Ossessione o semplice curiosità

Salve, ringrazio chi leggerà a prescindere dal fatto che risponda o meno perchè non solo la risposta mi può essere utile, ma anche usare uno spazio come valvola di sfogo.
Vi racconto la mia situazione:
Sono un ragazzo di 30 anni nell'ottobre del 2009 conosco quella ragazza che poi è divenuta la mia ragazza, che chiameremo Fiby. La nostra storia inizialmente si limitava ad essere solo un'amicizia di sesso ma poi diviene qualcosa di più in particolare dopo una pausa nel mese di agosto voluta da me.
I problemi iniziano a gennaio quando mi confessa che con la persona conosciuta su internet a settembre oltre ad averci fatto sesso, quando lui le confesso di essere fidanzato, lei fece sesso a tre con lui e la sua fidanzata. inizialmente provai rabbia, non solo per quella sola cosa ma anche per cose che mi aveva raccontato in precedenza, come l'essere stata fidanzata con una sua amica per due anni, cosa per la quale non ho avevo mai avuto problemi. Cmq senza nemmeno analizzarmi la lascio.
Lei ha continuato a cercarmi, alla fine consapevole dei miei sentimenti decido di stare con lei e superare questa problema.
Nel corso degli anni mi scopro innamoratissimo di lei e vedo che anche lei lo è, e io le rimproveravo di avermelo detto non di averlo fatto perchè io sarei stato felice di stare con lei senza saperlo.
Cmq io dopo lunghe analisi ho capito qual'è il mio problema: io sono trasgressivo nella coppia, ad esempio mi piace filmarmi, mi piacciono i toys erotici, mi piace legare ed essere legato etc e da quando ho saputo questa cosa mi sembrava che io non soddisfacessi questo mio piacere, questo aspetto che a me piace, come se per quanto potessimo trasgredire non saremmo mai arrivati ad un livello di trasgressione che aveva condiviso in passato.
Capito questo, gliene parlo e le chiedo di condividerlo anche con me, e di non vedere me che voglio stare con due donne ma di vedere noi come coppia che usavamo l'altra donna come un giocattolo, un giocattolo divertente per entrambi visto che era stata due anni con un'altra donna.
Da quando glielo chiesto è passato un anno se non di più, anno nel quale non solo non mi ha detto si, ma per di più mi privato di parlarne e non potendone parlare questa cosa mi ha logorato dentro e il fatto che mi negasse questa cosa mi ha portato a negarle inconsciamente tante attenzioni.
Meno di un mese fa sono esploso, durante un film in cui c'era una scena di sesso a tre, anzi l'intero film girava intorno a ciò e da allora le ho dato un ultimatum, che può apparire un squallido ultimatum: senza questo rapporto a tre una tantum preferisco non continuare la storia e lei qualche giorno fà ha deciso di chiudere.
Io ora non so che fare, se andare avanti per la mia strada, se richiamarla e dirle che starò con lei senza chiederglielo più, mi manca e vorrei farlo ma so che starei ingannando sia me che lei perchè tornerei ad esplodere e se non lo facessi cmq mi ossessionerei e mi logorerei dentro.
cosa si può pensare di tutto ciò?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
semplicemente che avete una visione incompatibile della cosa. si tratta solo di fare una scelta. La ragazza ha scelto "meglio chiudere" ora tocca a lei (lei che scrive) e pensare quanto è importante questa ragazza per lei.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Forse ha ragione, si tratta solo di indecisione, è solo che io la amo e per tanto tempo ho scelto lei ma a distanza di anni il solo fatto che ci pensi ancora mi fa pensare di dover andare necessariamente avanti da solo a prescindere dal valore della ragazza. La ringrazio della risposta e la ringrazio ulteriormente per la celerità della risposta.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
a quale analisi si riferisce? E' stato da uno psicoanalista?
In ogni caso, mi sembra che i colloqui avuti con il professionista non le abbiano chiarito molto le idee. Lei sembra cercare delle risposte che le diano una serenità e una linea comportamentale da seguire.
Ovvviamente c'è un'area delle scelte personali in cui lo psicologo non può entrare, ma lo psicologo può aiutarla a prendere coscienza delle motivazioni più o meno inconsce dei suoi stati emotivi, come pure informarla delle possibili conseguenze delle sue azioni.

A quanto mi sembra però i colloqui avuti finora non hanno raggiunto questi scopi; le consiglierei di consultare un altro psicologo, preferibilmente di un altro approccio terapeutico con il quale concordare gli obiettivi definiti sopra indicati.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo