Non so qual è la mia vera personalità.

Gentili dottori,
cercherò di esporvi brevemente il mio problema.
Sono una ragazza di 23 anni. E' da qualche mese che ho perso me stessa, non so più chi sono. Tutte quelle che prima reputavo essere delle certezze per me, ora non lo sono più.
Mi sono resa conto di aver sempre recitato una parte, senza mai essere veramente me stessa, di aver cambiato continuamente idee, opinioni, modi di fare a seconda delle situazioni, delle persone che avevo vicino. Non ho mai avuto una personalità ben definita, dei valori e delle idee fisse per più di qualche mese. Ho frequentato ragazzi molto diversi tra loro e ogni volta mi adattavo alla loro personalità, convincendomi che anche io ero in quel modo. Ho sempre agito solo per le “apparenze”, preoccupandomi di cosa pensasse la gente della mia vita, se mi reputasse felice o meno. Mi interessava più apparire felice che esserlo davvero.
Ho un terrore spropositato per la routine, per la monotonia, per le relazioni troppo stabili. Quando vedo che fila tutto liscio comincio a domandarmi se sono veramente innamorata di quella persona o no. Non riesco a concepire amore senza sofferenza. Sono portata a vivere la vita in modo melodrammatico, come se fossi in un film diciamo, come se un po' mi piacesse soffrire.
Ho scelto la facoltà universitaria più per il prestigio che ha che perchè mi piacesse davvero, ed ora mi ritrovo fuori corso con più della metà degli esami ancora da sostenere. La facoltà che ho scelto non mi piace ma non ho il coraggio di cambiare, mi sentirei troppo in colpa per avere buttato via tutti questi anni, lo vedrei come un fallimento. Inoltre non ho delle vere passioni, né alcun talento.
Non so chi sono, non so qual è la mia vera personalità perchè mi sono immedesimata in tanti “personaggi”. Ma ora questa cosa non mi piace più, cerco il famoso “centro di gravità permanente” ma non riesco a trovarlo. Continuo ad andare a destra e sinistra senza avere una strada da percorrere. Non so come uscire da questa situazione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

lei ci dice di essersi resa conto da qualche mese di recitare una parte e di adeguarsi alle aspettative degli altri, come se non avesse la sua personalità, ma questo non significa che non sia in grado di capire cosa vuole veramente.
Il problema può essere mettere in pratica quello che corrisponde ai suoi desideri, una volta che li avrà chiariti, perchè significherebbe scontentare o deludere gli altri.

Che tipo di educazione ha ricevuto?
E' stata spronata con insistenza a essere brava e ubbidiente, a fare contenti mamma e papà?
Che immagine di sè stessa le rimandavano i suoi genitori e gli adulti in genere?
Nella sua famiglia l'apparenza conta molto?

Cosa è successo nel periodo in cui ha avuto questa presa di coscienza?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Ho ricevuto un'educazione abbastanza rigida, mia madre è una persona come si suol dire "all'antica". Definisce le mie idee sempre come grilli per la testa e mi tiene con i piedi in terra, dicendomi che è ora di mettere la testa a posto.Prima di frequentare un ragazzo ho sempre chiesto e cercato la sua approvazione. Non mi hanno mai fatto mancare nulla dal punto di vista materiale, ma forse qualcosa dal punto di vista affettivo. Sì, nella mia famiglia l'apparenza conta molto e molte volte ho agito solo per fare contenti loro.

In questo periodo è successo che ho conosciuto il mio attuale ragazzo, una persona che non ha mai dato importanza all'apparenza e al giudizio degli altri. Io non riesco più a capire se anche stavolta sto recitando una parte o se invece è proprio lui che voglio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Definisce le mie idee sempre come grilli per la testa e mi tiene con i piedi in terra"

Direi che questo è un ottimo sistema per svalutare una figlia e portarla a fare quello le si vuole far fare. Non trova?

