Relazione a distanza

Salve a tutti,
è la prima volta che scrivo su MEDICITALIA.
Sono arrivata ad un punto di esasperazione e cerco consiglio ovunque posso.
Sto vivendo una relazione a distanza da circa un anno con un uomo che, per motivi di studio, è dovuto partire per la Spagna. Ci dividono quindi più di 1000 km.
La nostra storia è iniziata due anni fa nella stessa città, ed è proseguita in modo naturale e spontaneo grazie al sentimento che ci lega. Da quando è partito lui ha messo subito in chiaro che non sarebbe stato come prima, che non avrebbe potuto (concretamente) darmi le attenzioni che un tempo mi dava... e così è stato.
Riusciamo a vederci una volta ogni due mesi (in media) e ci sentiamo poco avendo due vite diverse e a tratti incompatibili. Ogniqualvolta ci vediamo passiamo dei momenti meravigliosi, pensiamo al nostro futuro insieme..insomma ci chiudiamo in una bolla di utopie e desideri. Entrambi pensiamo di aver trovato la persona giusta, la cosiddetta "anima gemella" per quanto banale possa sembrare. Ci amiamo in un modo poco convenzionale, sentiamo di essere l'uno parte dell'altra senza dovercelo ricordare in continuazione, non abbiamo bisogno di promesse o di dichiarazioni in grande stile. Ed è qui che la cosa mi fa impazzire. Pur amandoci così tanto lui non riesce a lasciarsi andare totalmente. Viviamo dei momenti di incertezza causati da dei suoi comportamenti per così dire "freddi" e che lui giustifica dicendo che "a volte pensa a quanto possa essere difficile la nostra relazione e che al fatto non vuole limitarmi nè con altri uomini nè nella mia vita di tutti i giorni". Lui appunto ha sette anni più di me e ha paura di farmi crescere troppo in fretta chiudendomi in una storia difficile. Lui tornerà in Italia solo tra 5 anni e io non posso in nessun modo trasferirmi in Spagna prossimamente.
Non so che fare a questo punto.
Mi sveglio a volte con la voglia di chiudere questo capitolo e di guardare oltre, ma poi rifletto per 1 minuto e penso che potrei pentirmene amaramente.
Ho paura che se chiudessi e di conseguenza me ne pentissi, lui non tornerebbe mai da me, ma anzi mi darebbe ragione nell'interrompere questo rapporto.

Forse mi sono dilungata troppo, ma non sono riuscita a rendere la storia più sintentica e meno complessa.

Grazie a chiunque cercherà di consigliarmi nel bene o nel male.

Saluti
Giulia.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile ragazza,
le relazioni a distanza possono essere complicate da sostenere. La distanza spesso porta ad ingigantire i problemi e ad alimentare fantasie negative.
In questo caso sembra che il suo compagno nutra gli stessi dubbi che ha lei: "Come possiamo costruire il nostro futuro insieme se per i prossimi 5 anni ci vediamo due volte al mese?".
Lei sembra rimproverare il suo uomo per le stesse insicurezze che ha lei.
Purtroppo non ci sono strategie per cambiare una "realtà" alla quale possiamo soltanto adattarci.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Mori, innanzitutto grazie della risposta immediata. "Lei sembra rimproverare il suo uomo per le stesse insicurezze che ha lei."
La sua considerazione è illuminante.
Secondo lei queste insicurezze, che entrambi abbiamo, sono "croniche"? L'unico modo per eliminarle è chiudere questa relazione?
Io spesso cerco di organizzare dei weekend per andarlo a trovare, ma sono ben due volte che cerca di cambiare discorso. Dice che vedermi per 2 giorni potrebbe farlo stare peggio di prima.

Saluti



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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" non siamo mai così provi di difese, come quando ci innamoriamo" scriveva il buon vecchio Freud .

Gentile ragazza,
Ci sono coppie vicine di corpo e distanti di cuore, altre vicine di cuore e distanti di corpo....
Cosa dirle?
Non so, scelga lei.....la risposta già la conosce meglio di noi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Attivo dal 2014 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Buona sera Giulia.
La storia che descrive è sicuramente molto delicata, coinvolge più dimensioni, relative alla dimensione di coppia, alla fiducia nell'altro, la difficoltà di prendere decisioni, il processo di crescita personale e di coppia.
Nella descrizione di ciò che vive e nel significato che da alla sua storia e alle emozioni che prova trovo simbolica ed indicativa una frase: “Ho paura che se chiudessi e di conseguenza me ne pentissi, lui non tornerebbe mai da me, ma anzi mi darebbe ragione nell'interrompere questo rapporto”.
Partendo da questa frase provo a rileggere la sua richiesta, isolando dei momenti specifici:
La relazione inizia due anni fa, ma è da un anno che è iniziato il tormento della distanza, a quest'altezza sottolinea come il suo partner sia dovuto partire per motivi di studio, che ha sottolineato per tempo che cosa sarebbe potuto accadere, che “concretamente” non avrebbe potuto continuare come prima e che così era stato.
In un secondo momento segnala un'altra reale fonte di disagio per lei, la freddezza del suo partner, ma subito dopo cita le sue stesse parole che danno una giustificazione nobile a quella freddezza: il timore di limitarla, non solo nella quotidianità ma addirittura in eventuali altre storie con altri uomini che giocoforza si sta negando.
Subito dopo emerge la sua indecisione tra fare scelte drastiche e pentirsi, e, infine, arriva la frase che come le ho detto molto mi ha colpito: Se chiudessi,e di conseguenza me ne pentissi, lui non tornerebbe ma anzi approverebbe.
Una frase che si struttura almeno in due momenti, nella prima parte lei già preannuncia come automatico e scontato il pentirsene, se faccio x, di conseguenza sarà y. E' così sicura che se lo facesse si pentirebbe? Nella seconda parte della frase emerge la risposta che si da: lui, nonostante potessi pentirmene, non tornerebbe indietro, anzi direbbe che è la cosa giusta. Alla luce di questo sembra che il suo partner rimanga con lei finchè non lo lascia, un punto sul quale la invito a riflettere. Condivido il Dottor Mori quando le dice che sembra addebitare al suo partner i suoi stessi timori, e soprattutto che le storie a distanza sono di concreta difficoltà, aspetti sui quali mi sembra di intravedere più di quel che dice: lei, tra le righe, addebita al suo partner le difficoltà che vivete, ma al tempo stesso lo giustifica (studio; evento preannunciato; non vuole limitarla). Infine vorrebbe chiudere, ma ciò che la frena è pentirsene.

