Tradimento e attesa

Buonasera,

purtroppo mi trovo in una situazione dolorosa. La mia ragazza (lei 27 ed io 33) dopo circa 5 anni di storia, ha deciso di troncare la relazione a seguito di un "flirt" trovato su Facebook in un momento difficile della sua vita a seguito di un licenziamento.
La nostra storia è sempre sta positiva anche a detta sua, piena di cose fatte insieme, di condivisione e da parte mia di tanto dialogo (forse lei un po' meno) . Solo a distanza di qualche giorno si sono evidenziate alcune dinamiche:
1) Autostima azzerata
2) Non capacità nello staccarsi dalla famiglia (con le quali condivide molte problematiche conflittuali)
3) Quasi invidia nei miei confronti (una famiglia affettuosa, una casa di proprietà, tante esperienze fatte nella vita).
4) Difficoltà ad accettare una convivenza e forse un rapporto serio
A questo però si somma una forte difficoltà nel lasciarmi andare con frasi quali "ti amo", "voglio riprovarci ma non ho tanta forza", "non ho una mia vita e se mi metto con te sarò solo la tua ombra", "non sarai mai in grado di perdonarmi", "ho trovato questo flirt perchè stavo andando al manicomio"
Aldilà di questo tradimento che a suo dire è fatto perlopiù di un bacio e tanti messaggi, vengono fuori frasi come " però io ho perso la testa, ma non me lo spiego".
E' come se mi stesse dicendo che mi vuole come compagno per la vita, ma allo stesso tempo non sa decidere non sa cosa vuole e riesce a cambiare idea nel giro di due giorni. Provando a dirle "addio" vedo che non ha la minima intenzione, ma mi viene il dubbio che non abbia ancora la certezza dell'altro rapporto che definisce "una cosa leggera su un altro piano".
Devo dire che già da tempo, il suo continuo lamentio, questo paura incredibile del futuro e questa mancanza totale di spinta ed autonomia mi erano sembrati molto problematici, ma non pensavo potessero ricadere su di me in questo modo.
Ora io ho chiesto solo chiarezza, intendo non sono qui ad aspettare nessuno: tra l'altro sono venute fuori anche dinamiche che in qualche modo fanno leva su di me.
Spesso nei mesi di Febbraio, Marzo degli ultimi anni sono stato soggetto a minimi periodi di ansia e depressione che si riflettevano anche a livello sessuale (sopratutto per la prostatite con eiaculazione precoce), pur avendo sempre trovato il modo di soddisfare la mia compagna con attenzione e dedizione e problemi che comunque ho sempre cercato di affrontare con la psicoterapia (sempre contingentati nel tempo
Ho visto in lei che non tanto per l'atto in se, quanto per la mia insicurezza o per i miei problemi questa cosa, veniva accettata solo a parole, ma è come se non fosse mai accettato il fatto che potessi essere in difficoltà.
Mentre lei che invece di problemi, lamentii, insoddisfazione ne aveva a bizzeffe da affrontare a partire dal rapporto poco sereno, ma così presente della famiglia non ha mai accettato di fare una terapia, seppur in alcuni momenti sia stato richiesto da lei.

Mi sento preso in giro e sopratutto sminuito e ferito
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
le problematiche individuali si riverberano sulla coppia e concorrono a determinarne le dinamiche.
La sua partner sembrerebbe attraversare un momento diffcile e di confusione con probabili difficoltà pregresse irrisolte , così come accade a lei di vivere disagi per motivi diversi che comunque, a differenza della sua compagna ha deciso di affrontare con un esperto.

Comprendo il suo sentire, la sua stanchezza nell'attendere e nel districarsi tra i messaggi ambivalenti della sua fidanzata e la necessità di risolvere.

Credo sarebbe opportuno un confronto chiaro e costruttivo tra voi, reso a quanto pare attualmente impossibile dalle dinamiche in essere.

Credo la strada migliore da percorrere sia quella di consultare un terapeuta di coppia (particolarmente indicato l'approccio sistemico-relazionale) che vi possa accompagnare a confrontarvi in modo sereno e costruttivo e a decidere cosa fare del vostro rapporto.

Se la sua compagna non fosse d'accordo, può farlo lei in prima persona per poi ricevere indicazioni su come agganciarla in un consulto.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta,

io sto proseguendo nel mio percorso (voglio anche ribadire che i miei problemi sono comunque sempre stati limitati nel tempo) e pensavo di coinvolgere direttamente lei, ma mi pare non ci siano grandi speranze.

Quello che vorrei capire un po' anche a livello clinico, è tra l'altro la freddezza e la quasi "incoscienza" di tutto ciò.

Sintetizzando credo che la paura reale sia quella di entrare in una vita adulta fatta di problemi e di impegno.

