Rinunciare a tutto uccide l'amore?

Buongiorno,

ho 29 anni e da qualche tempo sto soffrendo tantissimo perché sento che sta per finire anche questa storia d'amore, la terza della mia vita.
Questa volta la sofferenza è ancora più forte non solo perché si tratta della relazione più importante, ma anche perché mi sono resa conto che il copione è sempre lo stesso: conosco un uomo di cui mi innamoro, mi dedico completamente a lui e al rapporto di coppia rinunciando a qualunque altra cosa (e pretendendo che il partner faccia altrettanto), fino a quando mi rendo conto che il rapporto a due è diventato sterile, piatto, rimprovero l'altro di essere poco stimolante e gli rinfaccio di essermi sacrificata inutilmente, ritrovandomi insoddisfatta e sentendomi in gabbia.
Eppure nessuno mi ha mai chiesto di rinunciare a qualcosa, anzi! Sono io che lo faccio perché altrimenti non mi sento una brava fidanzata, mi sembra di non fare abbastanza. Dall'altra parte, a causa delle mie insicurezze, voglio che chi mi sta accanto si dedichi solo a me, altrimenti ho paura che si allontani e che il suo amore per me diminuisca.
Sono davvero in difficoltà. Non voglio perdere il mio compagno.

G.
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara G.,

è molto importante che lei si sia resa conto del fatto che esiste un "copione" che guida e regola i suoi rapporti di coppia, che terminano sempre allo stesso modo perchè seguono sempre la stessa traiettoria.

La ricerca della simbiosi che descrive porta naturalmente il rapporto a divenire chiuso e sterile e a terminare perchè insoddisfacente e claustrofobico.
Questo tipo di necessità:

"voglio che chi mi sta accanto si dedichi solo a me, altrimenti ho paura che si allontani e che il suo amore per me diminuisca"

nasce da aspetti non risolti del rapporto con le figure primarie (uno o entrambi i genitori) e, dal punto di vista psicodinamico, conduce inconsciamente a cercare di ricreare la simbiosi infantile per governarla con altri esiti - cosa che in genere non avviene perchè la simbiosi non è una modalità relazionale sana nel rapporto fra due partner adulti.

Per spezzare questa coazione a ripetere un copione disfunzionale è necessaria probabilmente una psicoterapia che le consenta di sanare e risolvere i nodi del passato che stanno tuttora influenzando la sua esistenza.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, preferibilmente di orientamento psicodinamico, per lavorare sui bisogni infantili non appagati che non le consentono di creare un legame adulto e soddisfacente con un uomo.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Mi associo alle acute riflessioni della Collega.

Una coppia è formata da due identità, non da due metà .....
La classica mezza mela, l' assenza di autonomia, di spazi propri, di riserve energetiche, di zone d' ombra e così via.....uccidono la coppia.

Si ritrovi, si valorizzi, si conosca a fondo ed eviti che questi copioni disfunzionali, possano caratterizzare le sue coppie.

Le allego delle letture sulle dinamiche inconsce che regolamentano la scelta del partner ed altri sulla dipendenza d' amore ...a volte le lacune partono da lontano....

Cari auguri per tutto.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html


http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio per le attente risposte.

Sono arrivata a capire che devo coltivare spazi miei (e che lo stesso vale per il partner), che volermi bene e apprezzarmi è il solo modo per sentirmi soddisfatta di me stessa e quindi più serena in coppia.

Ma è possibile portare avanti questo lavoro su di me chiedendo al mio compagno di starmi accanto? Una relazione che è andata avanti per quasi 3 anni in un certo modo può cambiare rotta?

Grazie.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
è il suo modo di concepire e stare nelle relazioni che ha radici antiche- nella sua storia personale e familiare - che andrebbe rivisto.

Quando l'altro diventa la fonte unica delle nostre sicurezze, il perno unico attorno al quale ruota la nostra esistenza, si mettono in atto modalità nella relazione che rischiano di allontanare l'altro e far naufragare il rapporto.

I copioni disfunzionali che lei mette in atto e reitera nei suoi rapporti meritano di trovare attenzione specialistica, affinché lei possa porsi nei suoi rapporti affettivi con modalità differenti e proprie al suo benessere personale e di coppia.
Come si pone il suo partner rispetto alle sue richieste e ai suoi rimproveri?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può cambiare rotta se lei si rende conto che ci sono alcune cose da modificare e ha la seria volontà di raggiungere questo obiettivo.

Se si rivolgerà ad uno psicologo penso che il suo compagno prenderà questa decisione come un segno di buona volontà e che questo potrà quindi alimentare la sua speranza nel fatto che i vostri problemi si risolvano, allontanando al contempo l'eventuale desiderio di chiudere i rapporti con lei.
[#6]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dr. Rinella,


il mio partner all'inizio restava spiazzato dai miei rimproveri e mi diceva che lui non mi ha mai chiesto di rinunciare a niente e che anzi è ben felice se mi ritaglio del tempo per me, per dedicarmi a cose che mi piace fare, da sola o con altre persone. Il problema è che se io faccio qualcosa che non lo coinvolge o non lo riguarda mi sento in colpa, quasi cattiva. Allo stesso modo mi sento tradita se lui decide di vedere amici o perosne diverse da me.

Ultimamente alle parole gentili si è sostituita una forte rabbia. Dice che lo accuso senza motivo, che è stanco che io rinunci spontaneamente a qualcosa per poi rinfacciarglielo e sfogare su di lui la mia frustrazione.

Ho paura di perderlo o di averlo già perso.