Psicologico

Salve a tutti. Cercherò di spiegare con le righe che mi è concesso com'è la situazione. Premetto che sono una ragazza problematica dall'età di 10 anni, da quando i miei genitori si separarono. Questo ha influito al mio malessere di questi 8 anni in cui non mi sono mai sentita parte della mia famiglia, troppo diversa da loro e con molto dispiacere, devo dire che non li stimo come dovrei. Comunque, 3 anni fa ho conosciuto il mio ragazzo. Lui è stato ed è tutt'ora il mio primo amore, abbiamo avuti diversi alti e bassi. All'inizio andava tutto bene, il primo anno già frequentavamo le rispettive case e i miei genitori non avevano nulla in contrario. Poi le cose hanno cominciato ad aggravarsi per diversi motivi (lui è disagiato economicamente, non ha un mezzo per poter venire da me, in questi 3 anni sono sempre io andata da lui con lo scooter contro il volere dei miei genitori, problemi in famiglia, la mia che odia la sua, etc) tutto questo ha portato me e lui ad avere problemi tanto che lui ha cominciato a fregarsene di me, a tradirmi, a stare con altre donne, a rubare in casa mia, e cose peggiori. Quando è avvenuta la prima rottura (febbraio), lui si comportava malissimo e i miei genitori (so che erano felici che ci fossimo lasciati) mi stavano accanto. In quel periodo sono successe tante cose, ma dopo tutto io decisi di perdonarlo andando contro la mia famiglia. Stiamo stati insieme 1 mese e poi è successo di nuovo il solito. Lui che si comportava male, i miei che mi assillavano tutti i giorni, problemi, discussioni, ecc. Ci lasciamo di nuovo e stavolta dico ai miei che è finita davvero. Sono passati 3 mesi e in questi 3 mesi ci siamo sempre sentiti e visti di nascosto, e vorrei aggiungere che lui fino a 2 settimane fa mi tradiva. I miei non sapevano niente e lui nemmeno (era convinto che la mia famiglia fosse a conoscenza). Comunque, arriva il giorno in cui loro vengono a sapere tutto, e io cerco di recuperare la situazione dicendo che ci eravamo visti una sola volta. Da quel giorno i miei mi hanno detto "se lo vuoi, fai le valigie e dimenticati di noi".
Bene, il problema adesso è che lui si dimostra davvero pentito del male che mi ha fatto, piange e mi chiama ad ogni ora del giorno e della notte da più di una settimana e i miei genitori sanno che tra noi è finita. Io credo al suo pentimento, lo amo ancora come al primo giorno, e la scelta che devo fare è: andare a vivere da lui perdendo per sempre la mia famiglia, o dimenticare lui?
Non so davvero cosa fare. Non esco da giorni, penso continuamente a cosa è meglio per me. So che darei una pugnalata al cuore ai miei genitori, ma so pure che mi pentirei per sempre di non averci riprovato con lui. Scegliere entrambe le cose è impossibile, i miei genitori non vogliono assolutamente che io stia ancora con lui, lui non sa niente di tutto questo ed anche per questo motivo sono molto frenata sul da farsi.
Vi prego, se avete aiutato persone con esperienze simili, fatemi aprire gli occhi.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
L'atteggiamento dei suoi genutori e' teso a pressarla. Non dovrebbe accettarlo.
Non sono loro a potere fare le sue scelte.
Si prenda il suo tempo e non reagisca a pressioni indebite che provengono da varie parti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

i Suoi genitori sono stati molto drastici nel dirLe di preparare le valigie, però credo siano spaventati e hanno ragione ad esserlo.

Lei descrive un ragazzo davvero maltrattante e irrispettoso nei Suoi riguardi, per non dire violento (violenza psicologica).
C'è la violenza psicologica perchè Lei parla di continui maltrattamenti e di un ragazzo che non è davvero capace di cambiare, tant'è che scrive " lui si dimostra davvero pentito del male che mi ha fatto, piange e mi chiama ad ogni ora del giorno e della notte da più di una settimana"

Faccia attenzione perchè queste dinamiche vittima-carnefice in cui il carnefice è molto abile a dosare accuratamente violenza e carezze o lacrime di plastica è piuttosto frequente. Ora questo ragazzo sa bene che i Suoi genitori ci sono e sono molto protettivi con Lei, forse anche loro non sanno muoversi benissimo per proteggerLa ma questo sta scoraggiando il Suo ragazzo che sa bene di dover cessare i maltrattamenti almeno fino a quando i Suoi non si allontaneranno e soprattutto fino a quando Lei stessa non tornerà completamente disponibile con lui.

Per quanto riguarda Lei: come pensa di uscirne se andrà a vivere con un ragazzo del genere che, nonostante le promesse vane, non cambierà?
Se lui non è in grado di badare a se stesso, pensa potrà amarLa e occuparsi amorevolmente di Lei?
Forse Lei è incappata in questa relazione perchè è molto bisognosa e affamata d'amore e quindi si accontenta di un ragazzo del genere.

Invece, alla luce di casi molto simili al Suo, Le dico di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta presso il Consultorio della Sua zona e farsi aiutare ad uscire da una dinamica che pare chiaramente di dipendenza.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazza,
nel concordare con le colleghe, le faccio notare le ultime parole che ha scritto
"....fatemi aprire gli occhi", come se lei sapesse oscuramente che sarebbe bene allontanarsi da questo ragazzo problematico che non la rispetta e non le giova, ma non riesce a farlo da sola.