Quando parlo con questa persona sembra non essersi neanche accorta di quanto successo, dicendo appunto cose con una lucidità degna di un killer, quando nella nostra coppia e negli atteggiamenti il tutto è esploso quasi improvvisamente, senza che mi abbia mai mosso un appunto.

E tra l'altro queste continue indecisioni incredibili, mi pare siano anche lo spettro di una reale difficoltà cognitiva: la frase "ti amo il nostro rapporto mi ha sempre scaldato ed è stato positivo, ma non so cosa voglio", come faccio a spiegarmela se non con una reale mancanza o di onestà o di capacità di guardarsi dentro?
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Sintetizzando credo che la paura reale sia quella di entrare in una vita adulta fatta di problemi e di impegno."

Non tutte le relazioni adulte fanno questa fine!

Se partono male, solitamente, vanno a finire peggio...
La salute della coppia correla fortemente con la salute sessuale e viceversa.

Ha risolto l'e.p per cui ci aveva scritto in passato?
L'etiologia era solo la prostatite?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Beh dottoressa... ci sto lavorando ulteriormente anche con una sessuologa... di sicuro la minore frequenza degli ultimi tempi generava ulteriori problemi.
Non saprei dirlo, dato che non abbiamo più rapporti ormai da un mese. Diciamo che l'ultima volta avendolo fatto due volte...la prima è andata male la seconda molto bene....
Attraverso la masturbazione attualmente direi di non aver alcun problema..
Ma non posso dire fosse un problema fisso (affatto. generalmente un paio di mesi l'anno e mai costanti) e la nostra relazione ha avuto ottimi momenti di intesa sessuale.
Direi di essere stato un partner molto attento al piacere dell'altro!
Ho cambiato anche 4 lavori in 5 anni, gestito lo stress della mia partner che ha cambiato un percorso lavorativo con una famiglia assente.
In ogni caso non ho visto nella partner un problema legato a quell'aspetto in se , quanto al mio malessere che generava magari insicurezza in quei periodi.
Voglio dire può un essere umano essere soggetto ad alcuni periodi di difficoltà?
Sicuramente il suo malessere per la "vita in generale" nell'ultimo periodo mi rendeva ulteriormente responsabile di doverla soddisfare.

Voglio dire può una coppia in diversi periodi fare sesso anche in maniera diversa, magari perchè uno dei due è un filo in crisi? Sono il primo che cerca sempre di affrontare i problemi!

Mi pare che nella nostra coppia il "problema" non fosse quello... può essere stato una difficoltà ripetuta negli anni.. ed un campanello di allarme personale.. ma lo troverei una riduzione del tutto.

Che ne pensa? Altrimenti un soggetto magari che può presentare alcune difficoltà dovrebbe sempre sentirsi in pericolo di non essere all'altezza?

Un saluto


[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
"Sintetizzando credo che la paura reale sia quella di entrare in una vita adulta fatta di problemi e di impegno."

E' probabile, ma a questo punto Lei che scrive che cosa intende fare?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,

è passato un po' di tempo e la situazione è diventata quantomeno grottesca.
In pratica la mia ex ragazza a questo punto sta avendo "una relazione" con questa persona nuova ed allo stesso tempo con me, arrivando al paradosso di fare una settimana di vacanza con me e con lui (persona assolutamente all'oscuro di questa situazione). Sesso compreso.
La vacanza è stata meravigliosa e come volevasi dimostrare, di reali problemi tra noi come coppia direi che non ne trovo molti.
Tra l'altro continuando a scavare nei problemi della nostra coppia alla fine è emerso che di base in un momento di estrema difficoltà sua, ha trovato conforto in questo flirt dal quale però non è riuscita a staccarsi e che questa nuova persona risolta molto "più semplice" e meno "sfidante".
Ho deciso di mettere un freno a questa situazione interrompendo i contatti.
La mia ex ragazza continua a dire di amarmi, di fare dell'ottimo sesso con me, di stare bene e divertirsi e di vedere probabilmente un futuro, ma che al momento non è pronta, deve risolvere una serie di situazioni interne e di conflitti personali e familiari.
Mi ha riportato anche la necessità di abbandonare sia me che quest'altra persona, cosa che a mio avviso non avverrà mai in quanto troppo dipendente da una "qualsiasi relazione". Ha espresso anche il desiderio di farsi aiutare da un professionista, cosa che reputo moolto difficile, dato che appena messa di fronte ad una semplice domanda sbuffa, scappa alla ricerca di "spensieratezza".
Con la morte nel cuore credo che l'unica cosa per me sia fuggire: fuggire da un amore poco "maturo" e da una persona in balia di troppe problematiche irrisolte.

Mi piacerebbe tanto che fosse consapevole di cosa sta facendo, ma mi pare che la strada che seguirà sarà solo quella più semplice e meno dolorosa.

Che ne pensate?