Crisi di coppia

Buonasera,
Da un anno vivo una storia con un ragazzo più grande, è stato da subito una storia da favola.
Eravamo spensierati, innamoratissimi, mi riempiva di attenzioni e avevamo tanti progetti per il nostro futuro insieme.
Dopo un mio periodo all'estero però qualcosa si è rotto.
Tale periodo è venuto a coincidere con problemi di lavori particolarmente seri di lui, che lo hanno portato a riflettere sulla propria vita, buttandolo parecchio giù.
Una volta tornata tali problemi hanno generato una crisi che ci trasciniamo da qualche mese.
Improvvisamente le mille attenzioni che mi dava sono sparite, i miei dubbi sui suoi sentimenti aumentati e la sintonia, che tanto ci caratterizzava, è svanita.
Mossa da ciò, ho provato a lasciarlo più volte e lui ha sempre provato a tornare con me, togliendomi il dubbio che non fosse più innamorato.
La crisi che ha vissuto però lo ha portato a pensare che la differenza tra noi sia troppa, che mi sta rovinando la vita con i suoi problemi, che come entrerò nel mondo del lavoro lui sarà un fallito mentre io ho una carriera brillante davanti, che tra dieci anni lo lascerò per uno più giovane e così via.
Tali pensieri dice lo bloccano non permettendoli di essere più dolce come un tempo.
Non so bene che fare e come comportarmi. Credo davvero che mi ami perché le occasioni per terminare la nostra storia gliel'ho date io stessa e capisco anche che quello che ha vissuto lo abbia parecchio scossa e toccato un pò nella sua virilità ecc.
Però questa sua mancanza di certezze mi sta uccidendo e non mi permette anche nella quotidianità di stare tranquilla.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

ho letto il suo precedente consulto e, se ho capito bene, lei è ancora via per l'Erasmus, E' così o è rientrata?
Se è rientrata, ha già ricontattato lo psicologo che l'aveva seguita per parlargli dei temi che ha esposto nell'altro consulto?

Per venire alla questione del rapporto con il suo attuale fidanzato, se state assieme da un anno si è trattata per lo più di una storia a distanza, essendo lei lontana per motivi di studio da settembre: ha valutato la possibilità che la natura stessa della vostra storia incida sul comportamento del suo fidanzato più dei suoi possibili problemi personali/lavorativi?

Quanto tempo avete trascorso assieme in totale?

Come descriverebbe quest'uomo? Che personalità ha?
E' un tipo emotivo? Tende a reagire alle situazioni in base all'umore del momento?
Ha una vita "strutturata" o una situazione personale per così dire "tardo-adolescenziale"?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Si sono tornata e però per ora non ho ricontato lo psicologo che mi aveva seguita per mancanza di tempo per via degli esami.

Stiamo insieme da un anno e quattro mesi, siamo stati lontani tre mesi (dopo i quali c'era stata una di quelle reazioni descritte nel precedente consulto) poi sono rimasta in Italia per un mese e tornata dopo altri due mesi fuori.
Si è una persona molto emotiva e che è sempre stato abituato ad avere qualcuno che risolvesse i problemi, quest'anno si è trovato a doverli affrontare da solo e le difficoltà gli sono pesate molto e si è buttato molto giù.
Nelle sue parole sulla nostra storia, sia parlando con me che con altri, vedo come se si sentisse inferiore e inadeguato nei mie confronti.
Un esempio, lui non ha mai voluto figli ma da quando ha iniziato la sua storia con me, ha cambiato idea e anzi premeva lui per avere un figlio in futuro, ora quando tocco questo argomento o simili, la sua risposta è sempre "non so badare neppure a me, figurati se avessi un figlio" .
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quanti anni ha?
Vive da solo?
Ha un lavoro stabile?
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dopo
Utente
Utente
40.. Si vive da solo, ma ad esempio mangia sempre dalla madre.
Diciamo di si, è un lavoratore autonomo in un campo in cui la crisi però si sente molto e ha dovuto affrontare numerosi debiti tutti in una volta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Alla luce di quanto ci dice penso che non si possa stabilire da qui cosa motiva il suo fidanzato a comportarsi in un certo modo: si può trattare sia di uno stato di indecisione, sia di uno stato di crisi dovuto al bilancio di vita che forse sta effettuando avendo raggiunto 40 anni e percependo di non essere ancora in grado di farcela da solo, considerando che lei ci dice che "è una persona molto emotiva e che è sempre stato abituato ad avere qualcuno che risolvesse i problemi".
Se si considera incapace di badare a sè stesso è comprensibile che non se la senta di progettare un futuro con qualcuno, tanto meno di occuparsi di eventuali figli.

Le suggerisco di consigliargli di chiedere un consulto psicologico per chiarirsi le idee e per parlare di come si sente o di chiedere un consulto in coppia, se entrambi riconoscete che ci sono delle difficoltà che volete risolvere.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. È arrivato lui stesso alla convinzione che dovrebbe andare da uno psicologo, oltre che per il problema con me, per come affrontare in generale la vita, ma non credo che andrà mai proprio per com'è, preferisce trascinarsi i problemi piuttosto che affrontarli. Per quanto riguarda la relazione con me ancora una volta l'ho lasciato precisando che non si facesse sentire perchè sarei stata di nuovo male, e mi ha richiamata più volte sin quando non ho risposto.
Mi ha detto che ogni volta che mi chiama lui è convintissimo di voler tornare con me, che lui mi ama e che non mi vuole perdere ma che poi qualcosa lo blocca.
Nel frattempo io continuo a star male ad ogni sua telefonata.