La coppia vada salvaguardata, come un auto se c'è qualcosa che non va va subito fatto controllare

Salve,
Scrivo dal profilo del mio ragazzo per un chiarimento che forse è meglio chiedere a chi è più saggio di noi.
Sono una ragazza di 26 anni e sto insieme al mio ragazzo da circa 6 anni. Il nostro rapporto tutto sommato non ha grandissimi problemi anche se c'è da dire che abbiamo superato tante piccole crisi insieme.
Dopo un periodo di relativa tranquillità, succede però che torna un difetto che non è mai andato via, ossia lui non accetta il fatto che io sia "troppo"sensibile.
Sono sempre stata una ragazza molto sensibile sin da quando ero bambina anche se con lui ovviamente non potevo portare lo stesso ritmo che avevo prima per superare una cosa che mi aveva fatto male. Lui è un pò più forte e vuole che quando capita una di queste liti più complesse, io dopo anche un pomeriggio su un motivo di discussione (da lui reputato sempre banale, e la cosa mi offende spesso) io debba iniziare da capo a sorridere senza aver riapacificato e trovato una soluzione con lui.
Mi ha spiegato diverse volte che questo atteggiamento l'ha appreso in famiglia, perché quando era piccolo, i genitori nn lo ascoltavano come voleva, spesso i suoi anche se dovrebbero chiudere con una risoluzione chiudono in modo brusco un battibecco e riprendono poi dopo un pò come se nulla fosse successo.
Mi sono sempre chiesta cosa servisse discutere in questo modo, se quando c'è qualcosa che non va sia giusto chiudere gli occhi è andare avanti. Penso che la coppia vada salvaguardata, come un auto se c'è qualcosa che non va va subito fatto controllare e non aspettare che si sfasci per capire che magari il problema andava preso seriamente prima.
Il punto è che lui tendenzialmente fa ciò che gli è stato fatto, sminuisce i problemi degli altri non vedendoli mai importanti ed assumendo un atteggiamento "menefreghista" e talvolta scontroso.
Così dopo un periodo di relativa tranquillità, si c'era qualche battibecco stupido, che va migliorato sicuramente, ci ritroviamo in una discussione un pò più lunga senza trovar un compromesso. Mi ha chiesto chiaramente di non stare male il giorno dopo per ciò che è stato detto nella lite, che non era un problema suo se ciò accadeva perchè lui vuole chiudere tutto la sera stessa, io invece non so quanto tempo occorra talvolta per capire se la cosa mi faccia ancora male.
Ho chiesto un compromesso, ma mi ha risposto che l'unico che gli veniva in mente era quello è quello di chiudere tutto la sera stessa (cioè non stando male io il gg dopo), io invece non so se sarei stata male per piu di un giorno o meno, ma lui solo al pensiero "del giorno dopo" sembra sia scocciato.
So che la sensibilità è un grande difetto ma io proprio sono incapace di farlo, sono debole e talvolta ripenso alle frasi e non ho la forza di superare tutto senza aver risolto nulla, mi da di cosa insensata.
In effetti vedendo lui, rivedo molto i suoi..
Chiedo a voi quindi quale sarebbe secondo il vostro pensiero, il compromesso piu giusto per noi.
Vi ringrazio tanto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei e il Suo fidanzato state insieme da molto tempo, ma forse in questi anni non avete ancora imparato a gestire le situazioni e i conflitti, nel senso che apparentemente entrambe le posizioni mi sembrano sensate, sia la Sua (cioè di chiarire) sia quella del Suo fidanzato, cioè di mettere da parte e andare avanti.

Dico questo perchè è importante sia conoscere e farsi conoscere, quindi esprimere che cosa non va, ma senza esagerare, quindi -una volta che il conflitto è stato gestito- mettere davvero una pietra sopra.

Che cosa nello specifico non funziona secondo Lei?
Di che tipo di aiuto avreste bisogno a Suo modo di veder le cose?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Certo ha pienamente ragione, "dopo che il conflitto è stato gestito", non voglio esagerare ma semplicemente siamo due poli opposti. Io tendo a parlare per trovare una soluzione, lui non ama parlare ma fa determinate offese (con linguaggi osceni che io non uso per la mia educazione) e poi crede che uno debba riprendere la propria vita ordinaria come se nulla fosse successo.
Quando poi capita a me di sbagliare qualcosa con lui, c'è da dire che lui parole non le dice, ma può stare in silenzio il giorno successivo facendo pesare più di un intero dialogo la cosa.
Vorrei più coerenza, perché se mi chiede delle cose dovrebbe anche saperle fare a sua volta nelle medesime situazioni.
Di sicuro alla base degli psicologi dissero che doveva impare a parlare di più, ma con tutti, quando c'è un problema lui tendenzialmente scappa e poi magari si ritrova spesso a risolvere tante piccole cose tutte insieme.
Io prima ero così, dopo diverse esperienze ho provato a cambiare, parlo subito quando c'è qualcosa che non va nei momenti di tranquillità, a differenza sua che inserisce ciò che si è tenuto segretamente per sé, nelle discussioni un pò più accese.
Così facendo mi distoglie l'attenzione dal motivo della discussione, mettendo tutto insieme, facendo un minestrone, in cui mi ci ritrovo poi anche colpevole per giunta talvolta. Perché spesso fa ricadere la colpa sugli altri, lo riconosce come suo tipico atteggiamento.
In ogni caso la mia sensibilità so bene che va moderata, devo chiedere meno da me stessa, stare meno male quando qualcuno mi dice qualcosa o mi offende. Vorrei migliorare, sarò bloccata evidentemente se non ci riesco.
Mi dica lei cosa fare e tenterò di farlo.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non ho capito se siete già stati da uno psicologo in passato...
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dopo
Utente
Utente
Io ci sono stata seguendo il suo consiglio. Lui ha avuto giusto qualche consulto di pochi minuti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Che cosa è emerso da quei colloqui?
Come mai il Suo ragazzo ha fatto un colloquio di pochi minuti?