Problematica sociale, interpersonale.

Salve!
Ho bisogno dei vostri punti di vista, io li ho finiti e non riesco a trovare altri spunti per risolvere il mio fastidioso problema, che ho notato avere da sempre.

Non riesco a ruotare attorno ai gruppi, o meglio, non riesco a farne parte, ne ho cambiati tantissimi.
Questo è tendenzialmente il mio problema.

So per certo che tutto dipende da me, io sono responsabile del mondo che vedo e percepisco, proprio grazie a questa premessa mi sono preso la briga di essere responsabile, e mi sono chiesto:
Cosa posso fare, per risolvere il mio problema?
Ho deciso cosi di coltivare mente e corpo per anni e anni.
Ma, sostanziamente, è cambiato ben poco, e qua arriviamo al nocciolo:

Solitamente, inizialmente risulto e risultano interessanti e sembra tutto procedere al meglio, poi conoscendoli meglio, a causa delle grande mole di informazioni che ho mi accorgo che molte persone son povere di contenuti, molti son razzisti, molti son omofobi, molte altre non ascoltano. Quando si parla infastidisco, perché con i miei interventi metto a nudo senza volerlo la pochezza di molte discussioni. Non critico costantemente, è solo che le discussioni si piegano a livello di discussione da bar, e quando offro il mio punto di vista, perlopiù infastidisco.

Credo di risultare poco piacevole, forse perché puzzo di saccente, son colpevole d'essere malato di curiosità, studio argomenti da politica estera, economia fino a spaziare con l'informatica e le scienze sociali.
Non fosse altro che a causa del mio passato anormale, dato che so cosa vuol dire sofferenza, cerco il più possibile di non ferire i sentimenti altrui.
Lealtà, verità sono le mie parole preferite. Non riesco assolutamente ad essere disonesto.

Per esempio se una bella donna ci prova anche se fidanzata, non ce la faccio, è impossibile evitare di mettersi nei panni del ragazzo, anche se non lo conosco, e quindi giustamente rifiuto.

Eppure di chiamate per uscire me ne arrivano pochissime. Di messaggi idem.
Quando si parla non vengo ascoltato.
Nessuno si prende la briga di interessarsi di come vanno le cose.
Ora, a casa è la stessa identica situazione. Credetemi, son arrivato a pagare consulti da psicologi, solo per il gusto di parlare con personalità un minimo colte.

Le ho provate tutte;
Ho provato a modificare ogni dettaglio sul piano interpersonale.
Aspetto fisico, denti, taglio di capelli, modo di porsi, ho corretto un atteggiamento cifotico, ho acquisito sicurezza e cultura, addirittura le strette di mano, il vestiario, il linguaggio ricco di vocaboli. Ho studiato di tutto, dalla comunicazione e linguaggio del corpo, fino a psicologia per cercare di aiutare il prossimo.


Eppure, se guardo alla sostanza quale bilancio ne posso valutare? Un approssimativo cosi-cosi.
Aiuto, do il massimo perché mi piace, ho da offrire lealtà incondizionata, mi piace veder le persone felici. Eppure com'è possibile che una personalità come la mia sia tendenzialmente sola? Non riesco davvero a capire dov'è che sbaglio.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>son arrivato a pagare consulti da psicologi, solo per il gusto di parlare con personalità un minimo colte.<<
lei non dovrebbe parlare con psicologi perché "colti", ma per risolvere le sue problematiche relazionali.
Quanti professionisti ha consultato?
Quanto sono durati gli interventi?
Perché ha cambiato psicologo?

Le persone saccenti in effetti non sono ben accolte nel gruppo, quindi o si attiene alle tematiche di quel gruppo specifico oppure cambia contesto. Se lei ha aspettative troppo alte sulle sue compagnie mi sembra chiaro che alla fine si costruisce il fallimento da solo.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"son arrivato a pagare consulti da psicologi, solo per il gusto di parlare con personalità un minimo colte."

Gentile Utente,

non è proprio necessario pagare uno psicologo per parlare con persone colte, semmai per cercare di risolvere il problema.
Lei dice di aver avuto una vita dal passato anormale e di conoscere la sofferenza: che cosa intende?

Bisogna dire che questo Suo modo di porsi, almeno da come lo descrive qui, sembra poco comune: è chiaro che nelle conversazioni possono emergere anche discorsi più leggeri. Come mai Lei sembra infastidito da temi più leggeri meno profondi?

Ha mai pensato che in questa maniera rischia di essere tagliato fuori?
Tenga presente che "flessibilità" significa anche sapersi adattare a quel tipo di conversazioni.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte, ve ne sono grato.

