Mi ha anche consigliato di interrompere la terapia

Buongiorno a tutti, volevo descrivere brevemente quello che mi sta succedendo. Ho cominciato un percorso psicoterapeutico da settembre dell'anno scorso e devo dire che le cose stanno andando abbastanza bene. Il mio problema è relativo da paura di abbandono, emotività eccessiva, ansia eccessiva... In questi mesi ho avuto momenti veramente depressivi ed ho pensato anche a cose che non ne vado fiero, se oggi sono qui a scrivervi è stato grazie alla mia Psicologa. Arriviamo al punto. Sono sposato da circa due anni, e mia moglie nn è mai stata partecipe di ciò che è successo, non ho voluto farla preoccupare. Circa un mese fa decisi di interrompere la terapia, ero veramente depresso, e la dottoressa per paura che succedesse qualcosa ha cercato di contattare mia moglie per avvisarla di starmi vicino. Questo mia moglie non l'ha presa bene perchè reputa il gesto poco professionale... parlando di questa cosa venuta fuori una sorta di gelosia che ha nei confronti della psicologa. Che fare? io ho sempre avuto paura di stare in mezzo alle persone, sintomi malessere generale, nausea senso si soffocamento...mi hanno offerto una possibilità visto che nella mia vita canto di cantare nel coro di una chiesa, cosa che io ho preso come sfida, e Domenica scorsa è andata alla grande, meglio di come potessi sperare. Mia moglie non vuole che io vada al coro perchè nel coro vi è anche la mia Psicologa (cosa che a me non disturba affatto anzi, ho sempre desiderato che rimanessimo amici)....credo che la disponibilità da parte della dottoressa di rimanere amici è stato in qualche modo la leva dei miei miglioramenti da un mese a questa parte. Insomma mia moglie la reputa poco professionale e questa cosa mi ha anche in qualche modo ferio. Cosa mi consigliate di Fare? Ho chiesto anche a mia moglie di venire in seduta, (richiesta che la mia psicologa mi ha fatto molte volte) ma lei non avendo una buona considerazione non vuole venire... mi ha anche consigliato di interrompere la terapia. Non so davvero cosa fare!!!! Chi mi può aiutare? Grazie anticipatemente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

mi sembra di capire che il percorso è stato precocemente interrotto in un suo momento particolarmente "nero", ma che il lavoro non sia affatto terminato.
E' così?
Ora lo ha ripreso?

Da quanto conosce sua moglie? I suoi problemi non hanno mai interferito nel vostro rapporto?
Qual è l'opinione di sua moglie circa le difficoltà che lei manifesta?

Si tratta di una donna generalmente gelosa o è la prima volta che esprime questo sentimento?
Le sembra contenta del suo miglioramento?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta immediata,

è stato interrotto ma ora ho ripreso e la mia psicologa dopo quest'ultimo mese crede che a brevissimo possa terminare. Mia moglie la conosco da 6 anni. tra convivenza e matrimonio. Lei pensa che i miei problemi "depressivi" siano arrivati durante la terapia, mentre io andai semplicemente per problemi di nausea e difficoltà ad uscire fuori città (viaggi in genere). I problemi che io ho avuto ovviamente hanno interferito nel nostro rapporto, io non stavo bene, e mi sono allontanato da lei...E' stata gelosa che io andassi a farmi i massaggi, per un mio rilassamento, volevo che io andassi da un uomo, poi alla fine l'ho accontentata ed ho lasciato anche se quei massaggi mi giovavano. Credo che lei non veda miglioramenti, o meglio vede che sono altalenante nel mio umore.....anche se alla fine ha visto i miei miglioramenti di questi ultimi tempi. Lei ora si è soffermata sulla Dottoressa. Credo che ce l'abbia molto con lei. Ma ripeto se sono qui oggi è tutto grazie a lei.
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Utente
Utente
Salve, perchè nessuno mi da delucidazioni in merito? Non so che cosa fare....io voglio l'amicizia con la psicologa, mi sono affezionato a lei e mi dispiacerebbe allontanarmi da lei...ma mia moglie è convinta che il suo atteggiamento non va bene...non voglio neanche interrompere la terapia, cosa che vuole mia moglie, visto i risultati di questi ultimi tempi. Cosa fare? Andare al canto e sapere che la mia psicologa c'è mi fa stare bene, mi da quella spinta ad andare avanti.

