Avere una sorella 22 anni da genitori separati

Buongiorno, scrivo per avere un aiuto nel capire come affrontare questo avvenimento.
Ecco un minimo di background della situazione: i miei genitori si sono separati un paio di anni fa, abbiamo venduto la casa in cui vivevamo, mio padre è andato a vivere con la compagna a lodi (parecchio lontano da milano, dove abito) e per un breve periodo sono andata a vivere in affitto con mia madre, fino a che il proprietario non ha avuto bisogno dell'appartamento. Mi sono proposta dunque di andare a vivere dai miei nonni per evitare di spendere soldi per un altro affitto, e lei è andata a vivere con il compagno a Rozzano. Dopo 4 mesi di convivenza non proprio facilissima con i nonni (potete immaginare cosa comporti convivere con persone che hanno 60 di differenza da me, a 22 anni) ho finalmente trovato una casa in affitto, nella quale vivo attualmente; affitto che mi pagano i miei, visto che ho uno stipendio da part time che uso per tutte le altre spese quotidiane.
Poco prima dell'estate, mio padre (53 anni) mi ha comunicato che la sua compagna (con cui sta da quasi 2 anni) era incinta. Premetto che sono figlia unica. Lì per lì sono rimasta un pò shockata perchè non me lo sarei mai aspettato, dopo di che sono cominciati a subentrare pensieri del tipo: "e se si dimentica di me?" "già ci vediamo poco, con la scusa della bambina non ci vedremo quasi più perchè la compagna lo vorrà a casa con lei e sua figlia (giustamente)" "mi metterà da parte visto che la sua quotidianità la vivrà con questa sua nuova famiglia?"
So che sono pensieri poco maturi, e non so come giustificarmeli. Per fare un esempio stupido: nel suo nick name di whatsapp adesso ha messo l'icona di un fiocchetto rosa, e io come una stupida appena l'ho visto ci sono rimasta male... immagino scene di quando condividerà foto su facebook di lui con la bambina accompagnate da frasi tipo "il mio regalo più grande", "l'amore della mia vita" ecc... ed in tutti questi pensieri da immatura, egoista e gelosa che ho, continuo a chiedermi... "e io???"
Non mi sono mai sentita molto coccolata dai miei genitori, nonostante io e mio padre abbiamo un buon rapporto... il solo fatto di vedere che quando nascerà la bambina le mostrerà affetto (come è giusto che sia) paragonato al fatto che io invece mi sono vista levare la terra sotto i piedi con la vendita della casa, e che mio padre non lo vedo quasi mai (e quando ci vediamo ha sempre l'impressione di dover scappare) mi fa stare male... perchè mi vengono in mente queste cose? cosa dovrei fare per affrontare al meglio la cosa?
Quando mi ha chiesto come l'avessi presa, gli ho detto che per me era stata una notizia forte, ma che alla fine ero contenta, quando in realtà non sono poi così felice... anzi, a dire il vero credo che mi farà piacere avere una bimba da coccolare, in verità ho sempre voluto dei fratelli... ma dai miei genitori. Credo che il problema non sarà tanto la bambina, quanto vedere il comportamento di mio padre nei suoi confronti.

Grazie.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non mi sono mai sentita molto coccolata dai miei genitori, nonostante io e mio padre abbiamo un buon rapporto...>

Gentile Utente,
è comprensibile il suo sentire di fronte alla notizia che ha ricevuto, tanto più che sembra non aver fatto pace con il suo passato, con i vuoti affettivi che percepisce e con la separazione dei suoi genitori che le ha portato complicazioni sia sul versante affettivo sia su quello pratico. Complicazioni che certamente l'hanno provata.

< in verità ho sempre voluto dei fratelli... ma dai miei genitori>
Questo non è avvenuto ed è un fatto che non si può cambiare, così come la separazione dei suoi che ora hanno vite distinte, cosa che ancora sembra non aver accettato, così come parrebbe coltivare e rimpiangere l'idea di una famiglia ideale che non ci è stata, non ci è dato di cambiare il passato.

