Mi sento un buono a nulla

Buongiorno,

ultimamente sono un po' in crisi riguardo l'immagine che ho di me stesso. Sto cominciando seriamente a sentirmi un incapace, imbranato e buono a nulla. Ho quasi 24 anni e da circa 2 mesi lavoro in una fabbrica. Ogni giorno mi sale un po' di ansia a pensare al mio lavoro e al fatto che dovrò andarci, comincio a contare le ore. Questo lavoro non mi piace per niente ma potrei anche resistere fino a fine contratto. Il problema è che non mi sento in grado di fare quel lavoro, so che sembrerà stupido, ma faccio davvero fatica a lavorare in quel reparto, sono sempre in ritardo con le mansioni, devo correre il triplo rispetto agli altri, e a volte mi capita di fare errori madornali che poi ripensandoci mi fanno arrabbiare ancora di più. Non capisco il motivo, perché pensandoci bene mi rendo conto che è un lavoro relativamente semplice, stressante ma tutto sommato abbastanza semplice, ma possibile che non riesco ad impararlo come si deve? Ogni volta che torno a casa da lavoro sono distrutto moralmente perché non capisco come sia possibile che faccio una fatica così grossa, quando tutti gli altri colleghi non sembrano avere troppe difficoltà. E pensare che fino a quando firmai questo contratto mi ritenevo un ragazzo abbastanza in gamba, ho lavorato spesso all'estero, ho vissuto da solo fuori dall'Italia parecchie volte, sono riuscito a fare lavori che prima non pensavo assolutamente fossi in grado di fare (lavori veramente molto più difficili del classico operaio!). Non capisco se non voglio imparare perché questo lavoro mi da zero stimoli oppure non sono portato ad un lavoro del genere.. Eppure tutti sono portati per lavorare in una fabbrica! Come è possibile che io no? Inoltre proprio oggi ho portato un'amica all'aeroporto che partiva per fare un'esperienza all'estero. Una volta lì mi sono sentito uno sfigato, perché vedevo una ragazza che partiva per la prima volta da sola quando io l'ho fatto per anni senza nessun tipo di problema, e ora mi ritrovo con un lavoro che non mi piace e che oltretutto non sono nemmeno in grado di fare. Allora a cosa è servito imparare nuove lingue, imparare a gestirsi da solo, avere esperienze lavorative gratificanti? A chiudersi in una fabbrica con turni stressanti e con zero motivazioni? Mi viene da pensare che tutto ciò che ho fatto fino ad ora sia sbagliato, e che ora vedo la vera essenza di me stesso, ovvero un buono a nulla che non è nemmeno capace di fare un lavoro banale. All'estero avevo anche una ragazza, ma quando tornai in Italia troncammo il rapporto, ora mi sento di aver fatto un errore pazzesco a tornare. Per cosa? Per un lavoro così schifoso? Cosa dovrei fare? Ho già pensato al licenziamento, ma sarei un egoista, c'è troppa gente che sta cercando lavoro disperatamente, e io ero uno di quelli. Lo stipendio in quella fabbrica è molto buono, ma mi sento quasi di rubare loro i soldi per quanto sono imbranato! Però io non voglio stare male ogni volta che entro lì dentro.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile utente,

La sua attuale situazione è vissuta quotidianamente da molte persone. Ci troviamo o in un momento storico particolare in cui le difficoltà economiche e occupazionali costringono molte persone a ripiegare su attività lavorative poco gratificanti. La qualità del lavoro è influenzata da molti fattori, alcuni di ordine strutturale (mansione, salario, ambienti, orari), altri di ordine personale (motivazione, rapporti con i colleghi, problemi relazionali, ecc...).Per capire quale sia effettivamente il problema, dovrebbe quindi analizzare tutti questi fattori. Qualora non riuscisse comunque a comprendere da solo l'aspetto che maggiormente contribuisce al suo disagio, può rivolgersi a uno psicologo in modo che possiate analizzare insieme i vari aspetti (operazione impossibile da fare tramite un consulto on-line). Tenga conto che ogni persona ha delle aspettative riguardo se stessa e il proprio lavoro; quando tali aspettative vengono disattese (magari perché il lavoro non è quello che si aspettava, o magari perché pensa che dovrebbe fare altro) si può generare uno stato di disagio che va a influire sulla produttività, sulla motivazione, sull'autostima e sulla qualità delle relazioni in generale. Un ragazzo che ha girato il mondo e che all'improvviso si ritrova a dover svolgere un lavoro che non lo aggrada potrebbe esperire un forte senso di fallimento confrontando il suo passato con l'attuale situazione. Tuttavia dovrebbe tenere in considerazione che molti ragazzi della sua età non svolgono alcun lavoro e si ritrovano senza uno stipendio e provare a considerare il lavoro che svolge come una condizione transitoria destinata, prima o poi, a mutare. Provi anche a guardarsi in torno e a valutare altre alternative lavorative (senza però abbandonare quella attuale finché non ne avrà trovata una altrettanto valida). Ciò potrebbe contribuire a ridurre la tensione e l'ansia che prova nei confronti di questo lavoro. Infine, non dimentichi di concedersi degli svaghi e delle attività piacevoli al di fuori del lavoro. Li viva come una sorta di "ricompensa" per i suoi sforzi e vedrà che l'aiuteranno a migliorare la sua autostima.