Grazie a chiunche voglia rispondermi.


Cordialità.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Lei pensa che i miei problemi "depressivi" siano arrivati durante la terapia, mentre io andai semplicemente per problemi di nausea e difficoltà ad uscire fuori città (viaggi in genere)."

E' plausibile che i problemi che manifestava in quel momento ne nascondessero altri che sono emersi e sono stati risolti, se è ormai al termine del percorso.
Il lavoro però dovrà essere interrotto solo nel momento in cui sarà davvero finito e non ne avrà più bisogno, e non per far contenta sua moglie.

Se quello che sta facendo la fa stare bene e non fa nulla di male il problema è solo la gelosia di sua moglie e sta a lei decidere se cedere per quieto vivere o meno.
Lasciando perdere tutto però darebbe a sua moglie il potere di imporle scelte che non le competono e che nascono dall'unico desiderio di non saperla in compagnia - pur se in ambito professionale - di altre donne.

A mio avviso questo tema andrebbe approfondito all'interno di una consulenza di coppia, se è motivo di significativi screzi e tensioni fra di voi.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta è stat molto esaustiva. Quindi La psicologa non si è comportata male...anzi credo che abbia fatto tutto quello che forse mi serviva per reagire in quella situazione.
Grazie ancora.


Cordialità
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In che senso si sarebbe "comportata male"? Non ci ha riferito nulla di particolare, che faccia pensare a comportamenti scorretti.
Sua moglie accusa la psicologa di "comportarsi male"?
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dopo
Utente
Utente
Si mia moglie crede che la dotteressa si si comportata male. Il fatto di trovarsi insieme al canto e quindi di incontrarsi fuori seduta una volta alla ssettimana insieme a tutti gli altri coristi... Secondo lei non può esserci amicizia al di fuori delle sedute. Ma a me questa cosa mi fa stare bene, è una cosa che ho chiesto io insistentemente alla mia dottoressa, quindi non ci vedo nulla di strano...e poi non si può dire che siamo amici in quanto se ci diciamo ciao è già molto. Non c'è un vero dialogo. Questa cosa mi ha sbloccato anche dal punto di vista sociale, prima di questa mia esperienza, seppur appena cominciata, era impensabile che io riuscissi a stare in mezzo a folle di persone. C'è qualcosa che non va Secondo Lei?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sua moglie non sbaglia nel dire che, in linea di massima, paziente e psicologo non devono intrattenere altri rapporti al di fuori della seduta, ma il fatto di cantare nello stesso coro non significa essere "amici".

Le obiezioni di sua moglie, stando a quanto lei riferisce, sono motivate più che altro dalla gelosia e se si trattasse di uno psicologo invece che di una psicologa è probabile che non vedrebbe alcun problema.
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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
" Secondo lei non può esserci amicizia al di fuori delle sedute. Ma a me questa cosa mi fa stare bene, è una cosa che ho chiesto io insistentemente alla mia dottoressa"

Gentile signore, mi potrebbe spiegare un pò meglio cosa ha chiesto insistentemente alla sua psicologa? in linea di massima mi trovo abbastanza d'accordo sia con sua moglie che con il collega, nel senso che tra uno psicologo ed il suo paziente ci deve essere solo una relazione terapeutica, al fine di far funzionare il percorso. questo chiaramente non significa cambiare coro ma limitare gli scambi relazionali. Cosa diversa è se invece la terapia è terminata ed allora si è liberi di diventare amici di chiunque. non vorrei passare per rigida ma se il nostro codice deontologico ci sconsiglia di essere i terapeuti di amici e familiari, un motivo ci sarà. forse dovrebbe fare una scelta: amica o terapeuta e credo che la scelta la debba fare anche la collega.
buon lavoro