Gentile Dr Del Signore, tenga conto che i consulti li chiedevo mesi e mesi fa, al tempo, ancora non mi ero reso conto della problema sopra esposta.
Bhe ma vede, è davvero difficile interessarsi solo a frivolezze.
Che cosa c'e di produttivo nel passare la serata a parlar di quanto si è bevuto, è di quanto si ha rimesso, e di quanto si è stati male, questo per quanto riguarda personalità poche mature e colte.
I pochi con cui riesco a produrre, intellettualmente parlando, non mi chiamano ugualmente.

Fatto sta che, aspettative o no, le chiamate non arrivano. Forse l'intelligenza non va di moda, non sono cool per avere 23 anni.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr Pileci, come spiegavo al suo collega, i consulti a pagamento li facevo mesi e mesi fa, quando non soffrivo di alcuna problematica, non fosse altro che non avevo ancora preso coscienza della situazione.

Come da lei richiesto, definisco "passato anormale": adolescenza caratterizzata da mancanza di figura paterna (lui, era un alcolizzato violento) , ci parlai solo una volta in vita mia, quando era sul letto di morte.
Famiglia totalmente assente, se non per le formalità (accesso alle risorse).
Ho subito bullismo dalle elementari almeno fino ai 16 anni.
Varie esperienze forti, come: molestie sessuali, molti lutti e ho assistito a un suicidio di un amico.

Non ne ho parlato perché non mi pare il caso di far la vittima, purtroppo son cose che possono capitare. Ne ho fatto i miei punti di forza.

Ma ora, torniamo al nocciolo:

Non sono interessato solo a parlare di argomenti che possono spaziare dal super uomo di Nietzsche, al Qe di Draghi, passando per la psicologia relazionale tra uomo e donna.
Infastidisco. Probabilmente è per questo che non ricevo chiamate. O forse perché non son abbastanza cool.

Anche per i più piccoli discorsi leggeri, ci aggiungo la mia di conoscenza. O i miei valori e principi.

L'altra sera si parlava di donne impegnate, ho rimarcato il fatto che io non ci riuscirei mai neanche a provarci, poiché mi immedesimo troppo nel torto che farei subire -seppure sconosciuto- a un altro essere umano.
Mentre gli altri si lasciavano andare a commenti da bar, io cercavo di spiegare che non è molto bello calpestare il prossimo.
Questo per dirle la mancanza di buon senso.

Affrontando un altro argomento, come ad esempio, argomento immigrati, non posso far a meno di notare una mancanza di logica base lineare.
Non ci vuol mica la scienza a capire che la gente non nasce povera per hobby.
Inutile ingiuriare e far discorsi razzisti, la gente non sceglie di nascer povera.
Non fosse altro, che anche in quell'occasione non mi attirai le simpatia del gruppo.

Se non parlo mi annoio, se mi adatto non sento di essere io.
Non voglio omologarmi. Altre volte sperimento grandi momenti di dissociazione e alienazione, mi pare sia tutto un sogno.

Pensi che sono "costretto" a vedermi con una 35enne, che riesce leggermente ad appaggare le mie voglie intellettuali, almeno in fatto di maturità.


Come vede, le sto scrivendo di sabato sera alle 23. Dovrei essere fuori a conquistare il mondo con i coetanei, ma come dicevo le chiamate non arrivano, gli inviti e le proposte nemmeno.
Inizio a pensare di dovermene fare una ragione. Forse non sono adatto a sto mondo, o il mondo non è adatto a me, non c'e poi cosi tanta differenza.

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, mi sembra che a lei intelligente, con buona cultura, manchi una certa dose di empatia, cioè la disponibilità a identificarsi con la gente in generale, forse dovrebbe relazionarsi con persone più colte , non tutti hanno gli stessi strumenti.. anche per questo forse, non le piacciono.
.Ma a volte i discorsi.. da bar.. che ci sono spesso nei gruppi, coprono l'incapacità di essere veri, di comunicare davvero, forse a guardarli meglio questi suoi .. amici.. possono essere anche interessanti, ognuno ha un suo mondo, che non sempre viene condiviso, provi a pensarci, perchè , in effetti anche essere soli a volte pesa..Vale spesso la pena di essere .. indulgenti..
Questa 35enne com'è, simpatica , affettuosa, interessante ? anche lei forse conviene guardarla meglio..E andare a mangiare una pizza con lei , di sabato.
Le faccio molti auguri, di girare pagina e non sentire sempre sulle spalle il peso del suo passato..e guardare avanti con coraggio..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it