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

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dopo
Utente
Utente
Si, è esattamente quello che sto facendo. Mi sto guardando intorno per trovare sbocchi lavorativi più gratificanti. Ma quello che mi sta distruggendo moralmente è soprattutto il fatto di non riuscire a fare questo lavoro, quando tutti gli altri colleghi ci riescono senza troppe difficoltà. A volte le facce e le espressioni dei capi mi fanno sentire in colpa di lavorare lì dentro!
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Quindi, se ho ben capito, ciò che la fa star male è la sua difficoltà a svolgere un lavoro che lei giudica semplice? Come le dicevo prima, se il lavoro che svolge non le piace è normale che lei lo svolga controvoglia e che, di conseguenza, possa capitale di commettere un numero maggiore di errori rispetto ad altri colleghi che invece sono più motivati. Inoltre, se le sue difficoltà lavorative finiscono per avere ripercussioni sulla sua autostima e, presumibilmente, sul resto della sua vita, lo stress che ne deriva può ulteriormente inficiare le sue abilità sul lavoro. Per questo credo che potrebbe esserle utile consultare di persona uno psicologo, in modo che possiate valutare meglio la situazione e individuare le strategie più idonee a fronteggiarla. Tenga comunque conto che l'idea che tutti debbano necessariamente riuscire a fare ogni cosa è del tutto utopica in quanto ogni persona ha le sue peculiarità e i suoi punti di forza che le consentono di eccellere in determinati campi a discapito di altri, che magari le possono apparire semplici. Di conseguenza, se anche si accorgesse che questo lavoro non fa per lei, non deve sentirsi un "buono a nulla", ma piuttosto dovrebbe provare a concentrarsi sui suoi punti di forza in modo da individuare il percorso più adatto alle sue potenzialità. Un bravo psicologo del lavoro potrebbe aiutarla a fare un bilancio di competenze, per capire quali sono i suoi punto di forza e quali invece i punti di debolezza su cui poi lei potrà eventualmente decidere di lavorare. Inoltre, potrebbe aiutarla a individuare il percorso lavorativo che maggiormente incontra i suoi interessi e le sue aspettative. Tenga conto che a volte, soprattutto quando ci si convince di non aver svolto un buon lavoro, può capitare di fraintendere gli sguardi e le parole dei colleghi, attribuendogli connotazioni negative che potrebbero anche non corrispondere alle loro reali intenzioni. La prossima volta che le capita di pensare che i suoi colleghi/capi stiano valutando negativamente il suo lavoro, provi a pensare a quali siano le prove che avvalorano la sua idea e quali invece le prove che la confutano. Provi anche a immaginare cosa avrebbe pensato lei se un collega fosse stato al suo posto (cercando però di non essere troppo critico) e magari vedrà che pur avendo sbagliato, i suoi errori non sono così gravi come pensa, o quantomeno non così gravi da farla passare per un "buono a nulla" come lei si definisce. Tenga anche conto che se effettivamente le sue performance lavorative fossero così negative, probabilmente le avrebbero inoltrato un richiamo formale o l'avrebbero licenziata. Per cui, se ancora lavora lì e perché probabilmente i suoi capi vedono dei risvolti positivi nel suo operato, ed è proprio su quelli che dovrebbe concentrarsi, piuttosto che sugli errori. Potrebbe anche provare a parlare con qualche dirigente o capo squadra, raccontare le difficoltà che sta incontrando in questo periodo e chiedere di essere affiancato da un collega più esperto per qualche tempo. Tenga conto però che le reazioni dei suoi colleghi potrebbero anche peggiorare la situazione. Per questo credo che solo un'accurata analisi della situazione, che non può essere svolta tramite questo sito, ma richiede una consulenza dal vivo, potrebbe aiutarla a trovare la situazione più adeguata ai suoi problemi.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio infinitamente per la sua chiara e accurata risposta. Le scrivo proprio ora che sono uscito da lavoro. Oggi è incredibilmente e stranamente andata molto bene, sono riuscito a fare tutte le mansioni nel tempo a mia disposizione, sono veramente soddisfatto. Ho ricevuto pure i complimenti dal capo reparto. Purtroppo però sto già pensando a domani, e comincio a sperare che domani andrà come oggi, e comincio ad avere paura che domani io combini qualche guaio. Penso che sarebbe molto utile svolgere un paio di giorni come oggi in modo da potenziare la mia autostima.
La ringrazio per la sua gentilezza e la sua disponibilità,
Cordiali saluti.
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Mi fa davvero piacere che sia riuscito ad avere una giornata di lavoro serena. Non pensi al domani, si concentri sui risultati ottenuti e si riconosca i meriti. Dica a se stesso che ce l'ha fatta, ed è solo merito suo. Forse ha affrontato questa giornata con serenità, concentrandosi sul lavoro, piuttosto che sull'idea di non essere capace, e questo l'ha portata ad avere dei risultati positivi. Non si lasci prendere dall'ansia. D'altronde, se oggi e andata bene, perché dovrebbe andare male domani? Non sarà forse sempre lei a svolgere le stesse mansioni? Certo, se parte già pensando che andrà male, potrebbe davvero essere così preso dai suoi pensieri negativi da commettere qualche errore (profezia che si autoavvera), ma se invece si rilassa e si concentra sul lavoro, piuttosto che sulla sua riuscita, potrebbe andare tutto bene. Le auguro di riuscire a risolvere presto questa situazione, ma per farlo deve necessariamente avere più fiducia in se stesso.

Cordialità