E' assolutamente necessario e consigliabile perciò che si appoggi ad uno psicologo, meglio se psicoterapeuta, che possa capire i motivi di fondo di questa sorta di dipendenza e aiutarla a compiere delle scelte con la massima libertà e consapevolezza possibili.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa Angela Pileci, la ringrazio per la sua attenzione e ne approfitto per approfondire la situazione.
Ha ragione quando parla di violenza psicologica. Ammetto che da quasi 2 anni ormai, ne ricevo fin troppa da entrambe le parti.
Fino a oggi, ogni qual volta mio padre mi chiama o lo avviso che uscirò, comincia a tirare accuse provocatorie e con qualche tono di minaccia, nel caso le mie uscite dovessero essere accompagnate da questo ragazzo.
Riguardo lui, invece, in 3 anni ogni volta che lui mi lasciava e faceva quel che gli pareva, ed io cominciavo a voler riprendere in mano la mia vita (da piccoli passi voglio precisare. Ad esempio un profilo su facebook), lui tornava a farsi sentire con insulti, minacce, dandomi della puttana senza motivo, dicendo che stavolta lo avevo perso, e molte altre cattiverie. Io purtroppo sono una ragazza molto debole e fragile quando qualcuno a cui tengo mi attacca, e non riuscendo a reagire mi chiudo in me stessa preferendo stare a casa giorni interi e far sparire ogni mia traccia dal telefono e social network. Quando invece, quelle poche volte in cui son riuscita a dire BASTA, e fregarmene dei suoi insulti, lui tornava come un cane.
Proprio in questo periodo, ad esempio, è tornato tormentandomi di messaggi e chiamate, minacciando il suicidio se io non lo perdono, umiliandosi, piangendo, etc.
Sarò scema, ma tutto questo mi fa stare davvero troppo male e a mio malgrado, è riuscito ancora una volta a farmi sperare in un continuo di questa relazione.

Vorrei aggiungere, che uno dei problemi maggiori per cui i miei genitori ostacolano questa relazione è la differenza "economica" che c'è tra noi e loro.
La mia famiglia è benestante, tutta composta da comandanti di sezioni militari, dottori, avvocati, professori. i soldi non ci mancano affatto, e posso dire che fin ora ho avuto tutto ciò che volevo e ogni mio desiderio lo hanno espresso.
La sua famiglia invece, ripeto, è molto disagiata. Sua madre è casalinga, suo padre fa l'agricoltore, e non ha un lavoro fisso ma lavora quando ne ha la possibilità. Il suo complesso familiare è composto da persone umili ma anche vergognose, parlando dei parenti. Ma tengo a precisare che la SUA famiglia, ovvero suo padre e sua madre, umanamente sono delle persone splendide e mi hanno sempre trattata alla pari di una figlia.

Purtroppo però, non so se sia a causa della separazione dei miei genitori e della famiglia che non ho mai avuto, ma quando sto in casa mia, con i miei nonni o qualunque parente, mi sento un'estranea.
Quando sono in casa sua invece, mi sento me stessa. Quasi mi sento essere cresciuta lì da sempre, li sento molto complici con il mio modo di vivere, riesco a sorridere senza pensare ai problemi.. Insomma, sto bene quando mi trovo accanto a lui e la sua famiglia.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa Valentina Sciubba, ringrazio pure lei per l'attenzione.
Si, so bene che allontanarmi da lui potrebbe risolvere da una parte i problemi con la mia famiglia, ma anche quando lui non c'è stato, i problemi c'erano ugualmente a causa del mio malessere dovuto ai loro confronti.

Conosco i pro e i contro di questa situazione.
Scegliendo la mia famiglia e allontanando lui, mio padre e mia madre smetterebbero di pressarmi continuamente, e diciamo vivrei in modo sereno senza paure e rischi. Ma rimane pur sempre il fatto che nei loro confronti non mi sentirò mai soddisfatta, non starò mai bene in questa casa. Il mio malessere continuerà ad esistere, e temo possa aggravarsi col passare del tempo, arrivando perfino ad odiarli nel caso dovessi pentirmi di questa scelta.

Scegliendo invece lui, e allontanando la mia famiglia, direi che sono più i contro che i pro. Sicuramente riacquisterei la "felicità" che solo lui riesce a darmi, starei bene ad averlo sempre al mio fianco senza le continue pressioni dei miei genitori.
Ma devo pur considerare il fatto che io non ho nessuna certezza che lui ha delle vere intenzioni stavolta. E se deciderà nuovamente di lasciarmi, cosa farò e dove andrò?
Inoltre non so se riuscirei a sopportare il dolore che causerei ai miei genitori, e infine non saprei davvero come adattarmi a un passaggio di vita completamente diverso. Passare dal "poter avere tutto ciò che voglio" materialmente parlando, al fatto che non abbia la certezza di trovare il pane in tavola tutti i giorni.

Sono davvero combattuta.
[#6]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
"nei loro confronti non mi sentirò mai soddisfatta, non starò mai bene in questa casa. Il mio malessere continuerà ad esistere, e temo possa aggravarsi col passare del tempo, arrivando perfino ad odiarli nel caso dovessi pentirmi di questa scelta"
Non è costruendosi un'altra prigione psicologica (quello sembra il suo destino dato il trattamento che subisce oggi dal suo ragazzo) che riuscirà ad uscire da questa.
Le continue inadempienze affettive dei suoi genitori e il rapporto teso tra voi tre deve essere portato fuori con franchezza, smascherato dal problema ragazzo, e portato in sede di psicoterapia familiare.
Incominci lei da sola a rivolgersi al Consultorio familiare. Il suo problema è riuscire ad affrancarsi dai genitori come dal ragazzo.
"Scegliendo invece lui, e allontanando la mia famiglia, direi che sono più i contro che i pro"
Torni un attimo indietro: lei ha da scegliere sì, ma solamente sè stessa e la conquista della sua emancipazione dalla dipendenza ora dall'uno ora dall'altro.
Si rivolga ad un aiuto psicologico.
Le faccio tanti auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino