Disfunzione erettile, fimosi, varicolele di ii grado , perdita del desiderio sessuale

Salve. Sono una donna di 32 anni . Mio marito ha 34 anni.
Mio marito ha una leggera fimosi , che non sapeva di avere fino a due anni fa, periodo in cui la mamma gli ha confessato che quando era molto piccolo aveva una fimosi occlusiva e lo ha fatto operare perchè aveva difficoltà ad andare in bagno. Io però sapevo questa cosa da qualche mese prima che ci sposassimo perchè mia suocera me ne ha parlato dicendo che non dovevo dire nulla a mio marito. Qualche mese dopo le nozze, che abbiamo provato ad avere figli senza esiti positivi, gli ho detto questa cosa e lui si è innervosito , dicendo che era impossibile pensare che sua madre non gliel'avesse mai detto. Ho dovuto farlo , perchè ho pensato che uno dei motivi per cui non riusciamo ad avere figli poteva essere anche questo. Così siamo andati da degli specialisti e gli hanno trovato la fimosi, e un varicocele di II grado che non necessitò di operazione a 3o anni .
Da qualche mese , mio marito , che ha difficoltà a raggiungere l'orgasmo , ha anche una disfunzione erettile , che si presenta ogni volta che tentiamo di avere un rapporto completo. Io ho un pò di vaginismo , pochissimo , e lui sta incolpando me per l'esito negativo dei nostri tentativi : disfunzione erettile= colpa mia e del mio problema. Riesce ad avere un orgasmo solo se si masturba , cosa che lui ricerca più volentieri , anche di fronte a me. Ultimamente, inoltre, ha anche meno desiderio sessuale , perchè si sente scoraggiato a portare avanti un rapporto completo . E ' convinto che solo il viagra lo possa aiutare , cosa che gli hanno prescritto i medici , senza però sapere che nella sua famiglia ( materna ) ci sono casi di cardipatie congenite, una uscita di recente nello zio di primo grado e che prima di prendere quel medicinale gli ho consigliato di farsi una visita cardiologica. Queste cose non le sapeva , ma come sempre , mia suocera le ha dette a me e si è ripresentata la stessa situazione, si è innervosito , ha chiesto alla mamma , la mamma gli ha fatto una lista di più di cinque parenti , compresi il nonno e il fratello dello zio di primo grado , che hanno cardiopatie congenite ...Ora , lui ha detto "se non posso prendere il viagra , allora non se ne fa nulla , si adotta ", mentre io gli ho detto che il problema potrebbe essere di natura psicologica, cosa che ha detto lui , di fronte a me , il suo medico di base più di una volta, ma lui non crede che sia questo il problema e non vuole sentir parlare di psicologo!Aggiungo che lui sta sempre di fronte al computer , dalla mattina alle sera tardi a giocare e la mia paura è che anche questa cosa gli stia facendo perdere la virilità in termini di età adulta e responsabilità di coppia sposata e di famiglia. Non so cosa fare , se provo a dirgli che deve stare di meno al computer perchè penso che migliorerebbe anche la nostra vita sessuale , se la prende e mi dice che sembro sua madre e sono cattiva! Non so cosa fare per aiutarlo. Grazie a chi mi risponderà
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
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dopo
Utente
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Cara Dottoressa, grazie per aver risposto.
Noi siamo andati dapprima dal suo medico di base il quale gli ha detto che questa disfunzione poteva essere di carattere psicologico , ma se pensava che poteva essergli utile, di prendere il Cialis. Lui vede il Cialis come l'unica cosa che è in grado di aiutarlo perchè consapevole che non riesce a mantenere l'erezione appena si avvicina a me...mentre io insisto che prima di prenderlo, giacchè nella sua Famiglia ci sono casi di cardiopatie congenite e quella più recente anche abbastanza grave, essendo che sul foglietto c'è scritto di non assumerlo se c'è la possibilità di cardiopatie, debba farsi fare un controllo cardiologico.Dopo che siamo andati dal medico di base siamo andati da due urologi i quali hanno consigliato di fare il controllo del liquido seminale ( dapprima aveva anche un problema di mobilità , ma quando lo ha ripetuto la seconda volta non c'era più) e di prendere il Cialis ( ma non aveva riferito nulla di possibili problemi cardiologici ai medici , quando gli fu chiesto se in Famiglia c'era qualcuno che li aveva perchè sua mamma non gli ha mai detto nulla).

Il secondo urologo , al quale gli ha portato il documento con scritto che aveva un varicocele di II grado , ha detto che non era il caso di operarsi perchè a 34 anni non serve a niente farlo,perchè non cambia la situazione , qualsiasi essa sia legata al varicocele.

Non avendo lui detto di queste patologie cardiologiche della sua famiglia, i medici hanno detto che appunto la sua cura era il Cialis e che con quello avrebbe risolto il tutto.

Io gli dico costantemente di non sottovalutare anche il parere del suo medico di base che più di un 'occasione gli ha detto che poteva essere di sfera psicologica, ma lui non crede alla psicologia e al fatto che possa esistere la psicologia sessuale, come ...se la rifiutasse , come ipotesi.

La diagnosi di leggero vaginismo me l'hanno fatta i diversi ginecologi che mi hanno visitata negli anni e anche l'ultimo da cui vado fissa da qualche mese. Inoltre, mi hanno trovato l'utero retroversoflesso, e anche a me il cardiologo da ci sono andata recentemente , mi ha diagnosticato, assieme ad un ematologo , una trombofilia e un possibile PFO, in seguito a degli episodi ischemici avuti poco prima delle nozze. Non ho ancora avuto modo di fare l'esame specifico per il PFO , ma mi ha detto il cardiologo che dall'eco cuore è quasi certo , avendo una difetto del setto interatriale e penso che questa situazione , spaventi o abbia in qualche modo spaventato mio marito che ha paura che se io rimango incinta , mi possa succedere qualcosa o possa succedere qualcosa al bambino. Per questo sto cercando di fargli capire che dobbiamo andare insieme da uno psicologo per aiutarlo e aiutarci ad affrontare queste difficoltà, ma non vuole andarci.
Inoltre, mi ha detto che anche con la sua ex aveva delle difficoltà, che ha anche adesso , la difficoltà a raggiungere l'orgasmo che preferisce raggiungere masturbandosi e non con il rapporto completo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
C' è molta confusione nel suo racconto.
Ricapitoliamo. :

La diagnosi deve esser andrologica, la eventuale cura combinata
Il vaginismo, dovrebbe essere investigato da uno psicologo, se preferisce con formazione in sessuologia clinica

L' orgasmo solitario e non in coppia, anche in questo caso è da analizzare con cura e competenza.
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