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

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Utente
Utente
Salve, volevo aggiungere che una vera e propria amicizia non c'è, come avevo già detto sopra ci si limita ad un ciao prima e dopo il canto. Quindi credo che non ci sia nulla di male. DICO CREDO perchè non so come funziona. Io ho sofferto della paura di abbandono, visto che all'età di 11 anni i miei genitori si sono separati, e a mio dire non sono mai stati presenti. All'età di 14 anni sono andato via di casa in un colleggio e non sono più rientrato in casa di mio padre (dove sono stato affidato dai servizi sociali)...ho vissuto sempre da solo e con tanti sensi di colpa. Il mio percorso psicoterapeutico ha avuto alti e bassi, questo mi ha portato ad affezionarmi alla mia psicologa e gli chiesi insistentemente di non essere "abbandonato" da lei anche a fine terapia. Quando mi ha Rassicurato che lei ci sarebbe stata sempre anche dopo, mi ha in un certo modo spronato a migliorare il mio stato depressivo. Ora a suo dire la terapia è arrivata al termine, io sto molto meglio e credo che a breve posso cominciare a vivere la mia vita in tranquillità al di fuori del contesto psicoterapeutico. Ovviamente ripeto che la forza che mi ha spinto a migliorare ( durante la terapia ho sofferto anche di depressione del tipo autolesionista, non mangiavo non dormivo e ho pensato a cose non felici del tipo "cosa vivo a fare")me la data la crtezza che l'unica persona che mi è stata vicina non mi lasciasse. Sono cosciente che non saremo mai amici con la A maiuscola, ma pensarlo mi fa stare bene. Non so se questo possa essere ritenuto un comportamento poco corretto da parte della mia psicologa... dopotutto mi ha aiutato, scopo del mio percorso. Vi ho raccontato sommariamente quello che mi è successo, siete ancora del parare che non si è comportata bene? Attendo con ansia una risposta. Grazie per l'attenzione che mi avete dedicato.
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Utente
Utente
Spero che rispondiate a ciò che ho scritto su per avere un idea di base più ferma.

Grazie ancora per la Disponibilità.

Cordialità.
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Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile signore,
per quale domanda desidera una risposta?
1) Nessuno ha detto che la sua psicologa si sia comportata male e lungi da me parlar male dell'operato dei colleghi. Un'amicizia è una cosa, un semplice scambio di saluto ne è un'altra, quindi non vedo nulla di così compromettente nel continuare a frequentare il coro.
2) La collega, visti i risultati, avrà fatto sicuramente un buon lavoro con lei. Se la terapia si avvia alla conclusione, dovrà lavorare sul distacco che non deve passare come abbandono ma comunque non si può essere dipendenti a vita da un medico.
3) In questo momento, probabilmente deve un attimo concentrarsi sul suo rapporto di coppia, cercando di capire cosa le sta comunicando sua moglie dietro la sua gelosia e insoddisfazione. Se ci dovesse essere bisogno di un qualche colloquio di coppia, la invito a scegliere un'altra terapeuta.
Buon lavoro
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"la forza che mi ha spinto a migliorare ( durante la terapia ho sofferto anche di depressione del tipo autolesionista, non mangiavo non dormivo e ho pensato a cose non felici del tipo "cosa vivo a fare") me l'ha data la certezza che l'unica persona che mi è stata vicina non mi lasciasse"

Questo è molto importante ed è stato molto utile ai fini del suo cambiamento.

Stia tranquillo, l'unico problema a quanto pare è la gelosia di sua moglie e se richiederete una consulenza di coppia per risolvere questo problema (che sicuramente emergerà anche in altre occasioni) sarà meglio che vi rivolgiate ad un altro psicologo o psicologa, come suggerito dalla mia Collega.

Un caro saluto,
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