Rimuginazione da estinguere

Buongiorno,

avevo giù scritto in materia, ma riparto da zero per rendere leggibile la questione.

Mi sono acceduti due episodi molto negativi che ho vissuto con amici poco rispettosi, e ho preso a rimuginare, ma non mi sono accorto di questo, perché mi sembravano tutti "ragionamenti logici" ; anche se capivo essere sterili e ripetitivi.
Poi ho letto su questo sito in che cosa consiste rimuginare (Borkovec) e mi ci sono pienamente riconosciuto, specie per un aspetto: che se vi è stato un vissuto molto pesante con una data persona, esso produrrà quell'incessante allarme e inquietudine, quell'ansia di fondo che accendono la rimuginazione.

Allora ho preso ad osservae me stesso, assai più che il "nemico". E ho scoperto che posso avere una diversa percezione dell'altra persona. Cioé posso vedere che il vissuto doloroso è meno pesante di quel che credevo acriticamente.
Un mio amico mi rese veramente difficile la vita nel primi cinque anni di frequentazione. Ma poi si emedò, si scusò e prese un approccio più calmo e rispettoso nei successivi 10 anni, salvo l'ultimo incidente (un po' casuale) che ha condotto alla rottura definitiva.

Ecco , nel mio rimuginìo di questi ultimi tre anni, la mia mente non ripercorreva mai i 10 anni buoni, ma solo quelli peggiori!
Ora ho recuperato il secondo tempo della della storia, mi sono reso conto del fatto che anche il primo - il più grave - fu costellato comunque da ampi momenti di serenità e anche felici. Anche se diviso in tempi, un film è semre uno, e bisogna vedere tutti i tempi e tutte le sequenze per giudicarlo.

Con ciò credo di aver tolto il carburante per la ruminazione. E sto finalmente bene. Se mi capita di ripensare al mio amico, sono aperto a qualsiasi ricordo (e quelli positivi prevalgono...)

Ho pagata cara questa comprensione globalizzata di un fatto avverso, ma credo che mi servirà per sempre. E' vero?

P.s.: ho riletto i miei stessi precedenti scritti sull'argomento e mi sembrano sterili. Malgrado questo, sono stato aiutato e io ringrazio.

E saluto cordialmente

[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Il racconto non si sostituisce ad un'anamnesi ed un consulto online non si sostituisce ad una diagnosi.

È stato in cura come le avevamo suggerito?
Se si, da chi?
Quale specialista?
Che cura ha seguito?
Farmacologica?
Combinata?
Psicoterapica?

La sua richiesta di oggi è conseguenza di molto altro del passato, immagino non risolto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

capisco che on line non si possa far tutto.

La mia terapia è per disturbo bipolare e vedo lo psichiatra una volta ogni due mesi. Di volta in volta ci sono altra necessità, sicché questo aspetto è stato toccato solo marginalmente.
Penso che occorrerebbero incontri ben più frequenti e mirati e con il tipo di terapia più adatta. Ma tendo veramente tanto a ruminare.

Circa la sua ultima osservazione, mi viene in mente mia madre, che rimuginava spesso ad alta voce. Potrei aver assorbito le sue energie negative e svilupparle poi in un'altra forma.

Io dico che una malattia comporta sempre una ricerca.

Grazie

[#3]
dopo
Utente
Utente
Sa, dottoressa

io sarò prudente rispetto alla scelta di una psicoterapia. Perché in fase ipomaniacale, i ragionamenti eccitano la mia ideazione e il mio impegno. E' già accaduto, a volte anche in alcuni colloqui psichiatrici.

Oggi penso che mi occorra una capacità di valutare gli eventi in senso funzionale, senza entrare nel merito di una storia che appare irrisolta. Essa non pone alcun problema, perché non ci sono da prendere decisioni, né compiere azioni.

Al contrario, al riemergere di un brutto ricordo, posso approfittare per chiedermi quali siano i miei problemi in quel momento, quindi le decisioni da prendere e le azioni da compiere. Il danno nel rimuginare è che ciò m'impedisce di dedicarmi ai miei problemi. I quali, se non risolti, mi causeranno molto più disagio. In questo modo, una persona che non m'interessa più per niente, finisce per causarmi dei danni nella vita. Ma questo pesante effetto non dipende la lui; dipende da me.

Dunque non importa per me stabilire l'esatta colpa di un altro, ma le ricadute pratiche. Se in pratica non c'è nulla, meglio che mi dedichi ad altro.

Buona giornata
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non ho ben compreso il suo discorso, ma ribadisco che sarebbe utile una psicoterapia da affiancare alla farmacoterapia.
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