Inettitudine

Gentile Dottore/Dottoressa,
le scrivo non solo per avere un parere medico,ma anche squisitamente "umano".
Vorrei,attraverso queste poche righe,riuscire a farle sentire tutto il sentimento di sfiducia e inettitudine che provo nei miei confronti.
Comincerei col dirle che ho 25 anni e sono di base una persona ottimista e fiduciosa. Da un paio di anni però sento che questa fiducia,questo ottimismo si stiano spegnendo e mi sembra di precipitare sempre più in un baratro. Che cosa devo fare nella mia vita?(Domanda del secolo direi).
Mi ritrovo a studiare senza voglia cose che in prima battuta mi sembravano interessanti; manca così poco al termine del mio ciclo di studi universitari che sembrerebbe stupido lasciare,senza contare che,sebbene non abbia più motivi personali per continuare, mi costringo sui libri, se non altro per dare un po' di soddisfazione ai miei poveri genitori che hanno fatto di tutto per offrirmi un'educazione e non hanno mai vincolato le mie scelte universitarie. In un certo senso proseguo per amore del popolo. Non è sempre stato così:all'inizio prendevo sul serio il mio lavoro di studentessa, mi ci dedicavo e avevo premura di far bene prendendo sempre il massimo dei voti. Adesso invece studio poco e svogliatamente. I voti sono sempre buoni ma più che la preparazione quello che mi aiuta è la furbizia e la "bravura" nel far ruotare l'esame sugli argomenti che ricordo meglio. Che schifo. La cosa non mi fa gioire del superamento dell'esame in se,dato che sono cosciente della mia stupidità, ma mi porta a disprezzare ancor di più ciò che studio, allora sulla base di questo mi chiedo: c'è un futuro per una persona tanto inetta? E se c'è qual è? Quando espongo questo problema mi sento dire che devo sperimentare per capire quello che voglio dalla vita. Io mi ritrovo a pensare che non so cosa sperimentare perché non posseggo alcuna capacità tanto speciale in una qualche disciplina. L'unica costante per me è stata il teatro. Amavo e amo il teatro. L'ho scoperto all'età di nove anni e da allora non l'ho mai lasciato,ma come allora oggi lo ammiro e lo venero dalle poltroncine rosse della platea. Io non potrei mai farlo,non ho quella verve tipica degli attori. Mi sento bloccata e ho paura di non riuscire a far nulla nella vita. Non posso neanche dire che non c'è lavoro, che il nostro bel paese tanto bello non è o dare la colpa al sistema perché forse,se dovesse passare il mio treno non solo non riuscirei a prenderlo,ma in questa nebbia di domande e pensieri rumorosi non riuscirei né a vederlo passare né a sentirlo fischiare.
Perché non riesco a trovare la mia strada? Perché sento di non esser buona a nulla? Perché non c'è nulla che mi appassiona?A questo proposito Lei lo sa cos'è una passione? io non lo so. So solo che attorno a me la gente evolve e si nutre delle proprie passioni, io socraticamente so solo di non sapere. Lei cosa ne pensa?
Grazie dell'attenzione.
Attendo una sua risposta.
Ania
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Da quanto scrive sembra trattarsi di un disagio psicologico, che per cause non investigabili online, sta dilagando in tutte le stanze della sua psiche.
L' assenza di passioni, interessi, un rallentamento globale, fa propendere per la presenza di qualcosa che non va.

Ha avuto delle delusioni lavorative, amicali, amorose?

Che rapporto ha con la sua famiglia?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile Ania,
come le scrive la mia collega, è difficile rispondere on line a domande tanto nette, senza una conoscenza profonda della persona che le formula. Sarebbe forse importante capire cosa sia successo di significativo nel momento in cui ha perso la voglia di "fare le cose". Lei è molto concentrata sul suo disagio, ma forse una delle soluzioni è quella di allargare la prospettiva, cercando di legarlo ad altri aspetti della sua vita, che ne possono essere alla base.
Le allego un link sull'importanza delle relazioni familiari negli stati depressivi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
Se devo essere onesta non so da quando ho cominciato a perdere interesse per quello che faccio,è stato un processo graduale forse.Fortunatamente ho una bella famiglia,una relazione sentimentale molto importante che dura da otto anni e un nutrito gruppo di amici che frequento dai tempi del liceo.
Non ho avuto significative delusioni in campo amoroso,familiare o amicale,se non qualche amicizia nata e finita come un fuoco d'artificio,ma francamente lascia il tempo che trova,ho i miei pilastri.
Ania
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

leggendo il Suo primo post, credo che il problema sia di natura ansiosa, nel senso che in realtà si sta lasciando prendere dall'ansia e paralizzare da mille paure. Ad esempio la paura del fallimento e di non essere all'altezza:

"Io non potrei mai farlo,non ho quella verve tipica degli attori. Mi sento bloccata e ho paura di non riuscire a far nulla nella vita. "

Ma fino a quando non proverà a fare teatro, Lei non potrà sapere (perchè non lo avrà sperimentato) qual è la verve tipica degli attori che probabilmente non è neppure innata, ma costruita con duro lavoro. Fino a quando si lascerà bloccare dalle Sue aspettative (alte o diverse dalla realtà) le cose non cambieranno.

Inoltre scrive:

"Perché non riesco a trovare la mia strada? Perché sento di non esser buona a nulla? Perché non c'è nulla che mi appassiona?A questo proposito Lei lo sa cos'è una passione? io non lo so. So solo che attorno a me la gente evolve e si nutre delle proprie passioni, io socraticamente so solo di non sapere. Lei cosa ne pensa? "

Perchè ha troppe domande che Le girano in testa e non riesce, probabilmente per via dell'ansia, a mettere ordine.
L'ansia non si manifesta solo con sintomi fisici quali ad esempio la tachicardia, ecc... ma anche con sintomi cognitivi, quali ad esempio il rimuginio, il dubbio, le domande esistenziali senza risposta, ecc...

Ci pensi.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
In effetti lei ha ragione. Ho molte domande nella mia testa e poche, o nessuna, risposta. Ma la mia inquietudine è data da questo, immagino. Non riesco a trovare le risposte perché non riesco a qualificare la mia persona e le mie attitudini. Non so dove focalizzare lo sguardo e non so come mettere ordine.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Le persone ansiose in genere hanno molte domande in mente, ma si tratta di domande ossessive che fanno perdere molto tempo e il bisogno di cercare risposte tradisce l'ansia di base. In altre parole l'ansioso ha molto bisogno di rassicurazioni che, però, non fanno altro che alimentare il problema.

Cordiali saluti,