Problemi di coppia2

buongiorno,
solo una domanda apparentemente banale, ma nella vita, non potendo dare nulla per scontato, avrei bisogno di chiedervi....
io (50 anni) e la mia compagna (45 anni) siamo entrambi separati con figli. i suoi piccoli 13 e 10 anni. e' stata lei a volere la sua separazione. ha enormi sensi di colpa che a distanza di tre anni la continuano a tormentare. questa la premessa, la domanda e' questa: noi ci amiamo tantissimo, malgrado questo una coppia puo' andare ugualmente in crisi ? se e' amore vero non dovrebbe essere sufficiente a vivere con una certa stabilita', riuscendo a programmare anche un futuro insieme ?
per farla breve, quando la vedo sofferente ed e' con me, vado in crisi, non riesco ad essere me stesso e inevitabilmente rischiamo di rovinare i momenti in cui siamo insieme. il fatto che mi ama, dovrebbe bastarmi per vedere i suoi malesseri con occhi diversi? dovrebbe bastarmi e aiutarmi ad essere sempre me stesso ?
grazie mille
cordialita'
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quali sono, in sostanza, i motivi per cui la sua compagna ha interrotto il precedente matrimonio?

Il senso di colpa è diretto verso chi, in particolare, più per aver lasciato il marito o più per poter aver causato un disagio ai figli?

Non ci sono regole che valgano sempre, ogni coppia è un caso a sé, ogni persona è fatta in modo diverso.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signore,

la situazione che descrive in questo e nel precedente consulto è sicuramente complessa e delicata.
L'amore non è la cura per tutto e non basta a risolvere ogni problema, nè a lei nè alla sua compagna, e il vostro legame risente comprensibilmente di una serie di fattori interni ed esterni alla coppia che devono essere affrontati.

Come le è stato suggerito in precedenza è opportuno che richiediate un intervento psicologico per farvi aiutare a venire a capo dei vari problemi che si stanno presentano: sono tutti risolvibili, ma solo con l'aiuto giusto.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti per le vostre pronte risposte.
il motivo della sua separazione sono stato io. i suoi sensi di colpa sono soprattutto nei confronti dei figli. l'ex marito, se prima molto ostile nei suoi confronti, negli ultimi tempi piu' disponibile. anche lui ha una nuova compagna.
lei non riesce ad avere la forza di prendere in mano la situazione e fare in modo che
i suoi figli possano conoscermi. non riesce a presentare loro la persona che ha causato loro dispiaceri e sofferenza. conduce pertanto due vita parallele che fanno fatica ad avvicinarsi. dover negare loro la mia presenza e' una cosa che la devasta.
la vedo fragile, in balia degli eventi e non riesco ad aiutarla.
dovrei avere la forza di affrontare il tutto, un po' al di sopra delle parti, ma tutte le mie ataviche insicurezze non me lo permettono e finisco per appesantire la situazione. ultimamente un problema capitato alla figlia ha ingigantito il tutto. ovviamente lei e' portata a pensare che qualsiasi difficolta' capiti sia riconducibile alla separazione, alimentando i suoi sensi di colpa.

grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Da ciò che riferisce è possibile che la sua compagna debba ancora risolvere il "lutto" della precedente separazione, che continua a manifestarsi sotto forma di senso di colpa.

Se tale stato sia però da imputare più alla separazione o a piuttosto a una predisposizione già esistente della sua compagna ad affliggersi, questo non possiamo saperlo. Ma farebbe senz'altro prima a chiedere un parere psicologico a un collega di persona. Anche perché qualsiasi aiuto potrà solo venirvi di persona, non online.

Riguardo a lei (che ci scrive) e al senso di impotenza abbastanza evidente e dichiarato dal non riuscire ad aiutare la compagna, deve capire che oltre un certo limite di sofferenza non spetta più ai familiari aiutare le persone, spetta agli specialisti. Altrimenti da rapporto di coppia diventa rapporto di aiuto, due cose che è bene non confondere mai.
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Utente
Utente
Dottore la ringrazio tantissimo, le sue indicazioni ci serviranno sicuramente.
e faro' di tutto per affrontare la situazione con l'aiuto di qualche specialista.
cordialita'
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" il motivo della sua separazione sono stato io. "


Gentile Utente,
Una donna/madre, anche quando ama profondamente, vive un aspro contrasto, tra l' amore coniugale ( in questo caso lei) e l' amore genitoriale.
Ogni donna/madre protegge i propri figli anche da se stessa, è un istinto primitivo, arcaico, anche in natura le madri si comportano così, serve alla protezione della prole.

Questa donna è riuscita a scegliere lei, forse va sostenuta ed aiutata nell' elaborazione del lutto relativo alla fine del suo precedente matrimonio e soprattutto condizione psichica da donna/moglie/madre.