Se non ha avuto una fase di ribellione adolescenziale potrebbe essere arrivato il momento dello scontro con i suoi, uno scontro costruttivo perchè la porterà a iniziare a costruirsi un'identità autonoma.

Direi che l'incontro con un ragazzo di mentalità differente da quella della sua famiglia non può che essere una grande opportunità per prendere le distanze dai suoi e iniziare a scoprire chi è lei al di fuori della loro sfera di influenza.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Io non trovo il coraggio di cambiare università, mia madre non mi rivolgerebbe più parola. Raramente ci sono stati scontri nella mia famiglia, la tecnica che adotta è quella del non-dialogo, e io sono piena di sensi di colpa.
Sono sempre cresciuta con la convinzione che nella vita tra le cose più importanti ci fossero la carriera, una buona posizione nella società ed economica. Ho frequentato molti ragazzi solo perchè economicamente agiati ed accettati dai miei. Ora non mi riconosco più in queste cose, anzi la penso all'esatto opposto. Non riesco più a capire chi sono veramente e di conseguenza non riesco a capire che fare della mia vita.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
probabilmente il suo ultimo ragazzo ha messo in crisi dei suoi comportamenti acquiescenti.
Se lei dice che la facoltà che sta frequentando non le piace, evidentemente ci sono altre cose che le piacciono, dal momento che riesce a discriminare. Si tratta probabilmente solo di cercarle o forse ritrovarle.
In ogni caso c'è una quota di responsabilità personale nelle scelte di vita che rimane tale; lo psicologo può aiutare però a trovare ed imboccare la strada più giusta.
La stragrande maggioranza degli individui ha una qualche abilità in misura maggiore della media della popolazione, in altre parole eccelle o comunque "è più bravo" della media in qualche settore.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' comprensibile che si senta in uno stato di forte disagio al pensiero di prendere una strada differente da quella che i suoi hanno scelto per lei, se finora non si è opposta loro in alcun modo e ha eseguito tutte le loro direttive.

E' probabilmente arrivato il momento di cambiare, ma questo richiederà non poca fatica se i suoi non le lasciano alcuno spazio nè di manovra, nè di opposizione ai loro desideri.

Sta a lei attribuirsi e riconoscersi il diritto di prendere delle decisioni per la sua vita.

Il fatto che abbia scelto un ragazzo così diverso dai suoi ex, che piacevano tanto ai suoi, indica probabilmente che il processo di cambiamento è già in atto da un po': in caso contrario non si sarebbe discostata dal tipo di ragazzo al quale si è legata in precedenza.
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dopo
Utente
Utente
Io non so come fare per capire cosa voglio veramente e quali siano veramente le mie passioni. Mi capita di vedere un film, di leggere un libro e subito mi immedesimo nei personaggi convincendomi che voglio quel tipo di vita...per poi cambiare nuovamente idea.
Ho sempre cercato il cambiamento, ma ora non ho più...vorrei dei punti di riferimento stabili che definiscano la mia personalità, indipendentemente da chi ho vicino.
Ci sono giorni che ho delle vere e proprie crisi di pianto alternati a giorni che invece sono più decisa e determinata. Comportamento che gli amici più intimi faticano a comprendere e mi hanno spesso definito incoerente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se non ha affrontato nel corso dell'adolescenza il processo di autonomizzazione dai suoi genitori e di costruzione della sua identità è sempre in tempo per farlo, ma si tratta appunto di un processo e quindi di un cammino - anche sofferto - alla scoperta di chi lei è e di cosa vuole.
Di conseguenza non potrà cambiare e capire in qualche settimana, solo perchè le piacerebbe riuscirci.

Le consiglio sicuramente di farsi seguire da uno psicologo in questo cammino.

I suoi amici non sono in grado di capire perchè la questione è delicata e complessa, e oltretutto fino a qualche mese fa lei stessa non si faceva alcun problema per la totale aderenza al modello impostole dai suoi genitori, perciò ora si chiederanno cosa le succede e penseranno esattamente quello che ci ha detto, definendola incoerente.