Paura nell'incontrare la gente,zero autostima e repulsione verso se stessi

Salve a tutti. Vorrei sfogarmi e parlare di alcuni problemi sperando di trovare conforto e aiuto. Ho 18 anni. Comincio col dire che,come la maggior parte degli adolescenti,non mi piaccio,e forse non mi piacerò mai. A volte mi chiedo da dove venga tutta questa malinconia che mi porto addosso,o meglio in che momento sia nata,quali siano le sue cause,da cosa sia originata. Allora penso al fatto che da piccola,quando avevo pressapoco 5-6 anni,guardandomi allo specchio già mi sentivo poco aggraziata. In quarta elementare iniziai delle diete e persi parecchi kg fino alle medie (non che fossi una bambina particolarmente grassa,ma ero già convinta di dover dimagrire mettendomi a paragone con le altre mie perfette coetanee). Adesso,che sono al quarto anno di liceo,ne sto seguendo una,ma va molto a rilento. Sono in perenne lotta con il mio corpo e le mie insicurezze e mi scoraggio spesso. L'unica cosa in cui ho sempre cercato di andare bene è la scuola. Per questo,ho sempre ambito di riuscire a studiare medicina un giorno. Il punto è che la mia scarsa/inesistente autostima mi sta facendo perdere di vista qualsiasi ambizione. Ma c'è un altro problema,riguardante "questioni di cuore". Fino ad adesso,non ho mai avuto attenzioni da nessun ragazzo(anche perchè non mi sono mai esposta più di tanto). Il punto è che,può sembrare assurdo ma,da 7 anni,ormai sono affezionata ad un mio 'amico' (non so se definirlo nemmeno così dato che non lo vedo da tantissimo tempo) e non penso a nessun altro. Alle scuole medie mi affezionai particolarmenre a lui,con cui frequentai insieme anche le elementari. Non sospettò mai nulla,tanto è vero che mi parlava spesso delle sue cotte e io spesso gli davo consigli. Comunque sia,abbiamo sempre avuto un bel rapporto fin quando non ci iscrivemmo alle superiori e facemmo scelte diverse. Lui incominciò a frequentare anche amicizie diverse e io lo vidi raramente. Lo sentivo soltanto per messaggi,e incontravo raramente. Per farla breve,il punto è che adesso,ho letteralmente il terrore di vederlo per strada. E non scherzo. Con questo la mia vita da quando ho incominciato il liceo è diventata impossibile. Potrà sembrare esagerato,ma ho persino paura di andare al supermercato perchè ho paura di poterlo incontrare e non sapere cosa dire. Ho paura anche dei pensieri che possa fare su di me dato che non ci vediamo da tanto tempo. Ho così tanta ansia che a volte,per questo motivo,non esco proprio. Credo che la mia sia una sorta di ansia da prestazione. Questo anche perchè so che,da parecchio tempo lui chiede di me a delle mie amiche e pensa che io sia sparita e a volte,in loro presenza,mi nomina spesso. Ho bisogno di consigli,questa storia va avanti da troppo tempo. Io ci penso costantemente. Non riesco a superare questa cosa. Non solo uscire è problematico per via dei problemi legati al mio fisico,ma le cose peggiorano sempre di più e rischio di perdere i rapporti con alcune persone che,non potendo vedere nel contesto scolastico,giustamente desiderano vedermi quell'unica volta a settimana in cui io,divento irreperibile. Tutto ciò mi rende depressa e triste.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
L'unico modo per far pace con la sua fisicità è accettarsi, migliorarsi ove possibile e lavorare sulla sua autostima, che sembra essere compromessa.

Fatto questo, con l'aiuto di un nostro collega potrà migliorare i rapporti con gli altri, amici e perché no, fidanzati.
Ma se non si amerà lei, nessuno potrà farlo al posto suo.

Come è stata amata da bambina?
Che rapporto ha con le figure parentali?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<<mi nomina spesso. Ho bisogno di consigli <<

Considerato che attorno a questo nucleo "amicizia" si sono collegati altri problemi quali l'evitamento di certi ambienti e la difficoltà ad uscire, oltre a quello legati alla sua corporeità,

e che tutto ciò inquina la sua vita e la sua evolutività,

perchè non pensare ad un percorso psicologico nel quale affronatare tutto ciò e riprendere in mano la vita?

I Consultori hanno uno "spazio giovani" proprio per problematiche giovanili.

Saluti cari.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Grazie per aver risposto. Dottoressa Valeria Randone,sono pienamente d'accordo con lei ma è un percorso davvero difficile accettarsi. Per quanto riguarda i miei genitori,sono persone meravigliose. Farebbero di tutto per me ma spesso,sono troppo apprensivi. Non riescono ancora a vedermi grande e probabilmente una parte delle mie insicurezze è dovuta al fatto che non mi hanno mai "lasciata andare" su diverse cose. Non pensano che io sia un'incompetente. Anzi,mi lodano,soprattutto in ambito scolastico. Ma è nella vita pratica che forse ancora non si fidano di me. Ho una sorella maggiore. È sempre stata come una seconda madre per me,una seconda donna di casa. Le responsabilità maggiori sono sempre ricadute su di lei. In ambito pratico si fidano più di lei. Io non so cucinare,occuparmi della casa e cose varie.
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Dottoressa Brunialti,la ringrazio per aver risposto. È da tempo che penso di rivolgermi ad uno psicologo per parlare un po'. Ironicamente,a volte,dico a mia madre di volerne conoscere uno,giusto per parlare. Lei,però,non mi prende sul serio,non immagina tutti questi miei dissidi interiori e ,sinceramente, non sarei in grado di confidarmi così tanto,per quanto le voglia bene. Stessa cosa con mio padre o qualsiasi altro membro della famiglia. Penso all'idea dello psicologo,ma alla fine non so se,per la mia timidezza,sarei in grado di affrontare un vero e proprio colloquio. Ecco perchè ho cercato dei siti online su cui parlare evitando confrotti diretti.
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Dr.ssa Elisa Sala Psicologo 54 1
Gentile ragazza,
a volte i genitori sottostimano i problemi dei figli, è per loro più facile credere che le cose si possano sistemare con il tempo o con qualche consiglio. In realtà spesso è difficile uscire da soli da certe dinamiche, false credenze, insicurezze e fragilità.
Come le colleghe le consiglio di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare per quanto riguarda la sua autostima e questa forma di fobia che probabilmente nasconde una forte insicurezza.
Cari saluti

Dr.ssa Elisa Sala
www.psicologa.genova.it
Perfezionata in psicopatologia

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<<non so se sarei in grado di affrontare un vero e proprio colloquio. <<

Certo che sì, come ha fatto qui con noi!