Che sia depressione?

Buongiorno,
non so neanche da dove cominciare,la situazione non riguarda me ma mia madre.
Quasi due anni fa abbiamo subito un gravissimo lutto,inaspettato e che ci ha strappato chi amavamo in 3 giorni.
Poi,dopo che sembrava che la pace fosse tornata in famiglia,la sorella di mia mamma ha deciso di tagliare i ponti con noi,in modo definitivo,senza nessun motivo (perchè noi,oltre ad accoglierla in casa nostra per quasi un anno e darle tutto l'amore del mondo,non abbiamo fatto niente di male),mia mamma è così caduta in una..."depressione"? Non lo so,sta di fatto che adesso dice che odia il mondo intero,piange e piange sempre,sempre,sempre.
Si confida solo con me,piange e piange dice di non avere stimoli,di essere sola,che la sua vita è stata sempre e solo un dramma.
Io l'ho ascoltata sempre,ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato ieri pomeriggio,stavamo tornando dal mare dove eravamo andate per una passeggiata (e lei,anche in quel pomeriggio ha pianto sempre)...insomma dicevo,in macchina mi è venuta la "brillante" idea di mettere una canzone vecchia venezuelana che ha segnato la sua infanzia ed anche la mia e lei è scoppiata in un pianto rumoroso,mai avevo sentito piangere una persona così...ha perso la fiducia in tutto e tutti,non si fida neanche di se stessa...e questo malessere me lo sta trasmettendo,di psicologi,di aiuti,non ne vuole sentir parlare...cosa fare?
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, è lodevole il suo richiedere aiuto per sua madre. Da quanto descrive e viste le contingenze del cambiamento occorso in sua madre, potrebbe trattarsi di una depressione reattiva, ma quanto le dico dovrebbe essere preso con "le pinze", anche perchè non è possibile fornire dei consulti per delega.
Per quanto sua madre non voglia sentir parlare di "psi", credo che solo un professionista nel settore possa veramente aiutarvi, da sola credo sia alquanto difficile apportare dei cambiamenti, anzi, da quel che racconta, è possibile che la situazione di sua madre possa far precipitare anche lei in una condizione di stress patogeno.
Accade spesso che chi ha un problema non voglia riconoscerlo o non si fidi di esperti esterni, ma convincerla sulla legittimità di farsi vedere ed ascoltare da qualcuno credo che sia l'unica soluzione al vostro caso...

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottore,
mentre le scrivo la risposta sono qui a piangere,perchè sono stanca.
Io e mia mamma siamo una cosa sola,la vita ci ha portato a diventare così unite.
Troppi dispiaceri e troppe delusioni,io faccio il possibile per renderla felice,tra noi due i "ti voglio bene" e i "mi manchi" sono d'obbligo,si figuri che è capitato che sono dovuta stare fuori per qualche giorno e al ritorno sembrava che non ci vedessimo da anni!
Mia mamma è la mia vita e lo sarà sempre,l'episodio di ieri (del pianto in macchina) è stato straziante e mi sento in colpa per aver messo quella canzone venezuelana,che riassume la sua e la mia d'infanzia,un'infanzia che mia mamma descrive come "Il paradiso,gli anni dove mi sentivo davvero protetta,sapevo che non mi poteva succedere niente". Mio padre è una persona buona,anzi,troppo buona,ma è sempre nervoso per lavoro e cosa varie,quindi mia madre la ascolta poco ed il loro rapporto è deteriorato.
Per la questione dello psicologo proverò con le giuste cautele a proporle un incontro,ma nel mio piccolo,come posso fare?
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, è molto importante che si rivolga ad un professionista per quanto da lei riferito.
Il fatto che viva con cotanto strazio ciò che accade a sua madre, ahime non è d'aiuto a nessuno dei due, anzì rischia di farvi collassare entrambe.
Il fatto suo padre sia latitante nelle questioni di sua madre è ulteriormente significativo del fatto che lei non può prendersi tutto il carico della situazione.
Comprendo che sentirsi impotente vedendo soffrire un proprio caro è un'esperienza invivibile, ma purtroppo semmai dovesse trattarsi di depressione (spero proprio di no) la cosa non sarebbe risolvibile solo con l'affetto e le cure familiari da lei offerte, per quanto siano encomiabili ed utili.
La depressione è per antonomasia uno sganciamento dall'altro, un sentirsi inutile e in colpa, incapace, perdendo il sentimento della vita e della prorpia efficacia personale a dispetto di quanto possa accadere all'esterno di bello o di brutto(trattasi, infatti, di una psicosi, per cui la credenza X è invincibile ai dati di realtà o all'altrui giudizio, che va trattata non solo a livello psicoterapeutico ma anche farmacologico in quanto può dipendere anche da disfunzioni organiche).
E' una condizione di una certa gravità per la quale non basta una "pacca sulle spalle" o una semplice rassicurazione o un consiglio.
Ovviamente, non so se ciò sia ciò di cui soffre sua madre e solo una consulenza diagnostica con uno specialista può deciderlo.
L'unico suggerimento che sento di poterle dare per aiutarla è di farla vedere da uno specialista, magari sua madre potrebbe prima parlarne con il medico curante per poi essere indirizzata altrove.
Se non riesce a cambiarla e quindi si sente impotente è proprio perchè è veramente difficile intaccare le convizioni ed il sentimento che ne sono alla base
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Utente
Utente
Non so cosa dire...
In primis,grazie,davvero.
