Recitazione mantra e soluzione problemi

Buonasera,
mi chiedevo se davvero recitando nam myoho renge kyo come prevede la pratica buddista si possa davvero migliorare/"risolvere" alcuni aspetti/problemi della propria vita.
La scienza cosa dice a questo proposito?
Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Solitamente scienza e Fede non vanno proprio d'accordo...

Se ha qualche domanda da porre sulle sue eventuali difficoltà, se trattasi di difficoltà psicologiche o psico/fisiche, provi a riformulare la domanda.

Il portale eroga consulti, non è nostra abitudine commentare scelte religiose.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

intanto direi che per risolvere un problema devo mettere a fuoco qual è il problema.
Solo in questo modo e successivamente a questo primo step potrò fare un brainstorming su tutte le possibili soluzioni.

Una volta elencate le ipotesi e dopo averle attentamente valutate, potrò scegliere quella più funzionale a risolvere il problema. Di solito se sceglie quella più diretta ed economica, ma non è detto perché alle persone talvolta piace anche complicarsi un po' la vita.... :-)

Compiuta la scelta, è il momento di METTERE IN PRATICA il comportamento scelto e infine valutare i risultati.

Da un punto di vista del modello cognitivo-comportamentale, si opera in questa maniera. Le pare dunque possa essere d'aiuto in qualche modo recitare un mantra per risolvere il Suo problema?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
In realtà mi sembra di aver capito(sto praticando solo da 2 settimane) che il buddismo non è proprio una religione.
Nel mio caso specifico io ho un'insicurezza di base e sono ansioso nel parlare in pubblico, per questi motivi ho anche fatto della psicoterapia in passato senza grandi risultati.
Ma indipendentemente dal mio problema specifico cercavo di capire il parere della scienza in relazione alla recitazione di questa frase/mantra, se è davvero possibile che tutto ciò possa rafforzare il carattere di una persona, io non saprei dire se a me potrebbe far bene e per questo che chiedo un parere a chi si occupa/studia della """testa""" delle persone.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se ha un'insicurezza di base e nello specifico una difficoltà quando vuol parlare in pubblico, allora è il caso di FARE delle azioni, e non di ripetersi frasi che non abbassano il livello di ansia e che non creano una condizione di disinvoltura con ciò che teme.

Come fa ad imparare a gestire la tensione che prova se deve parlare in pubblico se non allenandosi a farlo, esattamente come farebbe in palestra per aumentare la massa muscolare.

Non so che tipo di psicoterapia abbia fatto in passato, ma in ogni caso per queste problematiche sono molto indicati gli approcci attivi e prescrittivi.

A dire il vero è un po' l'opposto di quanto Lei dice: se il pz inizia a fare delle azioni, di conseguenza cambia poi il modo che il pz usa per pensare a se stesso.

Cordiali saluti,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Quali potrebbero essere i suoi consigli pratici sul fare qualcosa per allenarsi al parlare in publico e aumentare la sicurezza in se stessi.
Io in questo momento avendo tempo mi sono iscritto ad un corso di meditazione , frequento la palestra oltre che frequentare un corso di pnl, ma tra qualche mese per motivi lavorativi avrò meno tempo da dedicare agli """hobby""" quindi potrò seguire solo un'attività.
Secondo lei una di queste attività che faccio potrebbero essermi d'aiuto o ci sono altre attività più indicate? (come diceva lei prima si fà un elenco delle attività e poi si sceglie quella più diretta alla soluzione del problema, solo che le attività da me scelte sono state a caso a parte la palestra)
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>cercavo di capire il parere della scienza in relazione alla recitazione di questa frase/mantra..<<
potrebbe in realtà avere un effetto negativo mantenendo i problemi lì dove sono, perché alimenta il pensiero magico e la speranza di risolvere situazioni complesse con dei "rituali". Nessuna filosofia o religione può "curare" o risolvere disagi, problemi e psicopatologie, ma questo non significa che non si possa trovare giovamento nel senso di appartenenza ad una comunità più ampia.

Bisogna comprendere poi che esistono anche la suggestione e l'autoinganno, quindi troverà persone che testimonieranno risvolti positivi nella pratica da lei menzionata.

>>..ci sono altre attività più indicate?<<
se intende risolvere il suo problema la scelta migliore è quella di rivolgersi ad un Collega di persona, le altre "attività" sono aspecifiche e quindi non possono aiutarla.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Ho già svolto della psicoterapia senza grandi risultati, per 5 anni sono stato seguito da una terapeuta ("analitica breve" , credo si chiamasse così) mi trovavo in sintonia con lei e la cosa che spesso mi diceva è che io dovevo agire cosa che io non sempre facevo , poi ho fatto quasi 2 anni di psicoterapia cognitiva alla fine di tutta questa psicoterapia mi ritrovo allincirca con gli stessi problemi per questo cercavo un qualcosa di diverso che fosse indicata per il mio caso.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
In questo caso, gentile Utente, bisognerebbe capire che cosa non ha funzionato in quelle terapie, partendo dagli obiettivi che Lei e i terapeuti avevate fissato e quali ostacoli ci sono stati...

Sinceramente sono un po' perplessa, soprattutto se la problematica portata da Lei in seduta è quella relativa al parlare in pubblico (abilità appresa senza dubbio e quindi imparabile da chiunque) e quella relativa all'insicurezza.

