Spesso mi sento sull'orlo di un esaurimento nervoso

Buongiorno.

Chiedo gentilmente un consulto riguardo ad uno stato d'ansia che mi turba profondamente, magari può essere d'aiuto anche ad altri utenti.

Sto concludendo dopo anni fuori corso gli studi universitari in ingegneria e ogni giorno soffro di tremendi attacchi d'ansia, soprattutto di recente. Mi vengono le lacrime agli occhi, indipendentemente da dove mi trovo e ci metto un po' per riprendermi. Non dormo bene alla notte, sebbene faccia sport regolarmente e abbia giornate intense che mi stancano e mi portano al sonno.
Purtroppo mi sveglio al mattino già turbata.

Preciso che ho iniziato la facoltà con somma difficoltà. Sebbene sia sempre stata una brava studentessa, i miei studi non preparavano affatto a quel tipo di percorso universitario. Per cui ho sempre fatto fatica e questo un po' mi ha logorato con il tempo. Per il resto ho sempre avuto stati d'ansia legati agli esami e allo stress universitario. Credo sia decisamente comune, se si affrontano le cose seriamente!

Negli ultimi due anni però (fuori corso) mi sembra che la situazione sia decisamente peggiorata.

In primo luogo perchè andando fuori corso si affronta lo studio in maniera autonoma, ognuno segue i suoi ritmi e spesso ci si trova da soli con il libro e diciamo che mi sono un po' isolata dal resto del mondo.

In secondo luogo vivo fuori sede e gli amici che mi sono fatta all'università ormai se ne sono andati, dato che hanno concluso gli studi, mentre gli amici del liceo li vedo di rado ed è una compagnia che si sta sgretolando (per varie ragioni di cui non entro nel merito).

Infine non esco con un ragazzo da anni ormai (ho avuto una bruttissima storia finita con schiaffi e insulti anni fa) e anche questo alla lunga è un problema. Capita che mi veda con qualcuno ma non è mai nulla di serio, nè di fisso e a volte avrei bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e volesse anche bene, perchè la mia famiglia è lontana e ci sono momenti in cui questo tipo di figura mi sarebbe di grande aiuto. Ma ho come la sensazione (e in alcuni casi la certezza) di apparire una fallita agli occhi dell'altro sesso e per questo non posso sperare di avere una relazione solida e stabile, almeno per ora.

Per tutti questi motivi mi sento sola e disorientata. Non so se proseguire e prendere una specializzazione e l'ingresso nel mondo del lavoro mi spaventa perchè ci ho messo tanto per fare decisamente MALE una facoltà che però, sì ecco, vale anche tanto. Ma fare male una cosa che vale non aiuta a trovar lavoro.

Non provo più entusiasmo per nulla, non faccio più alcun tipo di attività/viaggio (cose che ho sempre fatto), esco di rado e ho continui sbalzi d'umore durante il giorno che non riesco proprio a controllare.
Eseguo regolarmente gli esami del sangue e sembra che vada tutto bene ma io mi sento male, sono proprio logorata a pezzi. Durante il giorno sento i muscoli intorpiditi dallo stress e francamente non vorrei che questo stato di ansia si mutasse in problemi fisici più seri. Non so cosa fare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

il passaggio dallo studio universitario al mondo del lavoro è difficile per la maggior parte degli studenti, ma se si accompagna anche ad altre perdite (reali o simboliche) la situazione si complica e risulta più difficile da affrontare.

Il bilancio che lei sta facendo della sua esistenza attuale è piuttosto negativo e penso che si senta un po' mancare la terra sotto i piedi, se ha l'impressione che tutto quello che faceva parte della sua realtà fino a poco tempo fa stia adesso scomparendo.
Ci parla infatti di ex compagni di studio che hanno finito prima di lei e se ne sono andati, di una compagnia di amici nel suo luogo d'origine che si sta sgretolando e anche del suo percorso di studi che sta finendo (almeno per quanto riguarda la laurea triennale): tutto questo configura un momento di forte cambiamento che immagino la renda insicura e la porti a chiedersi se in futuro sarà in grado di sostituire quello che sta per perdere con qualcosa di altrettanto significativo.

Se anche in precedenza ha avuto la tendenza ad essere un po' più ansiosa della media è comprensibile che affrontare tutti questi cambiamenti, che la portano alla presa di coscienza del fatto che il tempo passa e lei è ormai un'adulta, la metta a dura prova.
Consideri inoltre che in questo periodo dell'anno i quadri ansiosi subiscono un peggioramento e questo incide sicuramente sul malessere che riferisce:
http://www.serviziodipsicologia.it/lansia-si-risveglia-in-primavera/

Ha pensato all'opportunità di fare qualche colloquio con uno psicologo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
l'università è mondo molto stressante. Il percorso lungo e che non assicura certezza di sbocchi, può essere fonte di frustrazione.
Inoltre è possibile che lo scoraggiamento derivi dal suo "bisogno di far bene" (ansia da prestazione) che è estremamente limitante.
Forse sarebbe opportuna una consulenza di persona, anche per cercare di comprendere, da dove derivi e come si è strutturata la visione negativa di sé di cui ci parla.
Non aspetti troppo, il "fai da te", alla lunga può peggiorare le cose.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Grazie. Due pareri nel giro di poche ore. Siete veramente gentili e disponibili.

Le difficoltà universitarie mi hanno fatto soffrire a lungo e quella storia finita male anche. Tutto questo mi ha in qualche modo cambiato, credo sia abbastanza normale e comune a chi ha intrapreso esperienze simili alle mie.

Quello che non trovo normale è l'aver perso tutta una serie di cose e non averla rimpiazzata con niente.
E' come se le cose non fossero cambiate, ma se ne fossero solo andate.

A volte mi chiedo davvero come si fa a provare entusiasmo per qualcosa, perchè non me lo ricordo più.
Sono intrappolata nella facoltà sbagliata e anche se pian piano ne sto uscendo sono comunque intrappolata per la vita in un imbuto in cui chiunque è più capace di me.
Mi è stato anche palesemente detto che non avrò futuro nel settore per cui ho studiato.

Come ci si può sentire dopo anni di sacrifici davanti a considerazioni simili?

Grazie di nuovo per le risposte così celeri e sì, tengo in considerazione la possibilità di parlare con qualcuno.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Sono intrappolata nella facoltà sbagliata e anche se pian piano ne sto uscendo sono comunque intrappolata per la vita in un imbuto in cui chiunque è più capace di me.
Mi è stato anche palesemente detto che non avrò futuro nel settore per cui ho studiato."

Non so se tutto questo sia realistico o se faccia piuttosto parte di una visione eccessivamente negativa della realtà, influenzata dalla sensazione di non riuscire a rimpiazzare ciò che perde con dell'altro: parlarne con qualcuno potrebbe aiutarla a riconsiderare aspetti della situazione che le sfuggono e ad affrontare diversamente le difficoltà oggettivamente presenti.

Un caro saluto,
[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Sì forse mi sto autosuggestionando perchè le cose cambiano in fretta e so quel che lascio/ho lasciato, ma non so quel che trovo.

Grazie a tutti.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Più che di "autosuggestione" parlerei di angoscia per il fatto che sta perdendo una serie di cose, ma non si sente nella posizione di riuscire a sostituirle con nuovi investimenti emotivi.