In secondo piano,io provo a farle cambiare idea sullo psicologo e vediamo di provare a risolvere tutto ciò,un caloroso saluto e grazie davvero!
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
Grazie a lei. In bocca al lupo...
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Utente
Utente
Carissimo dottore,
la volevo aggiornare sulla situazione.
Ho provato a parlare con delicatezza e a proporle un incontro con uno specialista ma niente! Come parlare con un muro!
Oggi poi! Nervosa come non mai! Non voleva nessuno intorno e mio padre infastidito se ne è andato.
Io invece,zitta,non ho detto niente perchè so che ha sempre questi momenti.
Non so cosa fare.
Cordiali saluti.
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, per quanto possa apparirle strano o cinico ogni sintomo porta con sé un condizionamento nelle relazioni.
Accade che, senza volerlo coscientemente, chi soffre o sta male con il proprio stato induca gli altri a comportarsi o non comportarsi in un certo modo.
Si tratta del cosiddetto vantaggio secondario del sintomo per cui chi sta male ottiene dagli altri e soprattutto dal contesto familiare determinate risposte più o meno favorevoli.
Nel suo caso, mi sembra che lei, a causa delle condizioni di sua madre sia stata costretta a porsi in una posizione d'aiuto, diciamo quasi materna mentre suo padre ha scelto di defilarsi e di disimpegnarsi rispetto alla delicata situazione di sua madre.
Credo che queste dinamiche non siano funzionali e portino solo ad un loro rinforzo.
Sua madre soffre ma non vuole essere aiutata tuttavia si aspetta da lei un accudimento sostitutivo che non vuole ricevere altrove o che non ottiene da chi dovrebbe.
Non si offenda, ma a mio avviso si è instaurata una tipologia interattiva non del tutto produttiva, nonostante tutto l'amore ed i buoni propositi da lei profusi.
In questi casi solo un supporto esterno o una variabile interna al sistema familiare, capace di apportare dei cambiamenti, può smuovere qualcosa.
In altri termini, o sua madre si fa aiutare da un terapeuta o lei dovrebbe modificare il suo atteggiamento per spostarla dalla sua posizione.
Capisco che ciò non è semplice
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Utente
Utente
Dottore,
e allora io non so che fare.
Stamattina e ieri pomeriggio era nervosa e mi ha detto cose che non stavano ne in cielo ne in terra! Tant'è che mi sono stancata e tipo oggi non ci siamo parlate molto!
Una sua amica mi abbraccia e mi dice "Falle forza" si si certo,la cosa più naturale del mondo!
Mio padre e mia madre? Bah,non sono molto affiatati,no anzi non lo sono per niente.
E quindi non si aiutano a vicenda...
Io sono da sempre stata una ragazza troppo responsabile,mi sono sempre fatta carico di tutto senza problemi,amo le responsabilità,tutti mi dicono "La ragazza da sposare!" sono sempre stata una "mamma" ecco...
Ma tanto,dottore,del terapeuta non se ne parla,non ne vuole sapere,come dovrei comportarmi con i suoi attacchi di nervosismo?
Grazie mille e buon week end!!!
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, da quanto ha descritto i problemi di sua madre hanno radici che non dipendono da lei.
Per quanto si sforzi di aiutarla le cause permangono.
Il rapporto di sua madre con suo padre è significativo e fonte di insoddisfazione.
Per quanto sia attaccata a lei non può riuscire a colmare i suoi vuoti che hanno origine altrove.
Il fatto che sua madre non voglia rivolgersi ad un terapeuta, tra le vari e motivazioni potrebbe dipendere dal non voler cambiare e dall'accettare la situazione così com'è.
In tal caso, oltre a quanto già sta facendo per lei, credo sia molto improbabile che possa fare di più.
Se chi sta male decide di non voler cambiare nessuno può fare nulla.
Il modo in cui si è comportata oggi con lei, a mio avviso, crea una discontinuità che col tempo potrebbe essere proficua affrancandola dal ruolo di figlia da cui ci si aspetta sempre conforto per la propria infelicità e che, da un certo punto di vista, potrebbe rinforzare in sua madre un atteggiamento arrendevole e 'capriccioso'.
Purtroppo non sempre per far cambiare l'altro è necessario essere ai suoi ordini e richieste, anche se l'amore ci spinge a ciò
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Utente
Utente
Caro dottore,
con grande felicità le annuncio che mia madre ha deciso di fare un incontro con uno psicologo consigliatole dal nostro medico di base!
Ieri,eravamo andate dal dottore di base per una mia visita,ma alla fine il dottore le ha chiesto come andavano le cose (lui è al corrente delle tragedie familiari che ci hanno colpito) e il dottore ha anche potuto tastare con sue mani che mia madre è dolorante in tutto il corpo proprio a causa della sua situazione depressiva ed in più il medico mi ha detto che se mia madre dovesse ancora avere una ricaduta delle sue di chiamarlo (anche di nascosto) al fine di intervenire!
Si è data una settimana di tempo,se in questa settimana non migliora di sua volontà,si passa allo psicologo!
Ed ora,finalmente,possiamo canticchiare con un pò di felicità in più quella bella canzone del bello e caro Venezuela che ci ha fatto versare tante lacrime!
"Soy el ladron de tu amor,yo se bien que no estaras cuando me vaya,y aunque te duela mas,aprende de esto...que quien te hace llorar,es quien te ama..."
Grazie di tutto perchè anche grazie ai suoi consigli siamo arrivati a questi traguardi!!
Saludos!