Rapporti familiari

Buonasera gentili dottori,
scrivo per chiedervi un parere sul mio rapporto con mia madre.
Mia madre ha avuto una vita molto difficile, è rimasta vedova molto giovane e con tre figlie di cui prendersi cura, e lo ha fatto egregiamente, non facendoci mancare mai nulla, anzi. Adesso siamo tutte e tre grandi. Io sono l'ultimogenita e, alla soglia dei trent'anni, sono l'unica a non essere ancora indipendente. Da qualche tempo, qualche anno (è stato un crescendo), mia madre dimostra nei miei confronti una sorta di insofferenza. Non è una cosa continua e perenne, ma un qualcosa che riaffiora spesso, con facilità.
Ho l'impressione che lei pensi di adempiere al suo dovere di madre solo mantenendomi; per carità io le sono grata per questo e so che non è una cosa dovuta, ma percepisco che da parte sua c'è spesso, nei miei riguardi, una sorta di indifferenza mista a fastidio. Raramente usciamo insieme, perché quando glielo chiedo ha sempre qualcosa da fare o è stanca, però è disponibile a darmi i soldi che mi servono.
Mi sono laureata, con grandi sacrifici, anzitutto da parte sua (che non ha mai voluto che versassi un centesimo dei miei risparmi in tasse e che si è sempre mostrata contraria ad un mio eventuale impegno lavorativo anche part-time perché non trascurassi gli studi) e anche da parte mia, che avevo rallentato molto per problemi personali, di cui lei sapeva). Dopo la laurea ho preso una specializzazione; anche qui, non volendo pesare ulteriormente sulle finanze di casa, avevo espresso la volontà di usare, almeno in parte, i pochi soldi che avevo da parte, ma non ha voluto. Il suo primo commento, quando ho finito, è stato: "Ho finito di spendere soldi? Adesso mi auguro che comincino ad entrarne!". Giusto, giustissimo, sacrosanto, ma perché non mostrare (anche) un minimo di soddisfazione, di orgoglio, per i pochi (ed effettivamente, finora, inutili) traguardi che ho raggiunto? Qualche giorno fa, sarcasticamente, facendosi volutamente sentire da me, ha detto che io con tutto questo studio diventerò una scienziata e poi non potrò comunicare con loro comuni mortali. Ma io non ho mai fatto un vanto delle mie cose, anzi, dico sempre, con chiunque parli, che se tornassi indietro cercherei subito un lavoro dopo il diploma, che la mia laurea serve a poco, che ho sbagliato strada. Mi sminuisco sempre, in questo come in tutto, sono una persona decisa e determinata ma ho anche bisogno di sentirmi apprezzata, stimata.
Lei mostra indifferenza per quello che faccio o che progetto di fare, non partecipa emotivamente, non mi incoraggia, non si informa; quando gliene parlo io, faccio un monologo.
Solo con me fa così. Verso le mie sorelle ha un atteggiamento totalmente diverso. Dove sbaglio secondo voi?
Grazie anticipatamente per la vostra cortese attenzione.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signorina,
E' difficile da qui e senza ascoltare la versione di Sua madre capire cosa non funzioni nel vostro rapporto.
Forse potrebbe provarci.lei a parlarle, a chiederle. Forse le risposte non saranno chiarissime ma ragionandoci sopra potrebbero dare indizi.
Lo faccia con amore e umilta' o non servira' a nulla!!
Auguri..

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

anche le Sue sorelle hanno studiato?
Quanti anni hanno?
Lei che idea si è fatta dell'atteggiamento della mamma? Secondo Lei perchè si comporta così solo con Lei?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre risposte, gentili dottoresse.
Dott.ssa Esposito, sia mia madre che io siamo due persone piuttosto orgogliose e quindi è difficile affrontare l'argomento. A volte però, in qualche momento di "pace", le ho fatto capire il mio pensiero, sebbene in modo ironico, leggero. Ad esempio, una volta le dissi che non esce quasi mai con me; la sua risposta fu che sa che io ho meno bisogno di lei rispetto, per esempio, a mia sorella, che sono più decisa e non ho bisogno di consigli. In un'altra occasione, sempre in seguito a mie bonarie frecciatine, ha detto che non è possibile, diversamente da come sostenevo io a proposito del suo atteggiamento, amare più un figlio di un altro, che i figli si amano tutti allo stesso modo e che al più si possono avere delle affinità maggiori con un figlio piuttosto che con un altro.
Noto che, qualunque sia il motivo, quando si arrabbia con me non le passa per diversi giorni; basta anche che, magari nervosa per conto mio, le risponda in maniera un po' sgarbata. Con le mie sorelle no, le passa presto, di sicuro non toglie loro la parola per giorni e giorni.
Lei certamente imputa questi suoi modi al mio carattere, come se si adeguasse a me. Ma i miei atteggiamenti sono l'effetto e non la causa dei suoi. Quando sono tra loro mi sento un pesce fuor d'acqua, fanno discorsi su cose di cui non mi hanno messo al corrente, riferimenti a situazioni che potrebbero anche riguardarmi oppure di cui io potrei sapere qualcosa di più perché magari sono situazioni che ho affrontato durante i miei studi, e allora spesso evito a monte e mi isolo. Se chiedo spiegazioni, lamentandomi di essere sempre l'ultima a sapere le cose, risponde che io mi eclisso, che io non partecipo, oppure che quando si parla io non sono in casa.
Non mi sono fatta un'idea chiara di tutto questo. Forse è la differenza di età a farmi sentire a volte esclusa, quando non di troppo, d'altronde le mie sorelle hanno entrambe circa dieci anni più di me e quindi forse, semplicemente, con me mia madre non riesce a comunicare.
Per rispondere alla dott.ssa Pileci: le mie sorelle, per motivi diversi, dopo il diploma non hanno continuato gli studi. Una adesso è sposata e con figli; l'altra vive in casa con noi ma è praticamente tutto il giorno fuori per lavoro. Preciso che il mio rapporto con loro è buono; soltanto la seconda delle mie sorelle, a volte, mostra quella che secondo me, che però non capisco nulla di psicologia, è un po' di gelosia mai superata nei miei confronti, nonostante il grande amore che dimostra nei miei confronti.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Penso che a questo punto lei abbia due strade dinanzi:
Lasciare le cose come stanno, oppure rivolgersi ad un terapeuta per esaminare meglio il suo rapporto con sua madre e capire quali dinamiche contenute in esso possano essere disfunzionali.
Se la cosa la fa soffrire penso sia da considerare la seconda ipotesi.
I migliori saluti.