Il mio Partner ha problemi di depressione?

Salve,sto con un ragazzo da un anno e mezzo. Ci siamo conosciuti per motivi di lavoro e lui mi ha cercata su Facebook. Dopo una settimana di messaggi continui ci siamo rivisti. L'incontro è stato abbastanza breve, una passeggiata con i rispettivi cani parlando del più e del meno, ma la stessa sera mi ha scritto di non volermi più sentire perché aveva capito che la mia intenzione era quella di farlo innamorare. Ho capito quindi che c'era qualcosa che nn andava. Non aveva amici. Nei giorni successivi sempre via sms abbiamo ripreso a parlare, mi diceva che non avevo idea di che brutta persona fosse e che mi dovevo allontanare da lui. L'affinità "mentale" che però ci ha legati da subito ha fatto si che si confidasse con me come non aveva mai fatto prima e mi ha detto di essere in cura da uno psicologo perché aveva problemi a relazionarsi con le persone. Poco dopo non si è più presentato alle sedute perchè secondo lui non lo aiutavano. Si è sempre rifiutato di prendere medicinali. Nell'arco di quest'anno e mezzo si è allontanato molte volte per periodi più o meno brevi. Ci sono dei giorni in cui sogna di comprare casa con me ed il giorno dopo mi dice di sparire. Ultimamente è peggiorato. Ha smesso di fare sport, si deprime per il lavoro..mi dice che ha così tanta rabbia dentro e che sta così male che nn riesce nemmeno più a piangere. Quando insisto a volerne parlare lui fa l'opposto, si chiude in casa nn risponde al telefono mi dice che lui non è malato che è una mia invenzione. Questa rabbia si sfogava sempre più spesso su di me come se ne fossi la causa. Per motivi assurdi mi urlava che dovevo uscire dalla sua vita e che a me nn ci tiene per poi ritrattare qualche giorno dopo. Ma comunque sempre dandomi delle colpe o attribuendomi difetti secondo lui gravi. Pochi giorni fa si è rinchiuso di nuovo nel suo mondo. Ho fatto un errore grave. Nn avendo la possibilità di parlargli sono andata da lui e ho suonato fino a quando non mi ha aperto. Per lui casa sua è la sua "tana" l'unico posto dove può stare da solo..quindi sono entrata dove non dovevo..mi ha assalita. Mi ha messo le mani al collo dicendomi che non ci si comporta così, dopodiché ha preso tutta la mia roba e tenendomi per i capelli mi ha buttata Fuori casa. Se guardassi la storia da "non coinvolta" suggerirei a chiunque di lasciar perdere. Nella mia testa però lo giustifico. Per la malattia, per "i miei sbagli".. Io ne sono innamorata follemente. Non riesco quindi ancora a razionalizzare.. È davvero malato o sono io che lo considero malato mentre in realtà è vero che a lui non interessa di me? Non vedo via d'uscita perché lui non ammettendo la malattia non vuole curarsi. Ho provato a coinvolgere i suoi genitori che però non vivendo con lui non possono fare molto e comunque lo considerano un ragazzo "con un "brutto carattere". Quando mi allontana e gli chiedo se gli manco dice che "è normale" ma che lui nn può fare affidamento su nessuno perché tutti lo hanno tradito. Si è creato una "corazza".
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

se il suo ragazzo era in terapia soffre probabilmente di un disturbo psicologico, ma solo lui può dirle di preciso di cosa si tratta.

Poichè le ha parlato genericamente di "problemi a relazionarsi con le persone" si potrebbe trattare di un Disturbo di Personalità, ma non sono da escludere altre diagnosi.
In base a quanto ci riferisce è chiaro che fatica a controllare la rabbia e, dal momento che l'ha già aggredita, le consiglio di non scusarlo prendendo su di sè la colpa delle azioni di lui e di evitare di insistere nell'imporsi se le dice che deve lasciarlo stare.

Dal momento che presumibilmente ha a che fare con una persona problematica e complicata le suggerisco di parlare di persona e nel dettaglio con uno psicologo di tutta la situazione per farsi consigliare sul da farsi, e anche per capire come mai è entrata nella dinamica relazionale che ci riferisce e si sente così legata ad un ragazzo di questo tipo.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio. L'ultima frase mi ha fatto pensare molto. Se fosse dipendenza affettiva, dipendere da una persona che tende a chiudere i rapporti con tutti e che ha bisogno di "pause" per trovare un equilibrio potrebbe essere un bel problema..Seguirò il Suo consiglio. Secondo Lei, è una relazione che può farci solo del male? Crede che fino a quando non troncherò io il rapporto definitivamente, lui continuerà con questo "tira e molla"? Grazie mille.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Pensa di avere una dipendenza affettiva da lui?
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dopo
Utente
Utente
Sinceramente credo di si. Il mio mondo gira intorno a lui. Sono felice solo se sono con lui, vado nel panico nei momenti in cui lui é giù, è lui che decide tutto ed io lo lascio fare per non creare situazioni che possano farlo rattristire più di quanto non lo sia già e di conseguenza allontanare. Ho paura di perderlo e questo suo bisogno di allontanarsi ha trasformato la paura in terrore costante. Quando si allontana invece di capire questo suo bisogno vado nel panico. D'altro canto credo anche che lui mi abbia "scelta" per questo. Avendo sempre avuto storie in cui ha subito decisioni ed è stato abbandonato, in me ha trovato una persona che "può dominare" e che non lo farà soffrire anche se poi per tutta questa situazione lui soffre comunque.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che le sue considerazioni possano essere fondate, anche se ovviamente non conoscendola direttamente non glielo posso dire con certezza.
In ogni caso mi sembra una buona osservazione quella sulla scelta di lui che sarebbe caduta su una partner come lei, che può "dominare" in quanto preda di forte angoscia se si sente allontanata o respinta.

Non so se questa dinamica (che definirei sadomasochistica) si sia instaurata anche con altri ragazzi o altre persone per lei importanti, ma con tutta probabilità dipende da come ha vissuto e introiettato le relazioni primarie e quindi dal rapporto con i suoi genitori e altri eventuali adulti significativi della sua prima infanzia.

Se l'ipotesi fosse corretta sarebbe importante che lei si facesse aiutare da uno psicologo a sviluppare una sua autonomia all'interno delle relazioni, oltre ad una visione di sé che contempli l'idea di poter sopravvivere al di fuori di una relazione simbiotica e la convinzione di non perdere il suo valore o le sue prerogative se il partner la rifiuta.

Ci pensi e se vuole mi faccia sapere.
Un caro saluto,