Dipendenza da mancanza di punto di riferimento

Quando avevo 13 anni ho perso mio papà da un girono all altro per un incidente stradale. Per i primi tempi (primi anni) non avevo evidentemente realizzato la cosa .. Solo con la mia prima storia seria l'ho fatto perchè sentivo che una figura maschile Importante sarebbe potuta andarsene ancora. Questa storia è finita dopo tre anni. Ora mi ha appena lasciata il Mio ragazzo e con lui pensavo di aver trovato quello giusto, ho detto segreti e paure legate alla figura di mio padre che nemmeno nell altra storia avevo raccontato ... Pensavo davvero di aver trovato la persona giusta; evidentemente non è stato così perchè si è rivelato una persona immatura incapace di prendersi le sue responsabilità appena la cosa diventava più seria e reale. È finta da un po e l'altro giorno mi è ricomparsa una crisi che da 2/3 anni non avevo più . Ora ho paura che se m sono aperta così tanto con questo ragazzo e non è andata bene, io non possa aprirmi più con nessun altro perchè mi tratterebbe così e di soffrire così tanto ancora per una persona non m va. È come se avessi affrontato un secondo lutto perchè ho perso 10 Kili per questa cosa, avevo riposto tutto e rivedevo molto di mio papà in lui dato che tendo ad attaccarmi molto alle persone. Ho pura che non riuscirò più ad aprirmi così tanto o a stare così con una persona per paura che entri troppo nel mio provato e possa soffrire così ancora. E non penso che lo potrei reggere di nuovo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza, lei ha fatto una similitudine a mio avviso molto corretta, ossia ha paragonato una perdita importante come quella di un genitore con la fine di una relazione affettiva.

In realtà le cose possono essere sovrapponibili e spesso la fine di una storia sentimentale, proprio come un lutto ha bisogno di essere elaborata e "metabolizzata".

Lei è molto giovane e nella sua vita avrà l'opportunità di incontrare molte persone, ma dovrebbe mettere da parte le sue frustrazioni, perché ogni relazione è diversa dalle altre, proprio perché diverse sono le persone.

Si prenda del tempo per riflettere su questo lutto, la sofferenza è parte della separazione (da suo padre, dal suo ragazzo ecc.) e bisogna semplicemente accettarla, questo per evitare che si sedimenti dentro di lei e che in un futuro possa compromettere quanto di bello e gratificante lei possa trovare nell'altro (qualcun'altro diverso da suo padre).





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
è davvero molto duro accettare la delusione delle proprie aspettative, specialmente se sono così totalizzanti, però proprio questo aspetto dovrebbe farti riflettere sulla possibilità di apprendere da questa esprienza qualcosa su di te: è possibile che il processo di elaborazione del lutto per la perdita di tuo padre si sia come "interrotto" con l 'inizio della relazione affettiva, nella quale tu hai cercato di soddisfare quei bisogni affettivi che trovavano gratificazione nel rapporto con tuo padre.
Ora la rottura del fidanzamento ti ha fatto sentire di nuovo abbandonata e così é emersa la paura di essere così vulnerabile e quindi il desiderio di chiederti in te stessa per proteggerti.
Spero di averti offerto uno spunto di riflessione è importante che tu ci abbia scritto, perché non hai lasciato che la diffidenza ti chiudesse in "gabbia".

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille ad entrambi siete stati esaurienti e dettagliato .. Il mio paragone e le poche cose che sono riuscita a collegare della cose sono dovute al mio studio (scienze dell'educazione) il quale mi insegna a scavare nelle cose e dare importanza ai sentimenti ed elaborare un eventuale perdita ... Il problema è che quando ti ci trovi in mezzo ti senti annullata e con davvero poca voglia di fare le cose. Davvero magari ho smesso di chiedermi i vari "perchè" nel momento in cui pensavo di aver trovato la persona giusta ma ora mi sembra davvero lontana e difficile l possibilità che io stia di nuovo così bene. Sono quasi arrivata al punto di aver paura ad essere felice per paura che poi soffra ancora così tanto. È orribile e non vedo l'ora di uscire da questa situazione... Vorrei arrivare a sorridere e vedere sulla faccia della bella persona del mio ex (ironico) una smorfia di dolore misto a rimorso e a "che cavolo ho fatto" ... Sarebbe gratificante per la mia autostima.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
La sofferenza che sta provando non è un nemico da evitare, ma un'opportunità di completare il processo di elaborazione del lutto che le consentirà di vivere in modo più gratificante e funzionale le eventuali future relazioni affettive.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..una smorfia di dolore misto a rimorso e a "che cavolo ho fatto" ..<<
questo è un bisogno di "risarcimento affettivo" tipico di chi ha subito una frustrazione, di chi è stato lasciato insomma.

>>Sono quasi arrivata al punto di aver paura ad essere felice per paura che poi soffra ancora così tanto.<<
questo dipende da lei e non dall'altro eventuale partner. Il timore di soffrite allo stesso modo è legato alla messa in atto dei medesimi meccanismi disfunzionali che ha adottato in precedenza. Se vuole evitare di soffrire "troppo" deve cambiare la sua visione dei rapporti di coppia, come scrive la Collega, forse le sue aspettative sono eccessivamente totalizzanti e "riparatorie".






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dopo
Utente
Utente
Quindi il consiglio è elaborare il tutto e dare spazio a me stessa coi miei tempo senza forzare le cose ... Ora sto bene così da sola e l'idea di un altra persona accanto a me mi fa mancare l'aria perchè appunto, ho vissuto la mia storia troppo a pieno forse, totalizzante perciò.
Grazie del sostegno e dell aiuto .. Le vostre risposte me le salvo sul telefono così da riguardarle quando ho momenti grigi. Però tra il dire e il fare c'è una bella differenza! Speriamo passi presto e che il mio "risarcimento affettivo" arrivi
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Quindi il consiglio è elaborare il tutto e dare spazio a me stessa coi miei tempo senza forzare le cose..<<
questo sarebbe ottimale.
Si può anche stare da soli per un periodo, finché non si sente la necessità dell'altro.