Non conosco la terapia analitica breve e quindi lascio la parola ai Colleghi, ma per quanto riguarda la cognitiva vuole dirci qualcosa di più su come funzionava?
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dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda la cognitiva , lo psicologo scriveva su un foglio uno dei miei pensieri disfunzionali e cercava di dimostrarmi la non veridicità di quel pensiero oltre a spiegarmi come da quel pensiero derivava una certa emozione, io potevo anche essere daccordo con quello che diceva lui in quel momento e in quella stanza ma poi quando si è nella situazione i pensieri vanno in automatico e non mi riusciva/riesce star lì a fare i ragionamenti che faceva lo psicologo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,
anche la ricerca psicologica si occupa di tematiche analoghe, sempre alla.. ricerca.. di nuovi strumenti per i nostri umani disagi, a cui Lei fa riferimento per sè.
Non so se le può interessare una recente ricerca riferita a ciò.

"Ricerca.

Le emozioni alla prova dopo la meditazione.

Testata per la prima volta l'efficacia nel regolare le emozioni interpersonali con la 'meditazione di consapevolezza' (mindfulness), grazie ad uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento universitario di Psicologia e scienze cognitive di Rovereto e pubblicato sulla rivista Plos One. Il gruppo di ricercatori ha cercato di dimostrare come la mindfulness, una tecnica che trae le sue origini nella meditazione di stampo buddista, possa contribuire in modo decisivo nella regolazione delle emozioni interpersonali, aiutando a contrastare alcuni tra i disturbi psicopatologici piu' diffusi nelle societa' occidentali come ansia, depressione, disordini della personalita' e stress.
"Dall'esame empirico condotto su due differenti gruppi di soggetti - spiega il neuroscienziato e psicoterapeuta Grecucci - e' emerso come la mindfulness alteri la percezione soggettiva e fisiologica delle emozioni interpersonali e agisca modificando anche l'interazione nel comportamento sociale degli individui. "Capire come queste alterazioni avvengano e quali siano le implicazioni a livello di trattamento psicoterapico e' di fondamentale importanza. L'incorporazione di alcuni principi derivati dalla mindfulness focalizzata sulle emozioni nel modello di terapia dinamico-esperienziale basata sulla regolazione emozionale (Experiential-Dynamic Emotion Regulation, Eder) su cui stiamo attualmente lavorando puo' portare ad una ridefinizione delle tecniche di regolazione emozionale da poter applicare in ambito clinico".

.......

Potrei aggiungere che una tecnica di regolazione delle emozioni NON risolve i problemi, bensì riequilibra - eventualmente - le emozioni interpersonali.

Capisco che dopo vari tentativi di psicoterapia e altri, Lei voglia provare anche questo, con la precisazione qui sopra.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
ma quali sono le differenze, se ci sono, tra meditazione di consapevolezza (mindfulness) e training autogeno?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Riguardano ambedue la produzione di onde cerebrali Alfa.

Per l'approfondimento della tematica e delle differenze tra le due, può postare anche su "medicina non convenzionale" o cercare la voce ad es. sulla Treccani o altra enciclopedia "certa".









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Dr.ssa Patrizia Garberi Psicologo, Psicoterapeuta 5
Il training autogeno non è una vera e propria meditazione, ma una modulazione psicofisiologica di processi neurovegetativi autoindotta, i quali naturalmente hanno effetti anche mentali, benché non siano i principali obiettivi.
La meditazione invece è un tipo di addestramento mentale, anche quando il focus è il corpo stesso, con scopi di evoluzione personale e di crescita interiore.
La meditazione basata sui mantra e quella basata sulla consapevolezza, sono abbastanza differenti.
Infatti nella recitazione di mantra, spesso accompagnata anche da visualizzazioni, le vibrazioni sonore prodotte dalla propria voce ( e percepite quindi non solo in modalità acustica) inducono delle alterazioni psico fisiche che inducono a loro volta come conseguenza lo stato mentale ricercato, diverso da quello originario. La meditazione di consapevolezza invece si basa sull'osservazione, ricognizione, accettazione, monitoraggio di pensieri emozioni e sensazioni senza volerli "cambiare"...
Dalla loro osservazione però scaturisce un nuovo modo di interpretare la realtà che ci permette di liberarci dagli automatismi in cui ci costringiamo a vivere. Va ricordato, comunque, che come in tutte le cose è importante la motivazione che spinge alle pratiche meditative, la quale interagisce con la pratica e che in questo caso può essere focalizzata durante i colloqui con il terapeuta. In questo modo, i diversi stili di meditazione possono accompagnare la ristrutturazione dovuta alla terapia, sostenendola, coadiuvandola e rendendo il paziente via via più autonomo.
Ad ogni modo proprio lunedì prossimo 27 aprile terrò una conferenza per gli studenti di Scienze Cognitive a Rovereto ad accesso libero, dove sarà possibile fare ulteriori domande alle quali cercherò di rispondere in un modo più ampio che in queste poche righe!
Un caro saluto Patrizia Garberi

Patrizia Garberi Ph.D, Psicologa in Neuroscienze Cognitive, Istruttrice Mindfulness, Terapia Forestale, Arteterapia -Toscana, Trentino, Videoconsulti