Anche io, come i Colleghi che mi hanno preceduta, le suggerisco un aiuto psicologico reale, non online

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Dr.ssa Randone,
molte grazie e buon pomeriggio
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"dovrei avere la forza di affrontare il tutto, un po' al di sopra delle parti, ma tutte le mie ataviche insicurezze non me lo permettono"

Gent.le Utente,
mi perdoni se le sembro troppo brutale ma questa è un'aspettativa inverosimile, Lei non è al di sopra delle parti è una delle persone direttamente coinvolte nella rete relazionale della sua compagna; l'aiuto che può offrirle può concretizzarsi nel sostenerla in alcuni momenti di difficoltà, ma non certo assumersi la responsabilità di facilitare un processo di cambiamento che consenta alla sua compagna di metabolizzare i sensi di colpa nei confronti dei figli e di evitare che tali sentimenti possano "inquinare" la relazione di coppia attuale.
Riguardo alle sue "ataviche insicurezze", non possono certo diventare un alibi per legittimare una condizione di impotenza cronica e immodificabile.
Al contrario, se c'è la consapevolezza di avere un'insicurezza radicata e quindi precedente all'instaurarsi dell'attuale relazione di coppia, è solo lei che può assumersi la responsabilità di mettersi in discussione attraverso un percorso di crescita personale che le consenta di migliorare la sua capacità di attingere alle risorse interiori.
Ho parlato intenzionalmente di percorso di crescita personale, per escludere qualsiasi connotazione patologica connessa alla sua condizione, troppo spesso nell'immaginario collettivo è ancora presente l'idea che solo la "patologia" psichica giustifichi il ricorso ad un colloquio con uno Psicologo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#9]
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Utente
Utente
Dr.ssa Camplone macchè brutale, io la ringrazio ! se vi ho scritto e' perche' ho bisogno che qualcuno mi dica se sto sbagliando, preferisco lavorare su di me e sapere che parte dei problemi sono causa mia. le assicuro che non trascurero' nessun punto che lei mi ha evidenziato. riguardo la prima frase, che avevo scritto in precedenza, ho sicuramente sbagliato terminologia; e' vero parlavo di insicurezze, e sicuramante me ne porto dietro tante e non so da quanto tempo. nella mia mente pero' ho confuso l'insicurezza con l'eccessiva sensibilità; ho l'impressione che pur essendo due parole completamente diverse, in alcuni casi, in fondo, potrebbero avere una radice comune.
assolutamente non voglio vivere la questione marginalmente, vorrei entrarci con tutti i piedi e con la massima risolutezza possibile;
ma chiedo a lei Dr.ssa, non le sembra che in alcuni casi, se la sensibilita' non bloccasse dando vita a mille scrupoli; se si riuscisse a vivere in maniera piu' istintiva; se....... me lo lasci dire, con un briciolo di superficialita' in piu', magari non si riuscirebbe ad essere maggiormente d'aiuto ? intendo l'arte di sdrammatizzare, un po' di cinismo sono poi cosi distanti dall'amore ? ecco io non riesco in questo ! o perlomeno non riesco più. oggi sono un leone se lei riesce a dimostrami quanto sono importante per lei e mi perdo se la vedo troppo fragile e apparentemente distante da noi, perche' assorta e preoccupata dal pensiero dei suoi figli. ovviamente a questo siamo arrivati dopo che situazioni del genere si sono ripetutamente verificate. potrebbe essere questo il mio problema ? devo lavorare su questo ?

grazie infinite per il vostro aiuto
[#10]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
."oggi sono un leone se lei riesce a dimostrami quanto sono importante per lei"

In altre parole Lei sta dicendo che la considerazione di sé dipende esclusivamente dalla possibilità di ricevere conferme da parte del partner? Se è così stiamo parlando di un vissuto caratterizzato da insicurezza e forse anche da altri aspetti che varrebbe la pena approfondire e che, a mio avviso, non risolve certo con un po' di ironia o di cinismo.
Piuttosto mi chiederei se è disposto a rinunciare ad una sorta di esclusività nel rapporto con la sua compagna, perché ancora una volta sarebbe un'aspettativa irrealistica dato che è madre di due figli.


[#11]
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Utente
Utente
si il mio precedente matrimonio, non e' stato una passeggiata. mi ha lasciato troppe
insicurezze, mi ha fatto sentire spesso inadeguato, fuori posto. sicuramente pretendo dalla mia attuale compagna certezze che spesso non puo' darmi.

" Piuttosto mi chiederei se è disposto a rinunciare ad una sorta di esclusività nel rapporto con la sua compagna, perché ancora una volta sarebbe un'aspettativa irrealistica dato che è madre di due figli ".

Dr.ssa e' questa la chiave di tutto ?

io in questo amore ci credo e do tutto me stesso, ho da recuperare piu' di 20 anni di vita sbagliata, ma non posso pretendere altrettanto,
e' cosi ! il buon senso me lo aveva fatto capire, a volte cerco di frenare ma quando non la vedo felice vado in crisi, soprattutto perche' non possiamo ancora condividere la quotidianita'.
[#12]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Come vede ciascun membro della coppia è portatore di vissuti, bisogni e aspettative più o meno consapevolmente condizionati dalle precedenti relazioni affettive.
Non credo che si tratti di recuperare vent'anni di vita sbagliata, è sempre rischioso chiedere alla relazione di coppia attuale di "guarire" le ferite lasciate aperte dalla relazione precedente, è preferibile invece sviluppare l'autoconsapevolezza necessaria ad individuare le risorse personali alle quali attingere per ridimensionare le carenze e i limiti che penalizzano sia il benessere individuale sia la relazione con il partner.
[#13]
dopo
Utente
Utente
grazie per tutto il tempo che mi ha voluto dedicare, penso a questo punto di
avere qualche problema e le sue indicazioni mi serviranno per andare a fondo di tutto,
anche con l'aiuto di una terapia psicologica.
buona serata
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