Quale amore?

Salve,
ringraziando anticipatamente tutti quanti vorranno cogliere il mio appello, vado ad esporre la questione:
sono innamorato di una ragazza e con lei condivido la mia vita da quasi due anni. In realtà, questa cum-divisione non è propriamente tale, dal momento che delle volte pare realizzarsi in una direzione univoca, aspetto che, in alcune circostanze, è stata lei stessa a sottolineare. Dico "delle volte" perché ritengo che la relazione, per come si è sin qui svolta, non sia così nera come potrà apparire.
Pochi giorni fa, lei ha avanzato dubbi circa la reale possibilità che la nostra storia possa essere duratura, chiedendo perciò di farla finita, adducendo tali motivazioni. Cerco di citare testualmente:
"ti amo" ma "tu mi hai dato la vita", io "non più di tanto";
ti amo ma "non posso farmi carico di quelle mie azioni che ti causano sofferenza";
ti amo ma io "non sono cresciuta con l'ideale dell'amore che invece hai tu";
ti amo ma "gli sforzi che questa storia richiede mi pesano, li sento esterni a me".
ti amo ma "non sono in grado di cambiare".
Mi chiedo se quanto traluce da queste parole non sia una concezione "liquida dell'amore", la quale non contempla aspetti quali impegno, sforzo, e perché no, in certi casi anche fatica. Una concezione che equipara l'amore a pacchetti di consumo: li desidero, li scarto, li uso, mi annoiano, e vado in cerca di altro. Questo è un aspetto importante: è la mia una visione totalizzante, se non anche totalitaria? Davvero è così impensabile, se non ingiusto, ritenere che vi sia confusione tra nomi e cose? Davvero, se così fosse, non vi è modo di, per così dire, smussare (non certo eliminare) quella componente sociale che inevitabilmente introiettiamo? Anche perché, se M Recalcati non è del tutto fuori strada, mi pare che un relativismo marcio in materia d'amore" non sia così facilmente sostenibile: l'amore, se è tale, ha delle dinamiche più o meno riscontrabili, elementi che fanno sì che voi possiate dire "è innamorata/o".
Per farla breve, ha esplicitamente detto che se questa storia può continuare, devo accettare questa sua visione, questi suoi "ti amo ma ...". Chiedo un sostegno, consiglio, aiuto, o qualsiasi cosa vi assomigli, per capire, mi esprimo molto grettamente, "se ne valga la pena", insomma se effettivamente, questo suo "amare" sia realmente sincero e non ostativo alla vita di coppia. Perché, inutile girarci attorno, io non posso nemmeno immaginare la mia vita senza questa persona; il mio corpo, non quello che ho, ma quello che sono, si rifiuta con tutte le sue forze di non averla accanto (possibile dipendenza affettiva?)

PS: non so se questo possa essere di aiuto, ma questa persona (avverto un sincero fastidio nel non poter citare il suo nome) è stata anche in analisi. L'esperto ha riscontrato dei "problemi" nelle sue modalità di relazione nei confronti dei genitori, e più segnatamente nei confronti della madre, che lei considera come una "ierofania". Anche in questo caso, a detta della stessa donna che amo, gli sforzi profusi in tale direzione sono stati praticamente nulli (l'analista, ritenendo che non fosse più necessario proseguire con le sedute, si era congedato con un "ha già molto materiale su cui lavorare").

Sentitamente, grazie.
[#1]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazzo,
perché non può immaginare la sua vita senza di lei?
Al di là di ciò che la sua ragazza le dice, si sente appagato, o percepisce, nei fatti quotidiani, un amore a senso unico?

Mi sembra che ci sia molta "razionalizzazione" intorno alla sua relazione sentimentale. E' abbastanza inutile cercare di capire i perché dei comportamenti della sua ragazza, di quale tipo di amore si tratti.

Piuttosto è il caso che lei si domandi qual è il suo proprio modo di amare.
Questa è la sua prima storia? Ce ne sono state altre? Come si sono svolte?