Possiamo solo andare avanti, crescere, pensare a costruire la nostra vita autonoma, da figli maturi e adulti.
Suo padre diventerà un'altra volta genitore, ma non per questo lei sarà esclusa dal suo affetto, anzi potrà condividere con lui, dato il buon rapporto, le gioie della nuova arrivata.

Rimpiangere e restare nel passato, in quella posizione di figlia in debito di affetto, rischia di non aiutarla ad andare avanti nella vita.

Per questi motivi credo sarebbe opportuno incontrasse un nostro collega, come le è già stato suggerito in passato da qui., La potrebbe accompagnare ad andare incontro al suo futuro con maggiore serenità , senza essere gravata da pesi emotivi come quelli che ha descritto e anche a vivere in modo differente la sorellina in arrivo.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Rinelli, la ringrazio per la risposta.
È vero, purtroppo non si può cambiare il passato. Però la paura di essere esclusa rimane. Forse essere stata figlia unica per 22, e quindi essermi trovata sempre, bene o male, al centro delle attenzioni, rende la cosa più difficile da accettare. E cosa mi dice della differenza di età? Potrei quasi farle da mamma! Non avrei con lei lo stesso rapporto che si ha tra fratelli con pochi anni di differenza... E del fatto che non sia una "vera" sorella, ma una sorellastra? Insomma, mi sembra quasi di sentirmi esclusa dalla vita di mio padre perché adesso la sua famiglia è quella, io sono solo un "rimasuglio" di quella vecchia... vivrà la quotidianità solo con UNA delle sue figlie, non per motivi naturali (andare via di casa per sposarsi, per studiare...) ma per motivi forzati... .
Forse la realtà è che non ho avuto il tempo di distaccarmi in maniera normale dai miei genitori... nonostante abbia sempre preferito starmene fuori casa, visto che dentro tra litigi e tensioni si stava male, adesso mi rendo conto che avere una famiglia unita ed una casa in cui trovare sicurezza e tranquillità è il bene più grande che si possa avere, e questa cosa mi porta a provare un pò di invidia nei confronti della nascitura, perché mio padre darà tutto questo a lei, ma non è stato capace (insieme con mia madre) di darlo a me... è come se il mio cervello continuasse a dirmi "tu sei arrivata per prima, esisti da 22 anni, ti meriti rispetto e hai una priorità affettiva rispetto alla bambina, non possono metterti da parte così!"
...puro egoismo?

Grazie anticipatamente.
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Forse la realtà è che non ho avuto il tempo di distaccarmi in maniera normale dai miei genitori..>

In effetti sembra non aver maturato ancora una sana distanza emotiva confacente alla sua tà, ma collocarsi ancora in epoche precedenti nel rapporto con i suoi genitori. Le difficoltà che lei ha espresso sopra ne rendono ragione.

Come le ho detto sarebbe opportuno che incontrasse direttamente un nostro collega, poiché è importante che elabori un passato gravoso e viva in modo differente, consono alla sua età, il rapporto con i suoi genitori.
Tutto il resto verrebbe di conseguenza.
Che ne pensa?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Potrebbe avere ragione. Alla mia età è giusto avere una distanza emotiva consapevole, ma credo che ciò non possa avvenire in maniera sana nel momento in cui tuo padre è costretto ad andare via di casa da un giorno all'altro e tua madre fa perno su di te per qualsiasi cosa... e poi la vendita della casa, l'essere sballottata di qua e di là, fare 3 traslochi nel giro di nemmeno un anno...
Sì, sono consapevole di dover elaborare il mio passato, anche perché non mi aiuta ad andare avanti nella mia realizzazione personale, cercherò di rivolgermi a qualcuno...
Quello che chiedevo però erano dei consigli su come comportarmi riguardo a questo avvenimento.

Grazie, Federica.