Gentile Giulia, in un territorio delicato come quello che ha descritto risposte giuste in maniera oggettiva raramente ne esistono, ma sono quantomeno consigliabili le analisi delle modalità e dei contenuti che utilizziamo per raccontare la nostra storia, a volte il modo in cui facciamo le domande ci può aiutare a capire quali pensiamo che siano le risposte.
Non si responsabilizzi troppo, e non faccia lo stesso con l'altro, correrebbe il rischio di perdere il senso di ciò che vive e ciò che vuole, si chieda soltanto se sta bene e se, in alternativa, ha la pazienza e la voglia di attendere per una soddisfazione di coppia più grande. Se si rispondesse di si allora vada avanti, ma se sentisse dentro di se di voler concludere la sua relazione non credo che il freno possa essere il non ritorno del partner qualora un domani se ne pentisse.

Mi faccia sapere come va,
buona fortuna.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Cosco le rispondo riprendendo proprio ciò che ha scritto la Dr. Randone:
"Ci sono coppie vicine di corpo e distanti di cuore, altre vicine di cuore e distanti di corpo". E' proprio questo che fino ad ora mi ha spinto a mantenere il rapporto e a volte ad "ingoiare rospi" senza far trasparire disagio. Io credo davvero nella relazione che ho intrapreso con quest'uomo, credo che dopo la tempesta e le difficoltà ci sarà finalmente un momento di quiete. Ma purtroppo non so se riesco effettivamente a sopportare le suddette difficoltà. Io assimilo questa situazione al mio percorso di laurea. Studio ingegneria (e per fortuna ho quasi finito) e ho lottato con tutte le mie forze per abbattere muri che a volte, non nego, ho pensato fossero invalicabili. Ciò che lei ha scritto è ciò che la mia coscienza mi dice da tempo: "sembra che il suo partner rimanga con lei finchè non lo lascia". Lui è effettivamente convinto dell'importanza della nostra storia, ma allo stesso tempo mi ripete, quando iniziamo a discutere, che questo è il massimo che possiamo ottenere da una storia a distanza, che non possiamo sperare in qualcosa di sereno, purtroppo.
Il mio "ingoiare rospi" sta diventando però esasperante essendo una persona molto ansiosa, colpita, a volte, da tremendi attacchi di panico (per una serie di motivi non necessariamente legati a questa relazione).
Ciò che ha scritto riguardo ad un eventuale pentimento...beh, non posso che trovarmi d'accordo. Proprio perchè credo molto in questa relazione, sono quasi certa di pentirmene. E' come se considerassi il lasciarlo solo un lenitivo temporaneo. O forse, dentro di me, penso "ora lo lascio, vediamo la sua reazione", sperando in un miglioramento, in un suo atteggiamento più presente e nel superamento di quei momenti di incertezza.
Io non vorrei mai lasciarlo, ma è come se lui mi stesse portando a prendere questa decisione per entrambi.

Grazie mille a tutti.

[#6]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
la relazione di coppia per crescere ha bisogno di reciprocità e di progettualità,in questo caso entrambi gli aspetti sembrano essere carenti, il suo ragazzo ha in un certo senso "messo le mani avanti" prima ancora di partire e ora tutto quello che sa dirle è di mettere la vostra vita in "stand by" per i prossimi cinque anni.
Le sue reazioni di ansia sono un segnale di disagio che non andrebbe ignorato nè da lei nè dal suo partner.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Ho lasciato il mio ragazzo poco fa.
Penso che il mio essere "codarda" chiudendo questo rapporto possa ridarmi serenità e chissà...meno dubbi e ansia.
E' stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto, non si vorrebbe mai lasciare la persona amata.
Da un lato spero che torni, il prima possibile; dall'altro vorrei non sentirlo più così da consumare l'affetto che provo per lui.

Grazie a tutti coloro mi hanno risposto e consigliato.

Saluti

Giulia.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Io credo invece che c'è voluto molto coraggio perché non era una scelta facile, le auguro di diventare meno severa con sé stessa, così potrà individuare più chiaramente la direzione da scegliere per realizzare le sue aspettative.