Può esistere l'amore tra due persone tendenti alla depressione?

La mia domanda è principalmente quella riportata nel titolo. Sto con un uomo di due anni più grande di me, ufficialmente da circa un anno. Temo che siamo l'uno la compensazione affettiva dell'altro. Spesso penso di volerlo lasciare..poi ci vediamo e mi sento felice. Abbiamo una visione della vita e del mondo simile, o comunque compatibile, ma siamo entrambi un po' troppo seri, un po' ipersensibili, soppesiamo le parole dell'altro, molto razionali..nessuno dei due aiuta l'altro a sdrammatizzare, quando ce ne sarebbe bisogno. Inoltre la mia ansia abbandonica mi porta a non fidarmi di lui (a dire il vero c'è anche qualche motivo oggettivo, ma so che è molto amplificato dalla mia paura di non essere all'altezza).

Io ho varie difficoltà relazionali, delle quali sono divenuta consapevole grazie alla psicoterapia. Ho sempre fatto fatica ad avere relazioni stabili, sia amicali che d'amore. Compensavo con un elevato numero di conoscenti. Mi sto sforzando molto per cambiare questo stato di cose. Non so se i miei dubbi siano mie resistenze alla relazione o se la relazione realmente non mi soddisfa. Mi sembra di non riuscire ad arrivare alla risposta.

Forse non facciamo che sostenerci a vicenda? A volte penso che lui ed io ci siamo "presi" dalla parte oscura di noi, non dalla parte luminosa. Ciò che mi destabilizza è che quando gli parlo di difficoltà che io trovo nella nostra relazione, molto spesso lui ci riflette, mi dice se ritiene che io abbia ragione o meno e, nel primo caso, si sforza di cambiare. Ma ci sono altre cose, soprattutto quelle sopra elencate, che non possono cambiare, né io potrei mai chiederglielo, sarebbe impossibile.

Possono due persone che convivono da sempre con la depressione riuscire ad amare? O siamo condannati sempre e solo a cercare qualcuno che colmi i nostri vuoti?

Chiedo scusa se sono stata confusa

Saluti
[#1]
Attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

se è già seguita da uno/a psicoterapeuta sarebbe opportuno che chiariste insieme certi dubbi.

La depressione e la capacità di amare sono aspetti relativamente indipendenti tra loro, seppure possano in parte influenzarsi reciprocamente.

In particolare, dato che la depressione solitamente esprime un sentimento di perdita di interesse o di piacere, chi è depresso sa bene cosa significa aver bisogno di essere amati.
[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
credo che non sia il caso di ragionare per opposti. È probabile che ci siano sia delle resistenze interne ad un legame con quest'uomo sia degli aspetti oggettivi della relazione che non le piacciono. I rapporti sono fatti di questo, ovvero sono ambivalenti. Non possiamo pensare che una relazione sia "semplicemente" solo felicità.
Detto questo non ci sono aspetti connessi alla depressione che impediscono alle persone di amare ed essere amate. Piuttosto il contrario, l'affetto può attenuare sintomi e visioni negative, non crede?
Le allego un link sul rapporto di coppia e le caratteristiche di una relazione duratura:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3813-che-cosa-rende-le-relazioni-stabili-caratteristiche-di-un-rapporto-duraturo.html
Spero possa esserle utile.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Gentili psicologi,

vi ringrazio per le vostre risposte, che mi hanno in parte rincuorata.

Leggendo di tanti rapporti basati sulle reciproche disfunzionalità, spesso mi sono ritrovata a pensare che che tra me e il mio uomo non ci fosse davvero amore, ma che fossimo una stampella l'uno per l'altra. Alcune volte questo non mi disturba, anzi, provo tenerezza per noi due, per gli sforzi che facciamo per essere sereni. Altre volte la nostra relazione mi fa paura: penso al rapporto negativo che abbiamo con le nostre famiglie d'origine, ai momenti in cui una parola dell'uno getta l'altro in profonda crisi. Mi domando anche che cosa succederebbe se avessimo un figlio e capitasse un periodo down a entrambi in contemporanea...riusciremmo ad occuparcene adeguatamente?
Però il nostro vissuto fa sì che ci comprendiamo a fondo, che quando mi chiama distrutto da una discussione avuta con sua madre io lo sappia accogliere, come lui è capace di farlo con me. Inoltre entrambi siamo coscienti delle nostre problematiche e abbiamo avuto dei percorsi di psicoterapia. Avremo gli strumenti per riuscire a creare una bella famiglia o annegheremo nelle nostre tristezze? So che non potete darmi una risposta a questa domanda, ma forse un parere sì.
Grazie in anticipo