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottoressa Ferretti,
la ringrazio per la rapidità con cui ha voluto rispondere. Però, sperando di non peccare di superbia, noto anche che molte delle mie domande sono cadute nel vuoto. Di quale "tipo di amore si tratti" non penso sia una questione inutile o secondaria, visto che "l'amore, la storia d'amore, si fa in due".
Comunque sia, sì, penso di essere appagato, ma non nego che le maggiori insoddisfazioni, quelle più sentite, e quando ve ne sono state, sono derivate proprio dalla relazione (ma penso pure che faccia parte del gioco).
Si è la mia prima storia, la mia prima vera relazione d'amore, ho avuto in passato diverse relazioni, alcune anche abbastanza estese nel tempo, e pur tuttavia "consumate" soprattutto da un punto di vista prettamente sessuale (per inciso, motivo di gelosia da parte sua, ossia della mia ragazza).
Quanto alla razionalizzazione (al netto di tutte le modalità con cui la "razionalità" può essere intesa) mi creda, questa si presenta solo quando si tratta di scrivere, ma quando si vive, si vive.
Ah, il mio modo d'amare: amo così come non posso non amare. Lei non è un'aggiunta alla mia vita, e parte integrante di questa, e senza dubbio, la parte più importante. E sulla base di ciò si determina il mio modo d'amare (qui è implicitamente insita anche la risposta alla domanda "perchè non può immaginare la sua vita senza lei?").
Ancora grazie.
[#3]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazzo,
lei ha il diritto di amare come le viene spontaneo e come crede. Che la sua ragazza sia parte integrante della sua vita, mi pare giusto, visto che la ama molto, ma che sia la parte più importante...non mi pare giusto nei confronti di sé stesso. Forse bisognerebbe capire meglio questo punto.

In questa sede possiamo darle solo delle indicazioni, spunti di riflessione, non risposte esaustive.

Io la invito a valutare la possibilità di confrontarsi con un nostro collega di persona, potrà avere certamente uno spazio di lavoro più proficuo e soddisfacente.


Un caro saluto,
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ancora grazie. Quanto alla necessità del confronto, sono assolutamente concorde. Spero soltanto che la risposta non passi attraverso un ripiegamento su se stessi, o verso forme di egoismo individualistico.
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
L' Amore è uno ed uno solo, non vi sono gradazioni, nè diagnosi particolari.
Immagino che per lei, pensare alla sua ragazza come disturbata, in analisi, con una figura materna disturbata e disturbante, possa servirle per spostare l' attenzione/colpa solo su di lei, ma come tutti gli amori, sono abitati dai due protagonisti di questo legame.
Anche io, come la collega, le suggerisco un viaggio verso se stesso, con un nostro Collega

Se questa donna mette tanti "ma" o rallentatori, ci sarà un perché
La verità è sempre a metà strada

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Se ho capito bene ciò che ha scritto, lei ha paura che effettuando un lavoro da uno psicologo, lei possa cambiare a tal punto da diventare egoista?

Se così fosse, la rassicuro: non si diventa diversi da ciò che si è. L'obiettivo è amare l'altro, rispettando ed amando anche se stessi. E' un equilibrio difficile da raggiungere, ma possibile e, soprattutto, auspicabile.

Tanti cari auguri,
[#7]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie dottoressa Ferretti, le sue parole mi hanno dato un po' di serenità, può sembrare poco, ma non lo è.

Gentile dottoressa Randone, la donna che amo non è disturbata! E non può immaginare gli sforzi da me profusi per convincerla a non sentirsi tale. Mi perdoni, ma forse lei ha mancato di leggere con cura le mie parole, dal momento che il punto è proprio che "gli amori sono abitati da due persone". Il timore è proprio che da parte sua, stando alle sue parole, non vi sia questa voglia "di farlo in due". Quanto alle responsabilità, non basterebbe una giornata ad elencare quelle che mi riguardano, ma sono certo di avere le energie, che derivano proprio dall'amore che nutro per lei, di modificarmi, se è possibile, cambiare tutti i giorni, pur di costruire pazientemente una storia d'amore.

Grazie
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Una consulenza di coppia potrebbe essere la strada da percorrere.
Luogo simbolico, di analisi delle dinamiche della vostra coppia, in un clima non giudicante, nè colpevolizzante