Ansia e spersonalizzazione

Buonasera,
sono trascorsi più di venti giorni ormai da un evento che mi ha segnata: un attacco di panico. Sono rimasta disorientata e smarrita, senza capire cosa lo abbia provocato.
Studio all'università e convivo con il mio ragazzo da 3 anni. Mi laureo a Luglio e stiamo ristrutturando una casa più grande dove andremo a vivere dopo l'estate. Tutto dovrebbe essere roseo ed eccitante, invece mi sento completamente spaesata.

Era la prima volta che vivevo un attacco di panico, mi trovavo in auto durante una gita fuori porta. Tutto al solito. Certamente in questo ultimo periodo ho subito lo stress dell'esame che mi rimaneva e non riuscivo a superare unito a qualche disturbo ormonale legato alla pillola anticoncezionale interrotta da mesi, ma niente che potesse farmi presagire un attacco di panico!

Il rapporto con il mio ragazzo è sempre stato meraviglioso, lo adoro e non gli riconosco alcuna mancanza nei miei confronti. Ho un bel rapporto con la mia famiglia e con le poche amiche che coltivo. Non sono in ritardo con gli studi. Non ho avuto traumi particolari.

Niente mi porta ad una spiegazione possibile. Non ci vedo chiaro e da quando ho avuto l'attacco di panico vivo dei lunghi momenti in cui mi sembra di vivere al di fuori di me, di non conoscere i miei ed il mio ragazzo, le mie amiche, la città in cui vivo, di fare le cose senza essere pienamente cosciente. E' terribile e non riesco più a sopportarlo.

Sono davvero sconfortata.
Per favore datemi un primo parere e qualche consiglio.

A presto.
V.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
non so come stesse prima, se sia una persona tendenzialmente ansiosa, comunque sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti...la laurea ormai prossima...la casa nuova...il trasferimento...la convivenza.
I cambiamenti sono di per sé fonte di stress e possono destabilizzare, se aggiungiamo il carico dello studio si potrebbe comprendere come questo insieme di elementi abbia potuto concorrere a uno stato ansioso.

Ma l'attacco di panico le è stato diagnosticato da qualcuno?

In ogni caso dati i sintomi che riporta che sembrano appunto legati a un problema di natura ansiosa, sarebbe opportuno in questo momento più che cercare spiegazioni sulle possibili cause del suo disagio si attivasse per capire il come risolverlo.

Le suggerisco pertanto di incontrare un nostro collega direttamente, per una valutazione della sua condizione e riflettere sul come far fronte in modo efficace ai disagi esposti.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,

molto spesso le persone che ci scrivono cedono alla tentazione di fare autodiagnosi, in questo modo però finiscono solo per alimentare l'ansia anticipatoria scatenata dal primo episodio in cui si è manifestato il disagio.
E' comprensibile che lei cerchi una spiegazione che l'aiuti a comprendere cosa ha causato questa reazione così intensa che l'ha spaventata, ma attraverso la consulenza on line non possiamo spingerci a fare valutazioni diagnostiche, tutt'al più, possiamo ipotizzare che si tratti di ansia ma questo non equivale ad affermare che lei ha un disturbo d'ansia.
L'unico consiglio che posso darle è quello di non focalizzarsi sull'ansia iniziando magari a pensare a sé stessa come persona "malata" ma provare ad accogliere le sensazioni/emozioni che vive come opportunità per entrare in contatto più profondo con il proprio vissuto lasciando emergere i significati che riesce a cogliere.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie per la cortesia e la tempestività.

Mi rendo conto di aver alimentato da sola, con pensieri ed atteggiamenti, uno stato psichico che ho autodiagnosticato. Sembra incredibile, ma sentirmi dire di considerare le sensazioni come opportunità e non vivere come se fossi malata è tanto semplice quanto efficace. Proverò a modificare il mio atteggiamento da questo momento.

Non sono una persona particolarmente ansiosa, non ho mai vissuto sino ad ora un periodo che potesse essere paragonato a questo. Capisco però che servano tanti altri elementi per inquadrare con esattezza quello che mi sta capitando e per questo dovrei valutare un incontro de visu con un terapeuta.

Mi attiverò nella ricerca di un terapeuta nella mia città.

Nel frattempo vorrei cercare di smetterla di sentirmi "malata" e continuare a vivere, è facile a dirsi ma spesso difficile a farsi. Cado frequentemente nella tentazione di darmi una spiegazione e mi trovo in vortici di pensieri senza fine. Come posso agire per gestire la situazione diversamente?

Vi ringrazio ancora moltissimo.
A presto
V.
[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Cado frequentemente nella tentazione di darmi una spiegazione e mi trovo in vortici di pensieri senza fine. Come posso agire per gestire la situazione diversamente?"

La tendenza a rimuginare non può essere risolta attraverso un'azione, si tratta di piuttosto
di spostare l'attenzione dalla continua ricerca della causa dell'ansia alla percezione del proprio vissuto in modo da creare le condizioni favorevoli per entrare in contatto con l'esperienza vissuta nel "qui ed ora".
[#5]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie ancora per le risposte.

Ho contattato un terapeuta nella mia città dopo un episodio di disperazione assoluta. Ho bisogno di aiuto e non riesco ad aiutare me stessa, neppure i miei cari, i miei amici ed il mio fidanzato ci riescono.

Sono davvero in difficoltà e credo sia l'unica cosa che possa fare per capire cosa mi stia accadendo, questo senso di sconforto, smarrimento e paura che mi stanno rendendo la vita impossibile (o possibile in futuro, dipende dai punti di vista).

Grazie per l'aiuto che mi avete fornito da lontano.

A presto

V.
Ansia

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