione è pesante.
Lui invece in 3 anni, ancora adesso non si è mai sforzato, dimentica tutto, anche appuntamenti di lavoro. Dice che è colpa della mia famiglia e di tutta la situazione, che è anche colpa mia che lo obbligo a dare un minimo di preavviso, quando vuole uscire per i fatti suoi.
Io cerco sempre di organizzarmi per vedere gli amici, ma non gli faccio mai pesare nulla, non gli addosso colpe e non ne faccio un dramma se per qualche mese non riesco a vederli per vari motivi. Capisco la sua urgenza nel vedere gli amici, magari anche per allontanarsi un pò dalla mia situazione poco divertente e non gli ho mai detto di stare a casa, solo di avvisarmi cosi anch'io posso fare altrettanto.
Lui dice che è troppo difficile gestire tutto, amici, lavoro, riposo. Che io richiedo troppo tempo e impegno. Ma non capisco come possano gli amici interferire così tanto nel nostro rapporto da metterlo in crisi... cioè per me non è così. Forse non lo capisco.
Non capisco se davvero la mia è una richiesta assurda, se dovrei lasciarlo andare dove vuole, quando vuole e fregarmene, o se dovrei insistere per farlo organizzare in modo tale che nessuno dei due ci resti male. Questa cosa mi sembra anche molto stupida, per anni ho fatto finta di niente, perché la situazione è già pesante, ma ora non posso più ignorare il problema, perché sta diventando sempre più grande e mi infastidisce. Mi sento sempre giù di morale, perdo di vista i miei obiettivi, non so più se stare insieme a lui mi faccia bene o no.
Grazie per le eventuali risposte.
Saluti.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
non è che lei fa male a volere che il suo compagno cambi atteggiamento ma credo che il continuare sulla via della critica non possa far altro che inasprire il vostro rapporto. Ci sarebbe da chiedersi come mai lei accetta di essere messa ai margini.
Tutti i legami inevitabilmente "legano" e credo che il suo fidanzato non è un legame che cerca, non nel senso comune.
Le invio due link:
Il primo sulle caratteristiche dei rapporti duraturi
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Il secondo sulle caratteristiche del litigio nella coppia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3818-come-litigano-marito-e-moglie-il-senso-del-conflitto-nella-coppia.html
Spero possano essere utili,

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Infatti non accetto di esser messa ai margini, per questo mi lamento.
Vorrei lasciarlo libero, ma al tempo stesso vorrei che anche lui lo facesse per me.
Sono tre anni che cerco di parlarne e senza accusarlo, chiedo chiarimenti. Adesso ammetto che perdo la pazienza in fretta, perchè appunto mi sento accusata e di carattere mi viene istintivo aggredire, perché è l'unico modo che conosco per difendermi. Pensavo di ricevere aiuto confidando la mia situazione e invece mi sento colpevolizzata, non solo io, ma tutta la situazione familiare è una colpa. Come se niente andasse bene. Il fatto degli amici c'era anche prima, adesso è accentuato ancora di più.
Io ho sempre pensato di amarlo e quindi per questo mi organizzo sempre in anticipo per poter passare del tempo con lui, a volte faccio dei sacrifici per vederlo, ma scopro che lui ha altri progetti e si è dimenticato di avvisarmi. Capita almeno 6/7 volte al mese ultimamente... tralasciando le volte in cui usciamo e io sono quella che praticamente si "aggrega" alle sue serate, perché nessuno mi interpella, a volte mi lasciano proprio in disparte.

Non ho capito cosa intende con questa frase: "Tutti i legami inevitabilmente "legano" e credo che il suo fidanzato non è un legame che cerca, non nel senso comune."

Ho letto gli articoli e sicuramente c'è tanto su cui riflettere, ci sono degli spunti per migliorare il mio modo di pormi, evitare di ripagarlo con la stessa moneta, evitare di arrabbiarmi così tanto. Il dialogo c'è, ma spesso è un'accusa nei miei confronti e perdo la pazienza. Grazie per il consiglio. Mi sarà davvero utile.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Con quella frase intendo dire che le relazioni si chiamano anche "legami" proprio perché creano dei vincoli, rendendo gli attori della relazione meno liberi....forse il suo fidanzato non è un legame così inteso che cerca....

Restiamo in ascolto